Un
successo di vendite per il primo numero in edicola
NON
UN ORGANO DI PARTITO
MA GIORNALE DI AREA POLITICA
(leggi la versione online delle 24 pagine)
Cari
Compagni,
abbiamo portato l’Avanti! in
edicola dopo averlo sottratto al degrado in cui era
caduto non solo per responsabilità di Lavitola,
ma anche per colpevole e prolungata inerzia di
socialisti che,dopo aver sciolto il Psi, oggi hanno
ripreso a rivendicare origine ed identità.
Il successo dell’Avanti! è
nelle vendite e nelle aspettative che ha suscitato.
Oggi diffondiamo in copia digitale il quarto
numero Zero della Nuova Serie che ha venduto oltre sei
mila copie in un solo giorno. Quando il quotidiano
chiuse nel 1993 le vendite erano otto mila copie. Il
potenziale è dunque altissimo.
Altre richieste ci giungono da dove non è stato
possibile trovare l’Avanti! e
per venire incontro ad esse abbiamo inserito un
“reprint” di questo numero già “storico” nel
primo fascicolo di Critica Sociale di
quest’anno che gli abbonati riceveranno a giorni.
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Stiamo preparando la nuova fase di sviluppo
della rinascita e nelle prossime settimane chiameremo a
convegno i tanti che hanno mostrato interesse e volontà
di esserci.
Vogliamo mantenere fede al primo annuncio che
formulammo senza successo.
La scortesia di chi non ha nemmeno risposto
alla nostra richiesta di farsi promotore di una
Conferenza nazionale aperta a tutti i socialisti avrebbe
meritato altrettanta rusticità, ma a noi preme la
politica.
Noi siamo pronti ad una discussione se vi è
una effettiva volontà di far rinascere l’Avanti!
A questo impegno noi non poniamo
alcuna condizione personale di concreto interesse o di
astratto principio. Due invecesono le condizioni
irrinunciabili per avviare qualsiasi confronto:
1. L’Avanti!
deve essere organo
di area e non di partito, perchè
ilsocialismo largo supera il confine dell’1%;
2. I confini dell’area
politica ideale e reale alla quale si deve rivolgere
l’Avanti! deve avere un
perimetro vasto ma definito.
I lati del campo a nostro giudizio sono questi:
a) L’antica tradizione
socialista, dalle origini sino al contrastato
autonomismo funzionale all’unità (unità della
sinistra, unità antifascista, unità dell’arco
costituzionale). E’ il periodo di Nenni, De Martino,
Lombardi.
b) Il
periodo dell’autonomismo creativo che spezzò
il vincolo della triplice unità costrittiva ed
obbligatoria, ed aprì la strada al revisionismo
teorico e al rinnovamento dello Stato.
E’ il periodo del Midas, del Congresso di
Torino e di Palermo, della Presidenza Craxi del
Governo e della Grande Riforma.
c) il periodo dell’eclissi socialista
visto nel duplice aspetto: l’offensiva
dell’antisocialismo, diffuso a torto nella sinistra e
aragione nella destra; la mancata resistenza dei
socialisti, lacerati, divisi edisorientati.
E’ il periodo delle violente sofferenze ‘92/2011.
d) La ideale visione di un socialismo largo che
rifiuti in modo definitivo ogni modello di socialismo
reale e che sappia lottare contro il fascismo bianco
del capitalismo finanziario.
Non c’è bisogno di prefigurare un
modello astratto di ingegneria sociale, ma occorre una
nave che regga ai venti ed una bussola di
navigazione certa.
Cari compagni, come vedete poniamo questioni
sensibili per un universo di nuove generazioni.
L’Avanti! può
essere il giornale nuovo del partito nuovo.
Fraterni saluti
Critica Sociale
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PS. La cosa non ci riguarda direttamente,
ma ci sentiamo in dovere di segnalarla egualmente a chi
ne compete per una verifica ed una valutazione . Corre
voce che il segretario del Partito socialista, Nencini,
abbia chiesto a Larizza di far comprare un blocco di
tessere dalla Uil-Poste per assicurarsi la maggioranza
interna. In cambio offrirebbe - sempre per quanto si
dice - la presidenza del Partito ed una
candidatura in Calabria. Socialismo postino. Chi
recapiterà lo sfratto a chi ha "tenuto la
fiammella"?
Editore Critica Sociale