Date: 14/04/2006
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"E' gratuito e autolesionista, per non dire altro, l'attacco di oggi di D'Alema contro la Rosa nel pugno, e, in particolare, contro i radicali. Il presidente dei Ds farebbe bene a mettere da parte furbizie e tatticismi, e a farsi due conti: scoprirebbe che l'apporto della Rosa è stato elettoralmente decisivo, con un milione di voti (quando l'Unione ha vinto con uno scarto di appena 20mila schede...)". Così Daniele Capezzone della Rosa nel Pugno replica alle parole di D'Alema che, in un'intervista al Corriere della Sera, ha sostenuto che la Rnp "fosse solo un cartello elettorale". "E ora, dopo questo apporto numerico, può venire un contributo politico decisivo per il dibattito verso un Partito Democratico che rischia, altrimenti, di essere un pallido e non innovativo mix post-dc e post-pci - aggiunge Capezzone -. Mi auguro che altri, nei Ds e nella Margherita, vogliano accogliere il messaggio che ho lanciato stamattina su "Europa". Per il dibattito sul Partito Democratico possono essere molto utili 'più Giavazzi' e più 'zapablairisti'". Secondo Capezzone Prodi "sarebbe quindi nelle condizioni di prendere il coraggio a due mani, e provare a dare un tono diverso, ambizioso, riformatore, ai primi atti di politica economica del Governo". "Se non vogliamo incassare subito due brutti colpi (e cioè un trionfo-rivincita alle amministrative, a partire da Milano, della Cdl, e, contestualmente, una definitiva sfiducia da parte degli osservatori internazionali), occorre che, proprio in economia - rilancia il segretario dei Radicali - e proprio nelle prime settimane di vita del Governo, ci sia uno scatto. E a mio avviso, al di là della rilevantissima questione del cuneo fiscale, proprio le "riforme senza spesa" proposte da Francesco Giavazzi (penso al tema degli ordini professionali, o a quello del valore legale del titolo di studio), potrebbero dare il senso di una pagina nuova che si apre, di una ricetta liberale non ideologica per il rilancio del paese". "La Rosa nel pugno non è stata, non è, e non vuole essere solo una lista elettorale - conclude Capezzone -: è un progetto che andrà avanti, crescerà e si consoliderà, e ovviamente non mollerà di un millimetro sulle questioni della laicità e dei diritti civili. Ma è e può essere un motore di riforma e innovazione, oltre che su questo fronte, su tutto il resto, dalla politica economica a quella estera, passando per la riforma della giustizia. Mi auguro che saremo tutti capaci (noi della Rosa, ma anche i vertici dell'Ulivo) di non sciupare questa occasione".
[Artchivio/_borders/disc2_aftr.htm]