Date: 13/03/2006
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Bobo Craxi: ai miei compagni ho detto che era ora di tornare a casa_______ Fassino: è nell’Unione il posto dei socialisti______ Intitolata ad Aldo Aniasi la sezione Ds centro Da Aldo Aniasi a Bobo Craxi, ieri è stata la giornata socialista della campagna elettorale di Piero Fassino a Milano. Cominciata con l’intitolazione della sede ds di corso Garibaldi al partigiano Iso: una decisione che, a suo tempo, aveva creato qualche malumore interno alla base. Ma ieri è stato il nipote del sindaco-partigiano, Luca Aniasi, a mettere una pietra sulle polemiche: «Non abbiamo alcun risentimento nei confronti di chi non aveva condiviso la scelta di dedicare ad Aniasi questa sede, un punto di vista che era stato strumentalizzato in modo eccessivo. Noi siamo convinti che Iso sia con noi, per vincere le prossime elezioni». Fassino ha voluto ricordare «il sorriso, l’affidabilità, la capacità di ascolto, la passione politica e la grande generosità» di Aniasi. «Era entrato nei ds da socialista - ha spiegato il leader della Quercia - e così lo vogliamo ricordare e onorare». A margine della festa, alla quale erano presenti anche la moglie e il fratello di Aniasi che da ieri hanno preso la tessera in sezione «per continuare la strada di Iso», Fassino ha ribadito «l’importanza della decisione di Bobo Craxi e con lui di tanti socialisti di collocarsi dentro l’Unione del centrosinistra ritrovando lì la collocazione naturale per chi crede nei valori del socialismo riformista anche nei momenti più difficili». Nella sede di corso Garibaldi, oltre ai leader della Quercia Franco Mirabelli e Pierfrancesco Majorino, al candidato al Senato Stefano Draghi, al segretario di sezione Stefano Bazzini, all’architetto Antonello Boatti che ha pensato la ristrutturazione e al factotum Alberto Marturelli che ha coordinato i lavori, è stato applaudito Giorgio Benvenuto, capolista ds per il Senato a Milano «e socialista anche lui», come ha sottolineato Fassino. Di socialismo e di Aldo Aniasi si è continuato a parlare al Circolo De Amicis, dove Bobo Craxi ha raccolto consensi: «La guerra civile nella sinistra italiana è finita. Ai miei compagni ho detto che era ora di tornare a casa». Craxi ha ricordato di aver deciso di ricollocarsi a sinistra dopo aver sentito un intervento di Fassino che ricordava tra i padri del riformismo socialista anche Bettino Craxi: «Ho sempre pensato che sarebbe stato intollerabile che verso altri si facesse ciò che è stato fatto a noi. Quando ho visto l'attacco che è stato fatto al compagno Fassino, ho pensato che fosse giusto riaffermare questo concetto». «Da quando ho fatto questa scelta - ha concluso Craxi senza alludere alle critiche giunte il giorno prima da sua sorella Stefania, candidata a Milano con Forza Italia - ricevo ogni giorno attacchi odiosi, ma non me ne curo perché penso di essere nel giusto e cioè dalla parte del futuro per il socialismo nel mio Paese». Glissa sulle critiche di Stefania Craxi («A sinistra stanno i socialisti sottomessi») anche Fassino: «Lavoro per unire e quindi penso che le porte debbano sempre restare aperte a chi cerca un percorso comune». Elisabetta Soglio
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