Date: 11/02/2005
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Fassino, sì a Craxi anche sulla scala mobile «Fece bene a modificarla» contro le tesi di Berlinguer. Prodi presenta il nuovo simbolo: non è l’avvio del partito unico ROMA - E così, nel giorno in cui Romano Prodi manda in soffitta la Gad e lancia la nuova Unione , Piero Fassino insiste con Bettino Craxi. Questa volta lo fa dandogli ragione sulla storica battaglia che riguardò, negli anni Ottanta, la scala mobile. E dando quindi torto ad Enrico Berlinguer, che fece di quella vicenda l’ultima, più sofferta, campagna: «Penso che averla modificata sia stato gusto. Penso che Craxi fece bene». Laddove invece il sindacato e il suo partito, il Pci, si schierò contro la modifica di quei famosi quattro punti, ventiseimila lire in busta paga, che divisero l’Italia. In realtà il segretario dei Ds era già entrato nell’argomento un anno e mezzo fa, quando sull’onda del suo libro Per Passione , rivisitando quella difficile scelta, suscitò un mare di reazioni. Simili a quelle scatenate dopo il suo intervento al congresso dei Ds, neanche una settimana fa, quando nell’albero genealogico della Quercia ha inserito il nome tabù di Bettino: applausi da una parte, critiche aspre dall’altra. Ma ieri sera, intervistato da Giuliano Ferrara durante Otto e mezzo su La7 , Fassino ha sottolineato come il leader socialista riuscì a cogliere «la domanda di modernizzazione del Paese, una domanda che cercava risposte». E ancora: «Nel congresso del Psi a Rimini, nel 1982, introdusse nuovi importanti elementi per il centrosinistra». E si tratta di parole che continueranno a far discutere all’interno del centrosinistra.
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