Date: 28/10/2005
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Ciò che manca nella lettera di Parisi e Amato Giuliano Amato e Arturo Parisi hanno inviato una lunga lettera a Repubblica, in cui hanno giustamente sottolineato il significato della partecipazione degli elettori del centrosinistra alle primarie. Quella partecipazione è interpretata come un’unica grande spinta alla costituzione di un partito unitario guidato da Romano Prodi. Dicono Amato e Parisi: con quelle primarie «di fatto è stata data vita ad un’associazione politica completamente nuova: la più grande associazione politica oggi esistente in Europa». Io do una lettura diversa: è stata una risposta degli elettori alle indecenti manovre di Berlusconi di disegnare una legge elettorale ad personam così come ha fatto nel campo della giustizia. Una frode che è stata avvertita come un abuso di potere, e quelle file sono state una risposta. C’è anche un messaggio unitario che bisogna raccogliere, ma la lettura di Amato e Parisi è unilaterale. Non dimentichiamo che, qualche mese prima, la dichiarazione di Prodi di andare, come cattolico adulto, a votare il referendum sulla fecondazione assistita fu ignorata dalla Margherita che raccolse invece l’appello del Cardinale Ruini a disertare le urne. Anche quello fu un fatto politico. O no?
[Artchivio/_borders/disc2_aftr.htm]