Date: 12/07/2006
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PARTITO DEMOCRATICO: FERMENTO NEI DS IN VISTA DEL CONSIGLIO NAZIONALE (ASCA) - Roma, 12 lug - Doveva tenersi domani l'atteso Consiglio nazionale dei Ds, poi si e' deciso di rinviare la riunione a lunedi' prossimo. All'ordine del giorno ci sono il rinnovo degli organi dirigenti (molti esponenti della Quercia hanno assunto incarichi di governo dopo la vittoria elettorale del centrosinistra) e soprattutto tempi e modalita' del percorso che dovrebbe portare allo scioglimento dei Ds e della Margherita nel 'Partito democratico'. Sul primo punto appare scontato il no delle sinistre interne di Fabio Mussi e Cesare Salvi a far parte di una rinnovata segreteria del partito. Il 'Correntone' lo ha annunciato ufficialmente nella sua assemblea nazionale di una decina di giorni fa: non ci sono le condizioni politiche, permanendo il dissenso sulla prospettiva del 'Partito democratico', per una corresponsabilita' nella gestione dei Ds. Altrettanto pensa il gruppo che fa riferimento a Salvi. A Piero Fassino, cui tocca l'onere della relazione introduttiva al Consiglio nazionale, non resta che prenderne atto. Sul secondo punto all'ordine del giorno e' probabile che ci sia una schermaglia procedurale tra le sinistre interne e la maggioranza che fa capo a Fassino. Se le prime hanno piu' volte avanzato la richiesta di un congresso straordinario della Quercia per discutere nel merito l'iter che dovrebbe portare al superamento dei Ds, il segretario e i suoi piu' stretti collaboratori hanno ripetuto che il congresso del partito si terra' nei normali tempi previsti dallo statuto (quindi non prima dell'autunno 2007). E' assai difficile che lo stato maggiore dei Ds cambi opinione, anche se alcuni settori della maggioranza premono anch'essi per un chiarimento sulle idee-forza della nuova formazione politica (e' il caso del documento che ha tra i primi firmatari il senatore Goffredo Bettini, presidente dell'Auditorium di Roma, e Nicola Zingaretti, responsabile della delegazione dei Ds al Parlamento europeo, in cui si chiede di discutere prima dei contenuti e poi del contenitore). Ma per Fassino non si tratta di fare i conti solo con l'opposizione che fa capo a Mussi e Salvi. Nei Ds cresce il malessere di quanti ritengono che il punto centrale del confronto tra la Quercia e la Margherita debba essere l'identita' socialista del 'Partito democratico' e soprattutto la sua appartenenza al Partito del socialismo europeo (il Gruppo presente nel Parlamento di Bruxelles) e all'Internazionale socialista. Nelle settimane scorse sul 'Partito democratico' molte perplessita' sono state avanzate da personaggi non assimilabili tout court all'opposizione o alla maggioranza dei Ds. Bruno Trentin, Giorgio Ruffolo, Valdo Spini, Gavino Angius, Fulvia Bandoli, Peppino Caldarola hanno in piu' occasioni marcato il proprio distinguo con sfumature diverse ma accomunati dalla preoccupazione del venir meno dell'ancoraggio alla sinistra europea di orientamento socialista. E' proprio il tema dell'identita' socialista il cuore della battaglia congressuale che potrebbe scompaginare gli attuali schieramenti interni ai Ds e che di fatto si e' gia' aperta, malgrado il rinvio ufficiale di qui ad un anno. Il 'Correntone', ad esempio, si sta facendo promotore di un documento sulle idee fondamentali di una moderna sinistra. Questa iniziativa potrebbe allargare fin da ora l'area dell'opposizione al 'Partito democratico'. Gli estensori sarebbero tutti coloro che ritengono non secondario stabilire da subito qual e' la collocazione del nuovo partito nell'ambito del Parlamento di Bruxelles e delle grandi famiglie europee. E su quest'ultimo punto non si scappa: o si sta con i Popolari o con il Partito del socialismo europeo, dal momento che il Gruppo dei democratici e liberali europei che siede sugli scranni del Parlamento di Bruxelles puo' contare solo su ventisette deputati (compresi gli attuali parlamentari della Margherita). Siccome la maggioranza che fa capo a Fassino sa che quello dell'identita' socialista e' il nervo scoperto del dibattito interno, si stanno moltiplicando le pressioni da parte dei Ds sugli altri partiti socialisti europei perche' si diano segnali di apertura al confronto con altre componenti culturali del fronte progressista in modo che un domani il Partito del socialismo europeo possa addirittura cambiare la propria denominazione aggiungendo la dizione 'democratico'. A tale eventualita' ha fatto cenno Walter Veltroni, sindaco di Roma, in una recente intervista a 'l'Unita'' e con questo mandato sta facendo visita negli Stati Uniti una delegazione di parlamentari europei di orientamento socialista (ne fa parte anche Nicola Zingaretti). L'auspicio e' che il Partito democratico di Bill Clinton manifesti un interesse ad accentuare i rapporti con le forze socialiste della vecchia Europa, in modo da risolvere il rebus della collocazione internazionale del 'Partito democratico' italiano e rendere piu' dolce le resistenze della Margherita a prendere in considerazione questa appartenenza. Intanto, di tutto questo discuteranno a Roma dopodomani Giuliano Amato, Piero Fassino e Alfredo Reichlin nel presentare l'ultimo numero della rivista 'Italianieuropei', organo dell'omonima Fondazione presieduta da Massimo D'Alema e Giuliano Amato, che si apre con il significativo editoriale 'Dall'Ulivo al Partito democratico'. Per venerdi' e sabato prossimi, a Orvieto, e' invece annunciato il seminario promosso da Associazione per il rinnovamento della sinistra (Aldo Tortorella), Uniti a Sinistra (Pietro Folena e Antonello Falomi) e Associazione rosso-verde. Quest'ultimo incontro, cui e' prevista anche la partecipazione di esponenti delle sinistre dei Ds, ha come tema 'Un nuovo soggetto politico della sinistra italiana': qualcosa di assai diverso dal 'Partito democratico' che piace a Piero Fassino, Francesco Rutelli e soprattutto a Romano Prodi. gar/leo/alf
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