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Addio a Forza Italia, Deganutti nel Psi / Gazzettino Udine

Date: 26/05/2005
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Addio a Forza Italia, Deganutti nel Psi Ma il consigliere resta nel gruppone centrista con Fi e Udc in Provincia e lascia aperto il dialogo Fausto Deganutti strappa ma non rompe. Perdonate il paradosso lessicale, ma è proprio questa l'impressione che si ricavava ieri a Palazzo Belgrado. Qualcosa di importante è successo, certo: Deganutti - coordinatore cittadino uscente di Forza Italia e attivo esponente azzurro nelle due assemblee - si è dimesso dal partito di Berlusconi e ha preso la tessera del Nuovo Psi. Quello di De Michelis e Bobo Craxi, tanto per intenderci. Ma solo nei prossimi mesi capiremo quanto il divorzio ostacolerà i progetti del centrodestra alle prossime elezioni provinciali del 2006. Nonostante il palese disaccordo con le recenti decisioni del presidente Strassoldo - a partire da quel rimpasto di giunta che ha indotto il consigliere a uscire dal gruppo di Forza Italia per entrare nel raggruppamento misto a Palazzo Belgrado e a Palazzo D'Aronco - Deganutti non ha infatti chiuso le porte al dialogo con la coalizione che sostiene l'ex rettore. Innanzitutto, il consigliere socialista si accaserà nel gruppo composto da Forza Italia e Udc, nel quale rappresenterà il Nuovo Psi. «C'è un motivo tecnico - ha spiegato ieri - In Provincia da solo non posso costituire un gruppo autonomo, ma non voglio neppure restare nel gruppo misto perché mi ritengo incompatibile con i Verdi rappresentati da Corleone». Ma naturalmente la scelta di fare gruppo con Forza Italia e Udc può essere letta anche in un altro modo, come una prova di buona volontà in vista di un riavvicinamento. Esattamente così la interpreta Piero Mauro Zanin, capogruppo di Forza Italia e gran consigliori di Strassoldo: «Sono soddisfatto di questa soluzione - spiega - perché finalmente si fa chiarezza: Deganutti rappresenta i socialisti ma fa parte del gruppo. Avvieremo subito un dialogo con il Nuovo Psi perché sono convinto che nel 2006 si possa vincere fin dal primo turno se saremo uniti». Il secondo elemento di "ponte" tra Deganutti e il partito che ha appena lasciato sono le dichiarazioni sulla sua collocazione politica: «Avrei potuto passare col centrosinistra, mi hanno strizzato l'occhio in tanti. Ma non ho voluto farlo: il Nuovo Psi resta dentro la Cdl». E forse la sfumatura più importante è la risposta sull'eventualità di un appoggio dei socialisti a Strassoldo nel 2006. «Nel caso il presidente presentasse una sua lista, noi non ci saremo», precisa Deganutti. «Io escludo - proclama invece il triestino Gianfranco Carbone, segretario regionale del Nuovo Psi - che i socialisti possano appoggiare una candidatura di Strassoldo». Significativi i distinguo anche sul nome di Saro: «Il Psi del Friuli Venezia Giulia non è il cagnolino al guinzaglio dell'onorevole Saro», dichiara Carbone. Mentre Deganutti precisa che il partito ha le porte aperte e accoglierà chi vorrà accostarvisi. Francesco Antonini

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