Date: 19/10/2005
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«Le unioni non nascono a tavolino Il centrosinistra badi a non sfasciarsi» ROMA - «Attenzione, i partiti non nascono a tavolino: sono culture politiche, storie… Si può avviare un processo, ma facendo i passi che oggi sono possibili e utili. Ed è sbagliato prefigurare un partito. Se il centrosinistra si imbarca in questa discussione, va verso qualcosa che sfascerà tutto». È l’avvertimento di Emanuele Macaluso, anima storica del Pci e da tempo spirito critico della sinistra, contro operazioni dettate da «letture affrettate» degli ultimi avvenimenti nel campo dell’Unione. Si dice che le primarie abbiano rivelato una richiesta di grande unità avanzata dal popolo di centrosinistra. «Io ho un’opinione un po’ diversa. C’è stata un’ondata, certo. Ma collegata soprattutto a quello che Berlusconi ha fatto per modificare la legge elettorale; considerando il recente spostamento di Casini, e l’uscita forte di Follini proprio alla vigilia delle primarie, si è visto il quadro di una manovra che non definisco golpe elettorale, ma qualcosa di molto pesante». È stato un voto di reazione antiberlusconiana? «Una reazione che si è riversata su Prodi come vero antagonista di Berlusconi. Certo, c’è stata anche una richiesta di superare le frammentazioni, e si può rispondere con la lista unitaria per la Camera. Ma una lettura corretta dei fatti non può assolutamente far dire che c’è stata un’indicazione per il partito democratico». Listone anche per il Senato? «Lì i meccanismi elettorali di recupero dei resti su base regionale suggeriscono di non farlo. Converrebbe, anzi, avere più partiti». Come spiega l’improvvisa apertura di Rutelli su lista e partito unici? «Alla vigilia delle ultime Europee, i Ds proposero una lista unitaria come nucleo di un partito nuovo… E la Margherita disse "di partito, non se ne parla nemmeno!". Dopo le elezioni sancì addirittura "né lista, né partito"…» Già, però adesso… «Sarò maligno, ma Rutelli, chiedendo contemporaneamente ai Ds di lasciare Pse e Internazionale socialista, ha trovato il modo di passare il cerino acceso a Fassino. È una richiesta impossibile: il Pse è l’unica grande forza che in Europa contrasta i conservatori del Ppe. Il centrosinistra italiano non può prescindere dalle grandi socialdemocrazie europee».
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