Date: 13/03/2006
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La Rosa: primarie per “Emma for president“ ________ Radicali e socialisti rilanciano la “conta” per il Quirinale: servirà per il voto del 9 aprile, come nel ’99 _________ ROMA - «Nel centrosinistra c’è la tentazione di distribuire fin da adesso, e prima di conoscere i risultati del voto, ruoli e funzioni. Si discute su chi andrà al Quirinale, alla presidenza della Camera, a quella del Senato, al ministero degli Esteri. La partita sembra essere ristretta a tre sole forze politiche: Ds, Margherita e Rifondazione. Noi della Rosa nel Pugno non avanziamo pretese, soprattutto perché desideriamo che si adotti un metodo diverso». Così Enrico Boselli, concludendo in un gremitissimo salone dell’Ergife la manifestazione di apertura della campagna elettorale della ”Rosa“, sposa la proposta di Pannella di primarie dell’Unione almeno per il Quirinale. L’idea è di difficile realizzazione, basandosi le primarie soprattutto sulla mobilitazione dell’apparato organizzativo di Ds e Margherita, che per la data indicata del 16 aprile sarà esausto per la campagna elettorale appena finita, dovrà ripartire nell’arco di pochi giorni per quella delle amministrative del 28 maggio e ha in agenda, prima dell’estate, l’impegno sul referendum per la cancellazione della devolution. Ciononostante, la carta delle primarie resta un buon argomento, non solo in polemica con un certo indirizzo tra i maggiori partiti dell’Unione, ma soprattutto per promuovere il vero obiettivo della Rosa nel pugno che è la candidatura di Emma Bonino alla presidenza della Repubblica, che magari non riuscirà a portare l’ex commissaria Ue sul Colle, ma costituirà una notevole spinta per il voto del 9 giugno, come avvenne alle Europee del ’99 precedute dall’intensiva campagna per Emma al Quirinale. «Si dirà che la Bonino parla pro domo sua. Fosse pure, che male c’é?», si è chiesta intervenendo tra gli applausi la stessa leader radicale. «Anch’io potrei svolgere il mio ruolo e dare il mio contributo», ha aggiunto Emma Bonino, affermando che le primarie sono «una battaglia per la limpidità che laicizzerebbe il processo che, dopo il 9 aprile ridisegnerà l’assetto generale del Paese. E’ possibile, di grazia, sapere qualcosa di più dei pettegolezzi che riportano i giornali. Sapere cosa hanno in testa e stanno negoziando con D’Alema e Marini una decina di chierici addetti ai lavori?». E se da questa richiesta dovesse nascere «qualche conflitto, anche aspro, non potrebbe che far bene alla sinistra e anche al Paese». L’opinione della Bonino, a giudicare dall’ovazione, è condivisa dalla foltissima platea nella quale spiccano le presenze di intellettuali, artisti ed esponenti della cultura da far invidia al vecchio Psi, sottolineano alcuni reduci del Garofano. Eugenio Bennato, Oliviero Toscani, l’etoile Oriella Dorella, Marco Bellocchio inneggiano tutti a ”Emma for president“, «una donna da amare», sostiene dal podio, dell’Ergife lo scrittore Carlo Mazzantini. M.Sta.
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