SODANO:Hai
avuto sempre una particolare attenzione alle dinamiche delle
relazioni internazionali. Quale è stata la tua analisi e quale la
politica estera del partita socialista?
FORMICA:
Fu la politica delle alleanze perché stavamo all’interno del sistema
atlantico, e quindi di contrapposizione dei due blocchi. L’obiettivo
era penetrare nelle aree dell’est, nel blocco ideologico comunista,
per tutelare la chiesa del silenzio e dall’altra parte espandersi
nel terzo mondo che si trovava in una condizione assolutamente
minoritaria e trascurabile: si trattava di tutto il mondo asiatico,
del mondo africano. La politica dell’Italia era una politica
complessa che non si poteva fare senza il consenso dell’intero arco
costituzionale: perciò bisognava garantire il partito comunista, che
doveva garantire la democrazia cristiana e viceversa, mentre il
partito socialista doveva cucire insieme le garanzie tra democrazia
cristiana e partito comunista. Questo legame di politiche così
radicalmente diverse sul piano dei legami internazionali dei grandi
partiti era dato dal fatto che tutte e tre le forze fondamentali del
sistema politico italiano – la democrazia cristiana, il partito
comunista, il partito socialista – erano legate nella Costituzione
da un vincolo patriottico: il vero compromesso fu non tanto un
compromesso di natura sociale ed economica che è nella carta
costituzionale, quando un compromesso politico, patriottico tra le
grandi forze nel senso che nessuna di esse avrebbe tradito la difesa
del proprio paese in caso di attacco esterno. Il blocco atlantico
non avrebbe dovuto attaccare l’est, l’est non avrebbe dovuto
attaccare l’ovest. Qualora questo fosse accaduto c’era l’impegno a
svolgere un’attività di tutela patriottica da parte di tutte le
forze politiche: mai mettere gli italiani contro gli altri italiani.
Nella metà degli anni 80 comincia a percepirsi che l’ordine
mondiale, l’equilibrio dei due blocchi ideologici, la tutela del
terzo blocco di intervento congiunto tra il blocco ideologico
dell’est e il blocco ideologico dell’ovest per stabilizzare le
situazioni, cominciava a scricchiolaSia nel blocco dell’est che nel blocco dell’ovest, cioè sia in
Russia che in America, si pensava che la situazione sarebbe
cambiata: i russi pensavano che le contraddizioni capitalistiche del
mondo occidentale avrebbero fatto cadere il pilastro dell’America;
l’America riteneva che a cadere sarebbe stato il pilastro
dell’Unione Sovietica, previsione che si è poi realizzata.
L’implosione interna avvenne perché il regime sovietico non
era in condizioni di portare contemporaneamente avanti lo sviluppo
militare e quello sociale. A questo poi si sono aggiunti altri
elementi: non irrilevante è la comparsa di internet, con la caduta
dei muri della comunicazione.
SODANO:
Internet è di grande
importanza rispetto ai tanti cambiamenti politici, però arriva molto
dopo. L’analisi che tu hai fatto risponde ad una domanda:
l’equilibrio internazionale scricchiola e di questo scricchiolio se
ne avverte l’eco in quel paese di frontiera che è l’Italia. Tuttavia
secondo te questo da solo spiega la morte di fatto della prima
repubblica, che vuol dire la crisi della democrazia liberale dei
primi 50 anni?
FORMICA:
Si perchè la
democrazia...CONTINUA*