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A TUTTI GLI ISCRITTI DELLO SDI

 

UNITA’ SOCIALISTA QUALE GARANTE PER IL NUOVO PROGETTO RADICAL – SOCIALISTA

Da subito l’unità socialista con Nuovo Psi e Socialismo è Libertà

Nell’ultimo congresso dello SDI venne approvata la prosecuzione della Lista Prodi e della FED quale progetto di strategia per il futuro del nostro partito. Come da molti sostenuto quella strada era destinata a fallire, così è stato. Gli eventi si sono susseguiti e il nostro partito, o meglio i nostri dirigenti nazionali, hanno intrapreso nuove strade dando vita ad un percorso che ci vede oggi impegnati in una lista radical-socialista. Percorso  che parallelamente ha visto e continua a scorgere nuovi movimenti propositivi nella direzione del superamento della diaspora socialista.

Premesso che tatticamente dal punto di vista elettorale questo nuovo percorso, a differenza dei precedenti, può dare risultati incoraggianti è necessario comunque sottolineare alcuni punti cruciali per il nostro partito e per tutto ciò che esso dovrebbe rappresentare.

1)       Al contrario dei Radicali lo SDI ha intrapreso un nuovo percorso politico, quasi contrapposto da un punto di vista politico rispetto a quello precedente della FED, senza una vera consultazione della base del partito. I radicali hanno svolto un loro congresso mentre invece a noi ne viene prospettato uno a Febbraio, quando da dirigenti politici, siamo coscienti  che le scelte sono già state fatte e che a maggior ragione, nella prevista data, sarebbe impensabile un serio e sereno dibattito in quanto il nuovo soggetto radical – socialista sarebbe già nel pieno della campagna elettorale.

2)       I nostri dirigenti hanno già individuato, a Fiuggi senza un apposita consultazione, i 31 punti su cui questo nuovo soggetto politico troverebbe vita politica. Punti questi che seppur in parte condivisibili sono frutto della sola linea politica radicale e che non vedono al contrario nessun contributo politico valorizzante la cultura socialista. Infatti gli aspetti sociali, elemento caratterizzante della nostra cultura politica, vengono meno. Non può un progetto politico che dovrebbe vederci protagonisti essere fondato su punti che prendono spunto dalla ricerca di soli diritti civili che noi sappiamo benissimo poter sussistere solamente se frutto di una vera emancipazione sociale che in questo caso non è presa in considerazione. Si rischierebbe, qualora questi punti fossero ottenuti, di vederli scritti su carta a disposizione solamente di quella minoranza di cittadini che hanno le risorse economiche e sociali per poterli ottenere. Il tutto in un momento storico-politico-economico che vede una sempre maggiore forbice tra pochi sempre più ricchi e molti sempre più poveri.

3)       Si è intrapresa una nuova strada politica con i radicali senza tenere nella giusta considerazione, quella che da sempre è stata la nostra linea fondante in questi anni, quella che è nel cuore e della mente dei nostri militanti, quello che è il presupposto per la creazione di una vera sinistra di governo: l’unità socialista. Infatti per la prima volta dalla fine del Psi si sono e si stanno ricreando i presupposti per arrivare alla fine della nostra diaspora. Invece di sostenere e attenderne gli eventi si è accelerato troppo su un’evoluzione tattica che rischia di essere, non un presupposto propositivo, ma un elemento di nuove difficoltà politiche che vanno ad inserirsi nella nuova fase di unità socialista.

4)       Se la lista  deve essere radicale e socialista è evidente che tutt’ora ciò che emerge è solamente la parte radicale mentre quella socialista è venuta meno :

a)       I 31 punti sono solamente punti radicali;

b)       La posizione sul concordato cavalcata da Boselli è una posizione che trascende gli aspetti socialisti abbandonandosi ad una sola impostazione radicale;

c)       Dinnanzi alle affermazioni della Bonino e altri esponenti Radicali : - “ L’unità socialista è roba da museo” -  nessun dirigente politico dello SDI ha preso le giuste posizioni;

d)       Dinnanzi le affermazioni di Pannella sull’esigenza di scegliere tra modello Anglosassone ed Europeo nessun dirigente dello SDI ha precisato che per i socialisti non può esservi che quello sociale Europeo;

e)       Dinnanzi il dibattito che ha caratterizzato i mesi scorsi e che ancora persiste, avente per oggetto la costruzione di un Partito Democratico e non di uno di stampo Socialdemocratico, come esiste in tutta Europa, i dirigenti dello SDI non si sono pronunciati se non con occhi di favore per quello Democratico.

f)        Dinnanzi la collocazione nel contesto internazionale tra Internazionale Socialista  o una nuova Internazionale Democratica i dirigenti dello SDI hanno assunto una posizione più propensa alla messa in discussione dell’Internazionale Socialista e per esplicita voce di Ugo Intini hanno indirizzato la linea politica sulla costruzione di una Internazionale Democratica. Impostazione nell’ultimo consiglio nazionale è stata definita per voce dello stesso “unica prospettiva per i socialisti democratici italiani”;

g)       Dinnanzi gli inviti di Bobo Craxi ( Nuovo Psi ) e di Rino Formica ( Socialismo è Libertà ) e di molti altri soggetti, tra cui la Costituente Pse, finalizzati all’unità socialista da realizzarsi subito, quale elemento caratterizzante e garante del nuovo progetto radical socialista, nessun dirigente nazionale dello SDI ha pronunciato parola.

Sono quindi ancora molti i punti da affrontare e le questioni su cui è necessario un serio confronto politico. I Dirigenti Nazionali di un partito ed a maggior ragione un Segretario, quando vengono meno le linee prefissate dovrebbero convocare nuovi congressi, quando falliscono linee politiche su cui ci si è spesi in prima persona senso di responsabilità vuole che ci si dimetta. In questi anni sono molteplici le linee cambiate e diversi i progetti falliti. Quando fallì l’operazione “Girasole” l’allora segretario dei Verdi ( la Francescato ) si dimise. Non chiediamo a Boselli di dimettersi, ma neppure di continuare a perseguire nuovi progetti politici senza una consultazione della base che può avvenire solamente in una sede congressuale e non a cose fatte. Riteniamo quindi necessario :

1)       La convocazione di un congresso straordinario da tenersi non oltre la fine dell’anno in corso;

2)       Di prendere in considerazione quanto sostenuto da Bobo Craxi ( Npsi ), Rino Formica ( Socialismo è Libertà ), Costituente Pse, ecc , ovvero la realizzazione da subito dell’unità socialista attraverso forme federative, o altre, che nell’interno della nuova formazione radical socialista garantirebbero una forte presenza della cultura socialista quale elemento caratterizzante dell’intero percorso;

3)       Di prendere una chiara linea politica sulla costruzione, non di un generico partito democratico e moderato, ma di una forte sinistra di governo fondante su un grande Partito Socialista come esiste in tutta Europa;

4)       Di prendere posizione, dinnanzi chi mette in discussione l’internazionale Socialista, per contribuire invece a rafforzarla

5)       Di chiarire  ai compagni radicali che questo percorso comune non può mettere in discussione l’unità socialista che ne sarebbe invece elemento caratterizzante e che non è roba da museo.

6)       Essere più socialisti e lasciare ai radicali l’essere radicale.

 

Luigi Rocca - Direttivo Regionale SDI - Calabria

                                                                                                  Luigi Rocca

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