Date: 28/06/2005
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E riparte dai Radicali l´unità socialista. Fassino: una lista Pse ___________________________________________________________ Presto gli incontri di Bobo Craxi con Capezzone e con il segretario dei Ds. Villetti: ma lo Sdi è una tappa obbligata ROMA - Si parte da qui, da Marco Pannella che sbatte la porta in faccia al centrodestra, a dieci mesi dalle elezioni: «Non siamo più disposti a trovare un accordo con loro. La componente liberale nel Polo non esiste più». E contemporaneamente apre uno spiraglio a un´intesa strategica con il centrosinistra. «Ci vuole una discussione programmatica e devono essere loro a prendere l´iniziativa», sono le condizioni dettate all´Unione. È solo l´inizio. E un´iniziativa c´è già: i radicali potrebbero essere il cardine intorno al quale realizzare il progetto dell´unità socialista. Lo Sdi è molto interessato. Due settimane fa il vicepresidente Roberto Villetti ha partecipato da protagonista all´«assemblea dei mille», dove si è celebrata la sconfitta referendaria, ma si è lanciata la riscossa laica. Nel frattempo sono ripresi i contatti dei radicali con il Nuovo Psi di Gianni De Michelis e Bobo Craxi. Soprattutto con questo ultimo, che ha ormai un piede nell´Unione e comunque tutte e due fuori dalla Casa delle libertà. Craxi avrà un incontro con il segretario dei radicali Daniele Capezzone, questa settimana. Poi, il lavoro continua. Con De Michelis, Craxi ha anche un appuntamento con Piero Fassino, che nei suoi colloqui riservati ha avanzato l´ipotesi di una lista del Partito socialista europeo per il 2006. Anche Berlusconi considera perso Bobo e «seduce» la sorella Stefania che giovedì organizza a Milano un grande convegno tutto orientato a destra. «Berlusconi gioca con il nome di Craxi come con le figurine - dice Bobo - . A ispirarlo sono le stupidaggini di Bondi e Cicchitto, ma io sconsiglio di proseguire sul terreno della campagna acquisti. Avvelenano inutilmente una discussione che è tutta politica». I canali di dialogo sono bene avviati. Enrico Boselli attende gli eventi, misura con prudenza l´orizzonte di un progetto che ha avuto mille stop and go. Lo Sdi però ha alcuni punti fermi. Non crede a una lista del Pse con i socialisti del Polo dentro. «Il loro passaggio al centrosinistra ha una tappa obbligata: il rapporto con noi - dice Boselli - . Non possono fare il salto direttamente nella Quercia». Non è ancora passata acqua sufficiente sotto i ponti del dopo-Tangentopoli. Ieri i socialisti dei due schieramenti hanno fatto le prove di un lento ritrovarsi festeggiando all´unisono il risultato di Saverio Zavettieri alle suppletive calabresi. Zavettieri, Nuovo Psi, si è presentato fuori dal Polo e ha preso più voti del candidato della Cdl. «Questo è l´inizio dell´unità socialista», commenta Craxi. «Il processo di unità socialista era già importante in Calabria, ora potrebbe essere più forte», spiega Boselli. Il processo di avvicinamento ha tempi e scadenze logiche. Per Villetti «il Nuovo Psi ha un congresso a ottobre, lì deve rompere con la Cdl, se vuole stare con il centrosinistra. Questo significa dei passaggi obbligati: ritiro del ministro Caldoro, voti in Parlamento con l´opposizione...». Se c´è bisogno di accelerare i tempi, Craxi pensa anche a una carta di riserva: una candidatura alle primarie dell´Unione. «Fernanda Contri, Umberto Veronesi o la stessa Emma Bonino», elenca. Con i radicali l´unità socialista può allargarsi fino a diventare area laica e socialista, «area blairiana», dice Craxi. Capezzone racconta le possibili tappe di «un´intesa che deve essere vera, non un´unione dei cocci, non una bicicletta o un triciclo». «Noi facciamo un seminario a settembre e non sarà solo radicale - spiega Capezzone - . Ci saranno gli amici dello Sdi, l´amico Bobo Craxi. Vediamo come va, poi c´è un congresso a fine ottobre e quella è la sede per le decisioni». Niente "accordicchi" tecnici con l´Unione, nemmeno in nome dell´area laica e socialista. «Siamo ancora un po´ scottati per l´esito del confronto sulle regionali - ricorda Capezzone - . L´Unione pose il veto a una lista Luca Coscioni... Veto che non è attribuibile né a Fassino né allo Sdi né a Rifondazione, ma che va superato nei fatti, adesso, se si ha voglia di affrontare seriamente il caso radicale». Nessuno parla di un tema che c´è: se e come l´unità socialista può permettere di superare la soglia di sbarramento del 4 per cento. Forse perché superare la diaspora del vecchio Psi è impresa tale da oscurare il più naturale dei calcoli politici.(g.d.m.)
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