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Pannella avverte i fratelli-nemici "Non vi libererete mai di me /Repubblica

Date: 01/08/2006
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Pannella avverte i fratelli-nemici "Non vi libererete mai di me" ---------------- • da La Repubblica del 1 agosto 2006-------- di Claudio Tito------- ROMA - Nessuno pensi di espellere i radicali dalla Rosa nel pugno. Se qualcuno ci provasse si ritroverebbe «da solo». Marco Pannella lancia l´altolà ai socialisti dello Sdi. Avverte che l´assemblea dei deputati di domani è «illegittima» e che non potrà essere eletto nessun capogruppo. Ma è anche convinto che la Rnp «non morirà». Ma che fine farà la Rosa nel Pugno? «Vedremo prima finire tutti gli attuali grandi partiti e grandi coalizioni di questa povera Rosa nel Pugno». In che senso? «Nel senso che la Rosa nel Pugno fornisce risposte assolutamente centrali ai problemi attuali delle democrazie e della democrazia nel mondo, oltre che domestici. In particolare per la non democrazia italiana. È centrale con i suoi punti di riferimento: con Loris Fortuna, con Zapatero, con Blair e con le nostre storie radicali, socialiste, laiche e liberali». Non tutti, però, sono così ottimisti. «Non abbiamo tempo per essere ottimisti o pessimisti. Per quanto ci riguarda, siamo convinti che così come abbiamo contribuito in modo determinante all´alternanza del 9-10 aprile, adesso riusciremo a far emergere l´alternativa all´attuale regime e alle sue due articolazioni. Una delle quali ci vede operare al suo interno». Volete creare anche un’altra maggioranza? «Non ancora. I nostri congressi hanno indicato un´alternativa di grande respiro e ambizione, zeppa anche di puntuali obiettivi. Noi siamo quasi gli unici a non rompere le scatole al governo facendo ricatti. Non usiamo il "se no, se ne annamo"». E allora che intende per alternativa? «Un´alternativa politica. Ossia un programma alternativo del tipo di quelli che hanno visto trionfare Zapatero in Spagna e Blair in Gran Bretagna. Non è un caso che siamo stati il primo partito transnazionale. Il problema in Italia, allora, è principalmente uno: costruire un regime democratico e uno Stato di diritto. L´Italia non è l´uno né l´altro». Ma se lo Sdi di Boselli esce dalla Rosa nel pugno che succede? «E che succederebbe se uscissero i Radicali? Non sarebbero seguiti. Non sarebbero seguiti dai militanti. Vale anche per lo Sdi. Questo evento per cui nell´ultimo week end tanti si sono mobilitati in difesa di questo partito, deve fare riflettere. Sono convinto che per la Rosa nel Pugno questa è una crisi di crescita, non una crisi mortale». Quindi domani eleggerete il capogruppo? «Per quel che mi riguarda non ne vedo alcuna possibilità». Perché? «Perché verrebbe negata la remissione alla direzione nazionale di quel che si è voluto determinare con la convocazione, peraltro per noi illegittima, degli eletti. Lanfranco Turci propone allo Sdi di votare insieme per mettere in minoranza i radicali. Ma ho visto anche che almeno 500 qualificate persone, con l´appello Benzoni-Landolfi-De Giovanni, non hanno alcuna intenzione di seguire Turci nella sua polemica, ora perfino con Boselli. Forse vuole fare tutto da solo». Scusi, ma allora come fa a parlare di crisi di crescita? La Rosa nel Pugno così non va avanti. «Questo lo vedremo già nelle prossime ore se si conferma e estende la mobilitazione in corso. Ma ricordo che il presidente e il vicepresidente del gruppo furono nominati dalla segreteria. Le eventuali dimissioni di Villetti, mai date, vanno presentate alla segreteria. Turci non può pensare che mercoledì venga eletto Villetti, poi giovedì c´è la ratifica della segreteria e poi si convoca la direzione». Ma lei chi vorrebbe al posto di Villetti? «Potrei solo indicarlo nell´ambito di una soluzione concordata come fu quella di Villetti e fatta propria dai deputati eletti. Concordata, come auspica anche Boselli, fra le componenti radicale e socialista, e oggi chiaramente auspicata dai 500 sostenitori dell´appello. Il loro problema , invece, è che qui si parla solo del gruppo dirigente dello Sdi». Vuol dire che solo Boselli e Villetti vogliono rompere con la Rosa nel Pugno? «Boselli non vuole uscire. Ma forse il loro problema è la difficoltà di governare un partito davvero nuovo secondo i riflessi tradizionali del solo Sdi. Riflessi di decenni fa. D´altra parte la Rnp può essere un nuovo partito solo se dal suo interno finalmente nascono grandi dibattiti politici che si inseriscano ad esempio anche sulla costituzione del Partito Democratico. Altrimenti gli restano solo i ricordi sbiaditi di Francesco Rutelli, quando da radicale cominciava a proporre quello che oggi ripete». Tanto vale che i socialisti dello Sdi se ne vadano. «Ma neppure per idea. Dobbiamo discutere in modo aperto e rigoroso nel rispetto della "base" della Rnp che proprio in queste ore si conferma "base" laica, socialista, liberale e radicale. Turci sembra volere una Rosa nel quale lui sostituisca i "radicali" mettendoli in "minoranza". E qui sono senza commenti. Ma non credo proprio che questo accadrà».

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