Date: 18/10/2006
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Socialisti, Marini: “E’ forte la voglia di unità” -- -------------- SAN DEMETRIO CORONE. “Una forte voglia di unità, di un partito socialista unito, un grande partito riformatore. Un partito che tenga conto della volontà popolare e non lasci i partiti arbitri delle sorti di una nazione”. Lo ha detto Cesare Marini, componente la direzione nazionale della Rosa nel Pugno, introducendo i lavori di un incontro sul tema “I socialisti tra diaspora e ricomposizione: quale futuro” nell’ambito della seconda giornata della “Festa dell’Avanti 2006” ” di S. Demetrio Corone. All’iniziativa sono intervenuti Ercole Nucera, segretario regionale dello Sdi e Franco Crinò, segretario regionale dei I Socialisti. “L’esigenza di giungere all’unità socialista - ha detto Nucera - parte dalla base; il problema è che questa volontà non è ancora completamente confermata a livello dirigenziale. La politica invece di risolvere i problemi della Calabria costituisce essa stessa un problema per la Calabria. Una politica che invece di essere funzionale allo sviluppo calabrese né costituisce un impedimento. Alcuni dirigenti purtroppo hanno vecchi vizi e badano più al proprio tornaconto personale, con meccanismi di scambio poco puliti. Noi vogliamo un partito socialista forte con elementi rappresentativi nuovi”. A parere di Nucera “ci vuole un leader e delle forze giovani che sgombrino definitivamente il campo. Noi abbiamo una cultura diversa dai radicali e dai diessini. Oggi sono venuti meno tutti i motivi ostativi all’unità, questa è la verità. I vecchi compagni ci attribuivano una sudditanza verso i Ds, ma adesso non dovremmo più avere difficoltà neanche con i compagni del Nuovo Psi a confluire in un unico soggetto. I socialisti di Zavettieri non mi sembra che però stiano procedendo nella giusta maniera perché al convegno di Napoli hanno manifestato ben altre intenzioni verso i Ds che a noi ormai non interessano più. L’unità dei socialisti oggi rappresenta una vera realtà, alternativa, riformista, una piattaforma nuova, forte, sulla quale si può lavorare”. Per Crinò “il problema è che nell’ambito socialista contano molto i vertici romani. Boselli, De Michelis, Craxi, ci stanno danneggiando e non cambiano i loro modi neanche di fronte a nuove esigenze. In Calabria - prosegue Crinò - c’è un problema di doppia morale e la Calabria non è la figlia prediletta di Prodi. Bisogna allora bonificare la classe politica di centro sinistra soprattutto a livello regionale. Il contesto per l’unità, specialmente adesso, ci sta tutto anche se le oligarchie di partito a livello nazionale ci frenano. Ma noi insisteremo e ce la metteremo tutta per arrivare all’unità e riformare veramente la classe politica.
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