Date: 18/11/2005
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La rosa è di Pannella e Boselli, il pugno lo dà Bobo ----- Radical-socialisti. Dopo il battesimo di ieri, lo Sdi cerca oggi l’intesa con Craxi. ________________________________ • da Il Riformista del 18 novembre 2005, pag. 3 Chi immaginava che il battesimo ufficiale della Rosa nel pugno nata dal matrimonio bosellian-pannelliano fosse all'insegna dell'opposizione a Ruini è rimasto parzialmente deluso. Nella sala del residence di Ripetta in cui ieri la cerimonia ha avuto luogo aleggiavano due fantasmi: Bertinotti e Bobo Craxi. Nella sala gremita, i lettori di giornali erano sintonizzati sulla pagina del Corriere che ospitava l'intervista «neo-mistica» - così la definiscono in platea - del leader rifondarolo. Il primo a parlare è Boselli. Prima annuncia la nascita di una della forza politica che correrà «alle politiche e alle amministrative». Poi si concentra sul modo «ingiusto e caricaturale» con cui il subcomandante Fausto ha descritto la posizione sul superamento del Concordato. «Io rispetto - dice Boselli - il diritto della Chiesa di intervenire nella vita pubblica e politica. Ma questa libertà è ridotta a causa dei vincoli del Concordato che, ad esempio prevede il divieto ai preti di candidarsi». «Io sono contrario», aggiunge poi ricordando l'elezione alle europee del 1983 di don Baget Bozzo poi sospeso a divinis dall'autorità ecclesiastica. Dopo gli applausi, tocca alla Bonino che urla: «Siamo una forza che nasce per governare il rischio». Pausa: il protocollo prevede la scoperta del simbolo della Rosa nel pugno che domina sulla scritta «laici, socialisti, liberali, radicali». Manca solo Pannella. «Proprio adesso dovevi andare a fumare?» gli chiede dal palco Boselli. Pannella rientra, il simbolo è svelato. Dopo la foto di gruppo, Capezzone invia tre telegrammi. Il primo è sulla «falsa antinomia laici-laicisti» di cui scrive Casini. «Il presidente della Camera, allora, ha il diritto di fare il Casini ma non il casinista, il furbo ma non il furbista». Il secondo e il terzo sono volti a ribadire l'impegno radical-socialista nella battaglia contro l'8 per mille, i pacs la droga e le libertà civili. Seguono a ruota: Marco Cappato, che annuncia il congresso dell'associazione Coscioni (dal 2 al 4 dicembre a Orvieto) e Ugo Intini, il primo a nominare Bettino Craxi. Roberto Villetti lancia l'allarme istruzione («Difendiamo la scuola pubblica: i protagonisti della nuova non sono i maghi del software ma insegnanti»). Silenzio in sala. E’ il turno di Marco Pannella, che al termine di un lungo intervento annuncia: «Andrò da Prodi in rappresentanza dei radicali per chiedergli di annunciare, entro Natale, la richiesta al governo di un'amnistia. Se lo dice l'Unione volete vedere che Berlusconi non si assume la responsabilità di dire di no?». Quindi vengono annunciati i gruppi dirigenti: una segreteria a otto (Bonino, Boselli, Capezzone, Cappato, Intini, Marini, Pannella e Villetti) e una direzione (ci sono dentro, tra gli altri, Salvo Andò, Nerio Nesi, Signorile, Del Turco, Luca Coscioni). Nel “tutti insieme appassionatamente" spicca l'assenza di Bobo Craxi, che al grido «unità socialista nell'Unione» aveva spaccato il Nuovo Psi. Il tema della «semplice alleanza» (parole di Pannella) con i seguaci di Craxi doveva essere affrontato nel pomeriggio in un vertice con Boselli. Il figlio di Bettino, invece, lo ha annullato con una lettera al segretario dello Sdi in cui - racconta chi gli è vicino - «Bobo si è lamentato per un'accelerazione improvvisa sulla Rosa nel pugno che accantona l'unità socialista. A questo punto, non si può che prendere atto con preoccupazione che i socialisti di Boselli hanno fatto una scelta unilaterale». Sul fronte Sdi, si aspetta «di sapere di che partito Craxi è segretario», dice Villetti. E aggiunge: «Lo dico senza polemiche. Non sappiamo se Craxi è segretario del Nuovo Psi, se dovrà fondare un partito nuovo oppure confluire nello Sdi». Dopo un contatto telefonico tra Boselli e Craxi, l'incontro è stato aggiornato ad oggi. «E nostro interesse - ha spiegato Bobo - unificare nel centro sinistra l'area dei socialisti. Valuteremo eventuali intese in base ai punti del programma. Io sono per una convergenza politico-elettorale alle politiche, per il resto vedremo». Le amministrative sono altra cosa. Esempio: per le regionali siciliane, il Nuovo Psi ha annunciato «l'intesa» con l'Udeur, nemici numero uno della Rosa nel pugno. Una scelta carica di significati politici, visto che l'ingresso di Pannella nell'Unione - ancorché scontato - non è stato ancora formalizzato. «Sono preoccupato dall'ingresso della componente radicale e di una personalità come Pannella nel centrosimstra: apprezzo le conversioni, ma credo poco in quelle rapide...», ribadiva ancora ieri il capogruppo dl Castagnetti.
[Artchivio/_borders/disc2_aftr.htm]