Date: 23/11/2005
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ROMA - Qualcuno lo definisce un pensatoio, qualcun altro un centro studi. Comunque lo si voglia chiamare, il nuovo germoglio sbocciato sui rami della Quercia ha un obiettivo preciso: difendere l’identità socialista nel futuro partito democratico, rilanciando la Federazione dell’Ulivo come tappa intermedia del processo costituente. Non a caso, l’iniziativa, presentata ieri dai deputati Caldarola, Cabras e Barbieri, è stata battezzata «Club socialista»: «Vogliamo portare avanti una discussione nei Ds perché non si va nudi alla meta: come il cattolico si porta dietro la sua tradizione, noi portiamo la dote del socialismo europeo - spiega Peppino Caldarola -. Se si andrà al partito democratico, saremo la mozione socialista». «Non si può pensare di cancellare quest’esperienza come fosse un vecchio arnese del ’900 e i socialdemocratici non possono essere riconducibili a un’oligarchia» insiste Antonello Cabras che sulla nave riformista vuol portare «tutto l’equipaggio» pena «la nascita di un partito alla nostra sinistra». Insomma, nessuno vuole alzare barricate contro il nuovo soggetto unitario,, ma piantare saldi paletti socialisti certamente sì. Il messaggio è diretto ad Arturo Parisi, dopo le polemiche dei giorni scorsi: «Chi ci chiede abiure o pronuncia diktat non vuole il processo unitario - ribadisce Caldarola -. Se lui chiede ai partiti di morire, la risposta è che i partiti non muoiono, ma si trasformano perché sono fatti di persone, senza le quali il risultato di Prodi non ci sarebbe stato. Parisi ha l’abitudine di aggredire e poi di fare la vittima». Quindi, l’affondo: «L’analisi sua e di Amato sul nuovo partito sembra diretta a far costruire un trullo in Val d’Aosta». Immediata la replica dell’ulivista Franco Monaco: «Avevo capito che il socialismo fosse il riferimento di tutto il partito. Ho l’impressione che ad accomunarli sia piuttosto un no o almeno una riserva sui processi unitari». I soci del Club ci tengono a precisare di non essere l’ennesima componente ds e, a riprova, indicano il parterre trasversale: alla riunione erano presenti Fassino (rimasto silente), esponenti di maggioranza come Angius e di minoranza come Salvi e Mussi. Quest’ultimo si dice assai interessato a una iniziativa che «articola le posizioni al di là degli schieramenti congressuali». Ma ai promotori il leader del Correntone chiede atteggiamenti coerenti con lo spirito critico: «Se non si è d’accordo su qualcosa, lo si dica apertamente, senza dire "sono d’accordo, ma..."». Livia Michilli
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