Date: 01/10/2006
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«di SIMONA CAPORILLI «LA DC è tornata. Solo che nessuno lo sa». È sicuro del fatto suo Publio Fiori, presidente della Dc che ha per segretario Rotondi, forte di una sentenza del tribunale di Roma (datata 26 settembre scorso). Una Sentenza dove si stabilisce che la Dc non è mai stata sciolta e, anzi, esiste tutt’ora». La discussione è rimandata a stamattina all’Hotel Summit, dove si riunisce il Consiglio Nazionale di una delle Dc, quella di cui Fiori è presidente. La motivazione della sentenza? «Ancora non è stata pubblicata. Ma di fatto il nome e il simbolo della Dc non possono essere adoperati». La Casa delle Libertà non esiste più. Perché? «È chiarissimo che la Casa della Libertà che c’era fino a qualche mese fa, dopo il defilarsi di Casini, non c’è più. Ma in parallelo cresce la richiesta di un centro: un terzo polo che assuma una dimensione autonoma». Anche Casini guarda a sinistra? «No. Anche Casini vuole il centro: ogni volta che c’è una votazione in Parlamento vota per la Cdl... Credo piuttosto che voglia ricostruire un centro di ispirazione cattolica in alternativa alla sinistra. Come in Europa: da una parte c’è il Ppe. Dall’altra il Pse». Al centro rimarrebbe una sola Dc o una costellazione di partiti ispirati a... «Dopo questa sentenza non c’è più spazio per tutte queste Dc. Ce ne dovrà essere una sola. Gli amici Casini, Rotondi e Buttilione - che ne utilizzato sigle e simboli - dovranno necessariamente sedersi attorno a un tavolo per una rifondazione complessiva. Da domani mattina (stamattina, ndr) proporrò a tutti i democristiani del "parlamentino" della "mia" Dc, di ritrovarci in quella Dc che credevamo sciolta e che, invece, è ancora viva». Chi potrebbe essere il leader? «Non saprei. Deve avere una fisionomia e uno stile di vita che ci faccia pensare in qualche modo a De Gasperi». Lei sta difendendo la memoria di De Gasperi? «Non credo abbia bisogno di essere difesa. Credo piuttosto che De Gasperi debba essere ricordato per la capacità politica, per il coraggio dimostrato... Penso al De Gasperi che nel ’53 disse "no" al Papa. Certamente era un cattolico fervente ma, in quel frangente, rivendicò l’autonomia propria e della Dc. Quello che dobbiamo fare anche noi oggi...». E nei confronti di Berlusconi? «Ho rispetto per Berlusconi. È leader di un partito importante ma noi siamo un’altra cosa. Dovremmo piuttosto trovare un modo per convivere nel rispetto delle reciproche identità». Chi rimarrebbe a destra? «Rimane la Lega... Mi sembra che Fini stia coraggiosamente aspettando di collocarsi al centro entrando nel Ppe. Anche Mastella: sono sicuro che entrerebbe a far parte di una Federazione Italiana del Ppe. Rafforzandosi il centro, la destra rimarrebbe sguarnita». C’è ora un asservimento della Dc a Forza Italia? «Secondo me sì. Soprattutto in questo momento - di qui la polemica con Rotondi - Credo che sia legittima un’alle\anza con Fi e Berlusconi. Ma non in posizione di subalternità». Il senatore Cutrufo pensa che il simbolo e il nome siano scelti dagli elettori... Lei cosa ne pensa? «È una frase ad effetto. Nome e simbolo appartengono alla Dc, che ha continuato a vivere, come testimonia la sentenza. Sembrerebbe che l’erede legittimo sia la Dc di cui è segretario il dottor Pinza e, nelle ultime edizioni, si è presentato con Prodi». Quindi la Dc vera è a sinistra? «No, in quel caso si è schierata a sinistra. Ma la Dc vera sta al centro e credo che anche Pinza sia d’accordo per la Rifondazione di un grande partito di centro che si ispiri ai valori del cattolicesimo politico». -------- Solo che nessuno lo sa». È sicuro del fatto suo Publio Fiori, presidente della Dc che ha per segretario Rotondi, forte di una sentenza del tribunale di Roma (datata 26 settembre scorso). Una Sentenza dove si stabilisce che la Dc non è mai stata sciolta e, anzi, esiste tutt’ora». La discussione è rimandata a stamattina all’Hotel Summit, dove si riunisce il Consiglio Nazionale di una delle Dc, quella di cui Fiori è presidente. La motivazione della sentenza? «Ancora non è stata pubblicata. Ma di fatto il nome e il simbolo della Dc non possono essere adoperati». La Casa delle Libertà non esiste più. Perché? «È chiarissimo che la Casa della Libertà che c’era fino a qualche mese fa, dopo il defilarsi di Casini, non c’è più. Ma in parallelo cresce la richiesta di un centro: un terzo polo che assuma una dimensione autonoma». Anche Casini guarda a sinistra? «No. Anche Casini vuole il centro: ogni volta che c’è una votazione in Parlamento vota per la Cdl... Credo piuttosto che voglia ricostruire un centro di ispirazione cattolica in alternativa alla sinistra. Come in Europa: da una parte c’è il Ppe. Dall’altra il Pse». Al centro rimarrebbe una sola Dc o una costellazione di partiti ispirati a... «Dopo questa sentenza non c’è più spazio per tutte queste Dc. Ce ne dovrà essere una sola. Gli amici Casini, Rotondi e Buttilione - che ne utilizzato sigle e simboli - dovranno necessariamente sedersi attorno a un tavolo per una rifondazione complessiva. Da domani mattina (stamattina, ndr) proporrò a tutti i democristiani del "parlamentino" della "mia" Dc, di ritrovarci in quella Dc che credevamo sciolta e che, invece, è ancora viva». Chi potrebbe essere il leader? «Non saprei. Deve avere una fisionomia e uno stile di vita che ci faccia pensare in qualche modo a De Gasperi». Lei sta difendendo la memoria di De Gasperi? «Non credo abbia bisogno di essere difesa. Credo piuttosto che De Gasperi debba essere ricordato per la capacità politica, per il coraggio dimostrato... Penso al De Gasperi che nel ’53 disse "no" al Papa. Certamente era un cattolico fervente ma, in quel frangente, rivendicò l’autonomia propria e della Dc. Quello che dobbiamo fare anche noi oggi...». E nei confronti di Berlusconi? «Ho rispetto per Berlusconi. È leader di un partito importante ma noi siamo un’altra cosa. Dovremmo piuttosto trovare un modo per convivere nel rispetto delle reciproche identità». Chi rimarrebbe a destra? «Rimane la Lega... Mi sembra che Fini stia coraggiosamente aspettando di collocarsi al centro entrando nel Ppe. Anche Mastella: sono sicuro che entrerebbe a far parte di una Federazione Italiana del Ppe. Rafforzandosi il centro, la destra rimarrebbe sguarnita». C’è ora un asservimento della Dc a Forza Italia? «Secondo me sì. Soprattutto in questo momento - di qui la polemica con Rotondi - Credo che sia legittima un’alle\anza con Fi e Berlusconi. Ma non in posizione di subalternità». Il senatore Cutrufo pensa che il simbolo e il nome siano scelti dagli elettori... Lei cosa ne pensa? «È una frase ad effetto. Nome e simbolo appartengono alla Dc, che ha continuato a vivere, come testimonia la sentenza. Sembrerebbe che l’erede legittimo sia la Dc di cui è segretario il dottor Pinza e, nelle ultime edizioni, si è presentato con Prodi». Quindi la Dc vera è a sinistra? «No, in quel caso si è schierata a sinistra. Ma la Dc vera sta al centro e credo che anche Pinza sia d’accordo per la Rifondazione di un grande partito di centro che si ispiri ai valori del cattolicesimo politico».
[Artchivio/_borders/disc2_aftr.htm]