La repubblica "Grazie Nenni"

"Grazie Nenni": il 6 giugno 1946, Ignazio Silone, direttore dell'"Avanti!", titola in questo modo il fondo del quotidiano. Nel giorno della vittoria referendaria, al di là della retorica, i socialisti danno atto al loro segretario di essere stato, insieme al partito, il fattore decisivo per la sostituzione della Repubblica alla monarchia. Erano stati tiepidi, almeno in parte, i democristiani e i vecchi partiti liberaldemocratici. Avevano manifestato dei momenti di incertezza i comunisti, che nel 1944, improvvisamente, scontrandosi con il partito socialista, si erano adattati ad appoggiare il governo monarchico di Bonomi.

La fermezza repubblicana dei socialisti, di un movimento nato nel nome di Garibaldi e Mazzini, il cui stesso segretario, Pietro Nenni, ha iniziato la sua militanza politica nel partito repubblicano, conta invece un secolo di storia ininterrotta. Sconfiggere la monarchia significa, per i socialisti, sconfiggere l'autoritarismo di una dinastia provinciale e militare, che ha alle sue spalle le repressioni anti operaie e la connivenza con il fascismo.

E non è un caso che i socialisti siano l'elemento trainante in questa battaglia libertaria. In Italia infatti, sempre, sino ai giorni nostri, il partito socialista si è fatto carico della difesa di quei valori liberaldemocratici che, nel resto dell'Occidente, sono stati storicamente la bandiera, innanzi tutto, della borghesia. Da noi, la maggioranza della borghesia si è adattata, a cavallo del secolo, alle politiche forcaiole cresciute all'ombra della corona. Si è adattata al fascismo. Una parte di essa, negli anni '70, sperando in una parabola trasformista, di graduale assimilazione al sistema economico, come quella subita dal fascismo, stava per adattarsi al comunismo.

Al posto della borghesia, a più riprese, è toccato al movimento socialista persino di difendere il mercato dai monopoli e dal protezionismo doganale. Anche per questo, lo scontro storicamente decisivo tra democrazia e autoritarismo, e cioè la campagna referendaria per la Repubblica, è stata vinta "grazie a Nenni".