SODANO:
Quando si cominciò ad avvertire lo “scricchiolio” del sistema
politico?
FORMICA:
Fu dopo la morte di Moro, quando il partito comunista non si
poteva ritirare dal patto patriottico ma si ritirò dalla
politica. Berlinguer non era in condizioni di poter ricollocare
il partito comunista in una nuova strategia dopo l’esaurirsi del
contesto internazionale ed il passaggio dalla democrazia
incompiuta alla democrazia compiuta, la democrazia cioè
dell’alternanza, poiché aveva il timore che l’alternativa
portasse alla guida dello schieramento della sinistra i
socialisti e non più i comunisti. Si arroccò su una posizione di
sterilizzazione politica del partito comunista e spostò
l’attenzione dalla politica alla moralità pubblica.Per
Berlinguer la diversità con i socialisti non poteva più essere
una diversità politica, ma una diversità morale, di superiorità
morale, antropologica. È il razzismo ideologico. Da questa
situazione nasce il governo dell’83 e con Craxi ho uno scambio
di idee su questa vicenda. Si trattava della posizione politica
di De Mita e dell’accordo strategico da lui proposto, in base al
quale la democrazia cristiana accettava l’alternanza alla
presidenza del consiglio tra socialisti e democratici cristiani
su un terreno di parità.Io ritenevo che tra una forza politica
con il 34% dei voti e una che ne aveva il 13% questo equilibrio
non potesse esserci e che la governabilità diventava una
trappola. Accettare un’alleanza strategica in cui la
governabilità significava la necessità di essere garante di un
accordo strategico con la DC era profondamente sbagliato.Craxi
riteneva invece che la guida socialista avrebbe avuto la
capacità di scuotere il sistema operando uno sfondamento della
rigidità moralistica...CONTINUA*