"Un patto scellerato
 che farà crollare tutto"
 
Da Il Fatto Quotidiano del 08-03-2014

Rino Formica. Pericolo “fascismo”.

Ma cosa farà Giorgio Napolitano con il pastrocchio che assomma e intreccia Italicum e riforme costituzionali? Rino Formica è stato socialista, ma non craxiano. Disse che “la politica è sangue e merda”. Oggi ha 87 anni ed è un grande amico del capo dello Stato. Stessa generazione. Per questo motivo le sue letterine al Foglio di Giuliano Ferrara (oggi uscirà la terza in tre giorni) vengono lette e decifrate con particolare cura. Il quesito di partenza, nella sua dirompenza, è inversamente proporzionale alla brevità delle missive: “Napolitano sa che è un golpe?”.

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Quella del golpe è un’immagine grave, forte.

Il patto scellerato Bierre…

Bierre?

Berlusconi e Renzi. Dicevo: il patto scellerato Bierre sta smontando pezzi di Costituzione con le relative garanzie. Anche Mussolini fece lo stesso. 

Due ducetti al posto di uno.

Mussolini, a Statuto Albertino invariato, trasformò il regime monarchico-costituzionale in regime fascista. Qui sta accadendo la stessa cosa.
Andiamo verso un regime. Con una sola differenza. Il duce aveva un gigante del diritto che si chiamava Alfredo Rocco, oggi ci sono Maria Elena Boschi e Denis Verdini, ha capito?

Certamente. Per lei la chiave di tutto è la manomissione del 138, l’articolo della Carta che regola la procedura per cambiare la Costituzione.

Nel 1997, con la Bicamerale, e nel 2013 sinistra e berlusconiani si sono messi d’accordo per modificare il 138 ma prevedevano comunque il referendum. Adesso per abolire il Senato, rivedere il Titolo V e tutta la seconda parte della Costituzione non c’è più il referendum.

La nuova dittatura della maggioranza, anzi dei due terzi.

Avremo una sola Camera in cui Renzi e Berlusconi, uno al al governo, l’altro all’opposizione, potrebbero demolire tutta la Costituzione. Si sta aprendo un’autostrada pericolosissima. Ma lei ha sentito cosa dice Famiglietti?

Chi è Famiglietti?

È un deputato del Pd. Nel dibattito sulla legge elettorale ha detto cose di inaudita insensibilità democratica, fuori dalla grande tradizione della cultura di sinistra. Se non si apre un dibattito ci ritroveremo di fatto in un regime. Si potrà abolire la fiducia, anche di una sola Camera, e decidere per una decretazione d’urgenza senza l’approvazione della nuova assemblea. Basteranno i due terzi, cioè un altro patto scellerato Bierre.

Ne ha parlato con Napolitano?

Lei è indicato nel cerchio magico del presidente.

La mia generazione non ha un’idea clanistica della politica.

Clanistica?

Nel senso di clan, logge. Tra persone intelligenti, con una lunga storia politica, non c’è bisogno di parlare ogni cinque minuti. Questa è un’altra differenza tra noi e loro.

Quale?

Noi avevamo una visione. Fissate le linee guida, sapevamo come comportarci. Questi parlano cinquanta volte al minuto perché hanno le convenienze al posto della visione. Sono improvvisatori. Gli avversari intelligenti non mi spaventano, gli improvvisatori sì. Sono plagiabili da tutto, anche da una realtà che non capiscono.

Bierre.

Il Pd non esiste più, esiste Renzi che è solo avventura. E la destra è ancora in mano a Berlusconi. Mi chiedo se i loro patti segreti includano la successione a Napolitano.

Sospetti giustificati?

I partiti prima sono andati da lui strisciando perché impotenti a compiere un atto costituzionalmente previsto come l’elezione del nuovo capo dello Stato.

Poi?

È arrivato Renzi e ha rovesciato la frittata. È stato lui a dire che questo Parlamento eleggerà il successore di Napolitano. Berlusconi gli ha risposto nella campagna elettorale per le regionali sarde, dicendo che adesso non rivoterebbe Napolitano.

Quindi il capo dello Stato si dimetterà?

Tutti hanno sangue nelle vene e se uno fa le cose e non vede riconoscimenti può mandare tutti a quel paese. E voi del Fatto,  che non siete di destra, con gli attacchi a Napolitano state dando un contributo al golpe. Involontariamente.

Da Il Fatto Quotidiano del 08-03-2014