Date: 04/09/2005
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IL VICESEGRETARIO DEL NUOVO PSI REPLICA AGLI ATTACCHI E RILANCIA «La svolta parte da noi riformisti», la sfida di Craxi DALL’INVIATO FRANCO MANCUSI Forio d’Ischia. La crociata di Bobo Craxi. Un sistema politico da riformare. «Le polemiche per il processo di riunificazione socialista? C’è chi si preoccupa soltanto della sorte politica personale, segno che stanno cambiando i tempi. I miei denigratori? Forse pensavano che fossi diventato berlusconiano a vita. Non avevano capito che io sono stato, sono e sarò sempre craxiano. Il nuovo partito socialista? Nasce dai fatti, non soltanto da ragioni sentimentali: c’è un progetto politico serio che spinge verso l’affermazione delle nostre idee». Sceglie l’isola di Ischia, il leader del Nuovo Psi, per replicare a quanti continuano a offenderlo - dice - persino sul piano personale. L’occasione, ieri sera, è venuta da un convegno sulla "Questione socialista" nella cornice dell’albergo Villa Carolina. Promotori il centro studi Iniziativa Riformista, presieduta da Giuseppe Graziani, e il Comune di Forio. Al confronto hanno partecipato anche i direttori delle riviste politiche di area socialista. Dopo il saluto del sindaco Franco Regine, ecco gli interventi di Rino Formica (Socialismo e Libertà), Antonio Landolfi (Mondoperaio), Emanuele Macaluso (Le Ragioni del Socialismo), Giuseppe Rippa (Quaderni Radicali) e Gianfranco Salomone (Lab.) «Una cosa è certa - ha detto Craxi- non accetteremo scomuniche, tanto meno invettive da parte di chi negli anni del totale discredito dei socialisti faceva invece altre scelte per costruire i presupposti di carriere sicure. Ecco perché sono deciso a proseguire sulla mia strada, senza il minimo condizionamento. I fatti ci daranno ragione: la strada giusta per mettere fine alla drammatica diaspora dei socialisti non può essere che quella indicata dal processo di recupero delle forze riformiste, per costruire una nuova democrazia economica politica, sindacale nel nostro Paese. Capisco i termini del travaglio politico che agita diversi settori sia dell’Unione che del Polo i centrodestra, ma ritengo che le motivazioni storiche della presenza socialista nel nostro quadro politico siano da considerare assolutamente irreversibili. Non esiste un governo credibile senza la partecipazione, da protagonisti, dei rappresentanti del movimento riformista». Prima di Craxi, il confronto sui temi della crisi della sinistra italiana ed europea. Per Graziani «il progetto riformista è il segno di una traiettoria irreversibile dei tempi. Per centrare l’obiettivo occorre il contributo di tutti i socialisti». Landolfi ha parlato della «necessità di ricostruire una cultura riformista e laica oggi latitante sia nell’Unione che nello schieramento opposto, prima che il quadro politico si deteriori inesorabilmente». Formica ha insistito «sulla forza dei corsi storici nel processo di riunificazione dell’area socialista». Macaluso ha denunciato le responsabilità dei tanti esponenti politici di primo piano: «Troppi negli anni di tangentopoli, furono silenziosi o complici». Salomone ha sottolineato l’esigenza di «inquadrare la questione socialista nell’ambito dell’attuale scenario nazionale del Paese". Rippa, infine, ha rilevato l’urgenza di "creare un nuovo sistema politico che sappia collocare l'individua al centro delle proprie prospettive". Sono anche intervenuti gli ex parlamentari Antonio Caldoro e Giulio di Donato.
[Artchivio/_borders/disc2_aftr.htm]