Date: 22/06/2005
Time: 8.46.43
Remote Name: 83.103.98.130
Remote User:
Quel progetto su cui riflettere Il Movimento Socialismo e libertà si rivolge a Sdi e Ds per un confronto sul futuro del centrosinistra CATANZARO. “La scomparsa dall’orizzonte politico del partito riformista impone allo Sdi e ai Ds di riflettere sul loro progetto politico originario”. A sostenerlo é un documento del movimento “Socialismo è libertà” che si é riunito a Lamezia. Il movimento, fa capo a livello nazionale a Rino Formica, e ne fanno parte, tra gli altri, Mario Casalinuovo; il segretario regionale della Uil, Roberto Castagna; Salvatore Frasca; Pino Napoli; Rosario Olivo; Sisinio Zito. “Il quadro politico nazionale - è scritto nel documento - è radicalmente cambiato dopo le elezioni regionali e la decisione della Margherita di presentarsi nel proporzionale con una lista autonoma alle elezioni politiche del 2006. La prospettiva del partito riformista, che costituiva l’asse portante della strategia sia dello Sdi che dei Ds, è oggi svanita. Appare sempre più chiara la distinzione tra alleanza di governo e ruolo dei partiti. La prima, guidata da un leader unanimemente riconosciuto e appoggiata ad un programma condiviso, si candida a battere il centrodestra e a governare il Paese. I partiti si devono preoccupare di creare le basi politiche e culturali necessarie per trasformare l’anomalo bipolarismo italiano in un bipolarismo espressione di grandi orientamenti politico-culturali diversi, come avviene negli altri paesi europei”. “Lo Sdi, dopo aver aderito all’Ulivo e a tutte le sue subordinate (Ulivetto, lista Prodi) - prosegue il documento - propone adesso l’Unità socialista. Il problema è se questa proposta è il risultato di un ripensamento approfondito del proprio progetto politico oppure solamente una scelta di necessità, dettata dall’obiettivo di superare il 4% alle prossime elezioni politiche. Le recenti dichiarazioni di Boselli secondo cui “l’unità socialista rimane comunque legata alla futura nascita del partito riformista” sollevano più di un dubbio sulle reali intenzioni della dirigenza dello Sdi. Se si ripresentassero nel futuro le condizioni, lo Sdi è pronto dunque a riprendere il vecchio progetto? L’esperienza di Unità Socialista in Calabria non fa che rafforzare queste perplessità. Socialismo è libertà è stato il movimento politico culturale che per primo, quando Sdi e Pse ne erano ancora lontani, si è battuto per realizzare in Calabria l’unità socialista. È stata anche la formazione che si è impegnata con più determinazione, più lealtà e più disinteresse su questo obiettivo. Il suo contributo prima e durante la campagna elettorale per le regionali è stato di assoluto rilievo, sia in termini di idee che di iniziative e anche di voti, compensando con questi ultimi le gravi perdite di Sdi e Pse in provincia di Cosenza”. “Il bilancio di quella esperienza - è scritto nel documento - è però purtroppo tale da far pensare che ciò che per noi era una grande avventura politica era per altri poco più che un espediente elettorale. Poco o nulla è rimasto dello straordinario entusiasmo che si era riuscito a sollevare tra tutti i socialisti calabresi. Da aspiranti protagonisti della vita politica calabrese si è diventati, per gli errori commessi e la subordinazione ai partiti maggiori, una forza di rango marginale, ininfluente rispetto alle grandi scelte di politica regionale. Senza un’analisi attenta delle vicende di Unità Socialista in Calabria e senza una approfondita riflessione sulle novità emerse a livello nazionale, ogni richiamo all’ennesima costituente e all’unità dei socialisti rischia di suonare vuoto. Ogni discussione sulle prospettive dei socialisti non può non fare riferimento anche all’evoluzione in corso nei Ds. Dopo la scelta della Margherita il dibattito culturale in corso da tempo tra i Ds sulla necessità di definire meglio l’identità del partito e di collocarlo pienamente nel solco del socialismo europeo, acquista un significativo rilievo politico. Il rinvio ad un futuro indeterminato del partito riformista e del partito democratico rafforza, insieme a molte altre ragioni, la necessità di una precisa scelta socialista da parte dei Ds. Da questo punto di vista occorre aprire la prospettiva di un confronto franco fra i Ds e tutte le componenti del socialismo italiano interessate alla costruzione di un grande partito socialista della sinistra italiana”. “Anche il Nuovo Psi, e comunque le componenti che ritengono essersi consumate definitivamente le ragioni della collocazione nel centrodestra - conclude il documento - è chiamato a misurarsi con le opportunità conseguenti alla nuova situazione politica. Socialismo è Libertà decide di avviare tutte le iniziative, sia di dibattito che di confronto con le altre forze che si richiamano al socialismo, per verificare le possibili divergenze sulle prospettive che si sono aperte”.
[Artchivio/_borders/disc2_aftr.htm]