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CDL/ DIREZIONE NPSI SCEGLIE LINEA DELL'AUTONOMIA POLITICA / Apcom

Date: 17/06/2006
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Roma, 16 giu. (Apcom) - "Il Partito socialista Nuovo Psi compie un'importante svolta politica, scegliendo la linea dell'autonomia fuori dai poli. Accogliendo in pieno la proposta avanzata dal segretario nazionale, Gianni De Michelis, la Direzione ha sancito un passaggio ampiamente atteso dai socialisti e reso necessario dalla crisi del bipolarismo, emersa in tutta la sua portata nelle elezioni politiche ed amministrative, nonché nella formazione di un governo rabberciato, costretto ogni giorno a pesanti mediazioni per restare a galla, in una situazione che difficilmente potrà durare a lungo, dinanzi alla quale l'idea del Nuovo Psi è la convergenza in una grande coalizione delle forze politiche più responsabili". Lo si legge in una nota del Nuovo Psi, che oggi ha riunito la sua direzione. "Non una scelta di campo - spiega il Nuovo Psi - non il rifiuto della Casa delle libertà con la quale si è collaborato lealmente, non una corsa per saltare sul carro dei vincitori, e nemmeno una concessione all'inesistenza di un terzo polo, ma il puro e semplice recupero della propria autonomia politica per una linea di condotta che sarà ispirata al riformismo, con il quale va modellata l'identità di un socialismo adeguato ai tempi e capace di incrociare le esigenze reali degli italiani e, in particolare, di quella moltitudine di giovani che nulla conoscono di un passato, che rappresenta sì un'eredità ideale ma non uno strumento per affrontare le complesse questioni sociali, economiche e istituzionali dell'oggi e della prospettiva". "De Michelis - prosegue la nota dei socialisti - ha posto alla direzione un quesito di fondo: continuare nello sforzo di ridare vita ad un soggetto socialista autonomo o chiudere un'esperienza faticosa durata dieci anni? La risposta è stata unanime, continuare e rilanciare l'iniziativa del partito, buttandosi alle spalle il deludente risultato elettorale legato alle vicende degli ultimi mesi, in primo luogo la scissione e la fuga dei quadri dirigenti più premiati. L'unità socialista, intesa come ristretta visione della riaggregazione di piccoli e vecchi apparati, è superata, mentre emerge con forza una questione di ben più ampia portata e di più grande respiro politico, la questione socialista, al centro della cui iniziativa vi è un progetto forte, fondato sul ritorno allo sviluppo come passo decisivo per una politica riformista". "Netta opposizione - continua il Nuovo Psi - al governo delle sinistre guidato dall'on. Prodi. No al patto dei moderati, proposto dal leader della Cdl, che non interessa al Nuovo Psi che, anzi, fa appello ai socialisti confluiti in Forza Italia affinché riflettano su un orientamento dissonante dalla loro cultura politica. No al partito dei democratici, un partito senza identità fondato sul gioco di potere tra due correnti, i Ds e la Margherita, pronte a sopraffarsi a vicenda. No all'intesa ibrida che vede lo Sdi infeudato al radicalesimo e al laicismo più deteriore. Si, invece, ad una forza politica di tipo europeo, del laburismo blairiano, della socialdemocrazia tedesca e della nuova piega del socialismo francese di Ségolene Royal. Ricerca e ristabilimento di una rapporto forte e costruttivo con il mondo del lavoro e le organizzazioni sindacali". "No infine - conclude la nota del Npsi - al federalismo autarchico della Lega e sì alle risposte legate al territorio, ai progetti locali, tenendo conto che accanto alla storica questione Meridionale è sorta una questione del Nord. Al referendum costituzionale del 25 giugno prossimo il Partito lascia libero orientamento ai suoi militanti e ai suoi elettori, riflettendo che in ogni caso la Costituzione andrà aggiornata e sarà opportuno farlo con un'assemblea costituente, evitando decisioni prevalenti per una manciata di voti".

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