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Rosa nel pugno, a Boselli i radicali rispondono picche / Il Messaggero

Date: 04/11/2006
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Rosa nel pugno, a Boselli i radicali rispondono picche -------------------- dal nostro inviato MARIO STANGANELLI PADOVA - «Sono venuto qui per dirvi con franchezza che siamo ad un bivio e che bisogna scegliere», Enrico Boselli, nella giornata che potrebbe rivelarsi decisiva per le sorti della Rosa nel pugno, arriva al congresso di Radicali italiani e parla chiaro. Forma partito, partecipazione alle elezioni, proprietà del simbolo, su questi temi che rappresentano il contenzioso tra l’anima socialista e quella radicale della Rosa il segretario dello Sdi non ha lasciato margini ad ambiguità. Boselli è sembrato più disposto al definitivo divorzio tra due forze quasi sovrapponibili negli obiettivi ma assai meno conciliabili circa le strade per perseguirli, piuttosto che a far sopravvivere stentatamente una Rosa marcescente. Alla ”costituente dei mille“ per la Rosa nel pugno progettata dai radicali Boselli ha opposto il ”partito federato“ «riferimento permanente nella vita politica italiana. Senza il quale - ha detto - i socialisti sono destinati ad andare in una direzione e i radicali in un’altra». Quanto alla partecipazione alle elezioni amministrative, il leader dello Sdi ha osservato che un partito che prendesse parte solo alle politiche e alle europee «non sarebbe un partito ma solo un movimento senza radici e con un futuro assai incerto». Infine, sulla spinosa questione della proprietà del simbolo in mano a Pannella, Boselli ha ribadito che «non è possibile fare un partito insieme con un simbolo che per alcuni è proprietà e per altri in affitto». Di qui l’appello conclusivo ai «compagni radicali»: «Voi avete nelle vostre mani il futuro della Rosa nel pugno. Potete anche dire a noi socialisti che non siete d’accordo a far nascere insieme un nuovo partito federato, esteso e radicato in tutto il Paese, che partecipi alla vita delle istituzioni e alle consultazioni elettorali e che volete invece restare quelli che siete: un grande movimento che ha in Pannella il suo leader carismatico e che vuole continuare a fare ciò che ha sempre fatto». Per entrambe le scelte, ha concluso Boselli, «i tempi sono stretti, ormai è arrivato il momento delle decisioni». Difficile dire che il congresso di Radicali Italiani qualche decisione l’abbia presa una volta per tutte, ma la durezza delle risposte di Pannella alle sue richieste Boselli se l’è risparmiata solo perché ha lasciato presto Padova per volare in Cile alla riunione dell’Internazionale socialista. Già Emma Bonino, in mattinata, aveva eretto una sorta di bastione a difesa preventiva: «Ci dicono sempre più spesso ”dovete decidere“. Non siamo noi a doverlo fare - affermava la ministra - abbiamo già fermissimamente deciso per la Rosa nel pugno ma non vogliamo che diventare un cespuglio». E la Rosa «così com’è» è stata impugnata con piglio guerresco da Pannella: «Volete un partito federato? Enrico, sai che ti dico? Che noi restiamo noi. La Rosa nel pugno è grande e radicata nel vissuto di tutti noi e non c’è da fondare un beneamato nulla. I patti fondativi sono ottimi e ora facciamo la ”costituente dei mille“ magari - e qui il tono di Pannella diventava lievemente sfottente - con attenzione alle realtà territoriali». Infine, le elezioni e il simbolo della Rosa per le liste: «Simbolo in affitto? Ma di che parlate? Nelle precedenti tre elezioni vi siete presentati con tre simboli diversi che non ve li ricordate manco più. Io sono deciso a tutelare gli accordi che abbiamo sottoscritto. Ho il dovere di serbare questo simbolo fino al 2011 per quelli che verranno dopo: col cavolo che glielo lasciamo a loro, fossero anche due milioni...».

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