La parità sostanziale tra uomo e donna

Passa quasi un secolo dal momento in cui il movimento socialista fa propria la battaglia per la non discriminazione tra donne e uomini sui luoghi di lavoro a quando, nel 1983, con un decreto del governo Craxi, è istituito il Comitato Nazionale per la parità. E ancora molto tempo purtroppo passerà perché la parità diventi concreta, le conquiste di costume infatti non possono essere decretate per legge.

E' nella Milano del 1890, al Circolo "Genio e lavoro", che Anna Kuliscioff lancia lo slogan " prima di tutto, a lavoro eguale, salari uguali". E aggiunge: "se l'operaio deve tutte fare le fatiche del mondo per sbarcare il suo lunario, la donna operaia è addirittura un martire: dopo aver lavorato per 12, 13, 14 ore con un salario irrisorio, tornando a casa deve pensare a preparare da mangiare, pensare ai figli, aggiustare i pochi miseri stracci".

La società dei consumi ha sostituito quella della penuria, ma alle donne lavoratrici è a tutt'oggi riservato quel quid di affanno e di sacrificio in più che contribuisce, insieme alla vera e propria discriminazione, a rendere difficile la conquista di pari opportunità di successo a parità di impegno e professionalità.

Per questo, mentre Papa Leone XIII, nella enciclica "Rerum Novarum" del 1891, pur aperta socialmente, considera le donne "fatte da natura per i lavori domestici", tutti gli sforzi del movimento socialista sono rivolti a creare non soltanto le condizioni contrattuali e giuridiche, ma anche pratiche, per il lavoro delle donne: dagli asili nido alla refezione scolastica. I passi avanti legislativi sono pochi e incerti sino alla Repubblica, che come si è già ricordato, per la prima volta dà il voto alle donne, e sino alla nuova Costituzione, che tuttavia troverà le prime significative applicazioni soltanto a partire dagli anni '60, nel clima di rinnovamento aperto dal centro- sinistra.

E' del 1963 la legge sull'accesso delle donne ai pubblici uffici e alle professioni. E del 1971 quella che regola il congedo delle lavoratrici madri dalle aziende prima e dopo il parto. E' del 1977 la normativa sulla parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro. Proprio questa legislazione trova uno strumento di applicazione pratico nel comitato per la parità istituito dal governo Craxi. Ma sono e saranno le lotte delle donne, in Italia come in tutto il mondo, a ottenere i risultati decisivi.

Infatti, ovunque è fortissima, ancora oggi, la discriminazione: nei Paesi dell'Est, l'accesso ai lavori pesanti e a professioni scientifiche, come la medicina (prevalentemente in mano alle donne) comporta, per la durezza estrema della vita quotidiana, cui le lavoratrici fanno fronte in modo quasi totale, un ritmo massacrante; nei Paesi occidentali, le donne sono ancora relegate in settori ritenuti femminili e, secondo uno slogan diffuso, potranno dire di aver conquistato la parità quando "una incapace siederà su una poltrona dirigenziale". Un capitolo a parte, lungo e doloroso, richiederebbe la situazione nel Terzo Mondo, dove le donne pagano il prezzo prevalente del sottosviluppo