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Dentro la crisi della Rosa nel pugno, crisi di crescita si dice, è il giorno dei giovani /Il Corriere della Sera

Date: 07/07/2006
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Rosa, offensiva socialista: la guida vada agli under 40 --------------------- Del Turco «lavora» sui nomi di sindaci e dirigenti locali sdi. Amato e la soglia del 3%: sì ai radicali, i diritti sono limitati.--------Luigi Rocca, chiede le dimissioni di Boselli-------------- • da Corriere della Sera del 7 luglio 2006, pag. 14 --------- di Andrea Garibaldi----------------------Dentro la crisi della Rosa nel pugno, crisi di crescita si dice, è il giorno dei giovani. Ma è anche il giorno dei giochi scoperti. Si riuniscono l'esecutivo dei Socialisti Democratici e la direzione nazionale dei Radicali. Restare assieme? I radicali sono più convinti, nella base socialista c'è maggiore scontento. Tutto questo in un momento di gioia: il ministro Amato ha dato ragione al partito sulla questione degli otto senatori non eletti a favore di altri candidati dell'Unione. Pannella ne aveva fatto oggetto dell'ultimo sciopero della fame. La risposta di Amato a un'interrogazione non cambierà le cose, la decisione finale spetta alla Giunta per le elezioni del Senato ma, dice Daniele Capezzone, « il parere di un così fine giurista è importante e decisivo». La Rosa nel Pugno ha perso gli otto senatori perché sono stati cancellati i partiti sotto il tre cento anche nelle Regioni in cui era scattato il premio di maggioranza. Ha detto Amato: «E' possibile che se fossi stato allora ministro dell'Interno avrei discusso con l'amministrazione questa interpretazione molto opinabile» perché si risolve «in limiti a diritti politici fondamentali» visto che qui «un limite all'elettorato passivo ha finito per essere imposto».   Torniamo ai giovani. La proposta viene da Ottaviano Del Turco, presidente della regione Abruzzo. Vuole una «cabina di regia» che affianchi la segreteria dello Sdi, con i migliori under 40, classe dirigente del futuro prossimo. Gianluca Quadrana, 33 anni, segretario della Federazione giovanile socialista, è uno di questi giovani. Dice: «Questa del ricambio giovanile è la proposta dell'ultimo minuto...». Aggiunge che è d'accordo con il segretario Boselli quando parla di costruire una federazione tra socialisti e radicali: «Poi, occorre trovare un linguaggio comune per arrivare al partito unico». E questo linguaggio è «lo zapaterismo all'italiana»: diritti sociali, liberta economiche, flessibilità, diritti sindacali e poi pensioni, scuola, sanità e trasporti pubblici. In questo fine settimana Quadrana, consigliere comunale a Roma con oltre duemila preferenze, lascia la segreteria al suo vice Francesco Mosca, consigliere comunale a Genazzano, Comune dei Castelli Romani.  Ecco, i giovani socialisti del futuro vanno cercati soprattutto dentro i Comuni, perché è lì che si fanno le ossa. Così Tiziana Medici, consigliera a Polla, Salerno, esperta di bandi europei delle comunità montane e responsabile donne nella Fgsi o Federico Minghi, che gestisce alberghi e negozi in provincia di Siena e può diventare presidente dei giovani di Confindustria della zona. O, ancora, Luigi Rocca, 27 anni, sindaco, il più giovane d'Italia, a Isola Capo Rizzuto, Crotone, che ha chiesto le dimissioni di Boselli, visti i deludenti risultati elettorali e la convocazione di un congresso.  «Benvenuto fra di noi, Ottaviano Del Turco! — dice Daniele Capezzone, segretario dei Radicali —. Questo rinnovamento giovanile noi lo mettiamo in atto da sempre. Io ho 33 anni, Marco Cappato 35. Rutelli divenne segretario radicale a 26 anni, Giovanni Negri lo stesso». E poi i neodeputati Marco Beltrandi, classe 1969 e Donatella Poretti, classe '68...  Oggi i due partiti che convivono nella Rosa si riuniscono separati per parlare l'uno dell'altro. All'esecutivo Sdi Boselli presenterà la proposta di una federazione con i radicali, in una linea di consolidamento della Rosa nel Pugno, con salvaguardia delle diversità. Ma il partito registra agitazioni. Alcuni segretari regionali vorrebbero ridiscutere a fondo l'accordo con i radicali. Quattro membri delle direzioni regionali di Liguria, Emilia, Toscana e Molise hanno chiesto le dimissioni del gruppo dirigente. I radicali, invece, rilanceranno una fusione dei due partiti. «Nessuna bicicletta, ma un nuovo soggetto» spiega Capezzone.

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