Date: 19/10/2005
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Il mio no al partito democratico Attenzione: una lettura sbagliata del voto dato da tanti elettori di centro-sinistra alle primarie, e segnatamente di quello a Prodi, può trasformare un successo in un boomerang. Non è la prima volta che ciò si verifica nella vicenda politica italiana. Il voto segnala una rivolta contro Berlusconi e le sue manovre per eludere il giudizio popolare dato con la stessa legge che lo aveva portato a Palazzo Chigi. Prodi è stato votato come leader che si è contrapposto e dovrà contrapporsi al Cavaliere. Trarre dalle primarie indicazioni su progetti politici che dovrebbero sfociare in nuovi partiti, e più precisamente nel partito democratico, significa aprire una discussione che porterà solo danni. L’indicazione - dice Rutelli - sarebbe di costituire un partito che non abbia più nulla a che fare con la tradizione socialista italiana ed europea. Un partito che comunque faccia cadere, dal nome, anche la parola “sinistra” (Morando, Polito ecc.). È questa parola l’impaccio per un partito riformista unitario? Temo che i miei amici, alla ricerca di nuove, più ampie unità, provocheranno solo altre rotture. Temo che si stia perdendo proprio il senso del voto di domenica. Comunque io non ci sto.
[Artchivio/_borders/disc2_aftr.htm]