Il volontariato e le prime associazioni
Il partito socialista non nasce dall'alto, per una scelta burocratica o ideologica, ma dal basso, dallo spontaneo coagulo di forze di progresso diverse, generose e talvolta confuse. Anche di qui deriva il mix di pragmatismo e di valori morali che ha sempre caratterizzato il socialismo: che oggi, crollate le ideologie, appare moderno, mentre appariva debole allorché nella sinistra italiana prevalevano il marxismo leninismo e l'organizzazione centralizzata. Intorno al mito libertario di Garibaldi e di Mazzini, nella seconda metà dell'Ottocento, i lavoratori si associano per contrastare la povertà, la vecchiaia, la malattia, l'ignoranza, spesso cause l'una dell'altra. Per combatterla nel proprio futuro, in quello degli associati e anche, con un volontariato generoso, nei confronti del prossimo sofferente. Sorgono così le società di mutuo soccorso, casse mutue, "croci" per l'assistenza ai malati. In Liguria, Lombardia, Piemonte e nelle zone più avanzate del Paese, con il volontariato e l'associazionismo si pongono le basi per la costruzione futura di un forte movimento democratico e socialista. Il seme della solidarietà e dell'associazionismo, con l'emigrazione, è condotto di là dall'Atlantico, dove nel Sud e nell'America settentrionale darà luogo alle migliaia di organizzazioni che portano, come da noi, i nomi di Garibaldi e di Mazzini, i motti di fraternità, libertà, italianità, e che si radica sino alla prima guerra mondiale, in modo più capillare di quello cattolico. Maestri, medici, filantropi diventano
protagonisti di un'avventura solidaristica alla qual è legata la nascita
del movimento socialista. Essa sembrava un pezzo di archeologia quando si
riteneva che la burocrazia statale potesse e dovesse badare a tutto;
ritorna attuale di fronte alla complessità delle nuove povertà e dei
nuovi bisogni - spirituali oltre che materiali - caratteristici del nostro
tempo. |