"ULTIME
NEWS"
5 Febbraio 2004
- da Stampare e distribuire -
1 ) La lista
nasce su una linea politica di superamento
delle posizioni sinora assunte dal NPsi ( appartenenza alla Casa delle Libertà )
e dallo Sdi ( adesione alla lista Prodi ).
2 ) I
partecipanti alla campagna elettorale nella lista di Unità Socialista si
impegnano :
a ) A
sostenere una posizione politica di Unità e di autonomia socialista
in continuità con la tradizione di sinistra del socialismo italiano ;
b) a
rendere chiara ed esplicita la non adesione ad iniziative presenti
nel centro sinistra di superamento della identità socialista ;
c) a
chiedere l'adesione al Pse e ad accettarne i vincoli politici dello
stesso Pse;
d)a
considerare l'esperienza di unità elettorale quale pre-condizione per avviare
il processo necessario di unità politica dei socialisti.
Socialisti, il
21 Febbraio a Bologna
Si svolgerà,
presso il Park Hotel di Pianoro ( Bologna ), Sabato 21
Febbraio alle ore 11.00, l'iniziativa Nazionale organizzata
dalla Costituente Partito Socialista Riformista
Pse e da Socialismo è Libertà di cui segue :
Saluto
dei Responsabili della Costituente PSE
:
Federico
Pezzoli-
Resp. Liguria - Giovanni Tressoldi – Resp. Vercelli - Piemonte - Beppe
Cuoco- Resp. Torino Introduce
: Daniele Delbene – Presidente Nazionale Costituente Pse Intervengono
: Luigi
Rocca
– IL SOCIALISMO DEMOCRATICO – Resp. Stroria e Filosofia del Socialismo
Italiano – Costituente Pse Paolo
Mora
– SANITA’ E GLI ENTI LOCALI - Resp. Emilia Romagna Costituene Pse Nino Betul ia – LA RIFORMA DELL’UNIVERSITA’ – Resp. Scuola Università – Costituente PseFrancesco Barra – Coord. SèL - Uil Antonio
Landolfi
- Esecutivo nazionale SDI - Coord. SèL Maurizio
Fabrizio –LA RIFORMA
CARCERARIA–Costituente Nazionale Pse Antonio
Matasso
- IL SOCIALISMO E LA QUESTIONE MERIDIONALE – Costituente Pse Sicilia Alberto
Benzoni - Vicedirettore
Avanti della domenica - Coord. SèL D’Agostino
Sandro – Resp.
Nazionale Organizzazione Costituente Pse Conclusioni
di
:
COME
ARRIVARE
L'impegno
riformista dei socialisti per le politiche attive nel disagio
sociale". Questo è il tema del convegno promosso da Socialismo è
Libertà di Catania che si è svolto il 31 gennaio p.v. presso la Sala
Convegni dell'Albergo Sicilia del comune di Giarre. Al convegno
promosso da Giuseppe Camarda, componente provinciale
dell'associazione e referente giarrese, hanno preso parte come
relatori l'avv.Carmen Mirabella, Angelo Mattone, segretario
provinciale della UIL, interverrà il consigliere
comunale dei Socialisti Riformisti Josè Sorbello, il coordinatore provinciale della Costituente PSE Dario Specchiale. Le conclusioni sono state dell'on. Salvatore Leanza. A conclusione dell'incontro è stata inaugurata la sede di Giarre dell'associazione Socialismo è Libertà in via Alfieri 44
Venerdì
6 Febbraio alle ore 16,30 presso la sala Convegni dell'Oratorio Don
Bosco in via Borremans 6 a Caltanissetta si terrà un incontro
regionale di Socialismo è Libertà con Rino Formica.
I gruppi dirigenti dello SDI , di Socialismo è Libertà e dei Liberalsocialisti unitamente ai rappresentanti di circoli ed associazioni dell’area socialista hanno approvato nella riunione congiunta del 22 gennaio a Palermo il seguente documento. E’ tempo di unità per i socialisti. Il decennio trascorso ha disperso in molte tracce , anche molto distanti tra loro i dirigenti e i militanti socialisti. Ma pur distanti, e persino spesso in fronti contrapposti, i socialisti hanno continuato a dire cose simili tra loro. Molte delle forze socialiste che nel corso di questo decennio hanno avuto percorsi diversi e spesso contradditori hanno scelto di essere nell’unica area dove questo è possibile : la Sinistra. I socialisti ribadiscono di essere forza che affonda le proprie radici nel pensiero liberale, libertario e laico e per questo intendono dare vita , a partire dalla Sicilia, ad un forte movimento che rilanci la stagione del progetto e delle riforme. Un movimento che, salvaguardando gli autonomi percorsi compiuti in questi anni, segni l’inizio di una riaggregazione socialista. A tal fine si stabilisce di costituire un Coordinamento Politico regionale che comprende i segretari regionali e provinciali delle tre organizzazioni , rappresentanti degli organismi di massa , ed esponenti dell’area socialista per affrontare le imminenti amministrative e le prossime scadenze politiche siciliane e rilanciare la sfida della modernizzazione dell’isola in opposizione ad un centrodestra che sta scrivendo una delle pagine più buie della storia di questo Parlamento.In Sicilia,“periferia povera” di un’Europa in trasformazione, i socialisti possono contribuire a costruire una sinistra di governo che lavori per una crescita dei livelli di libertà individuale, di giustizia, di sviluppo della base produttiva, di equità nella redistribuzione della ricchezza, di solidarietà sociale, di promozione del merito e di attenuazione delle diseguaglianze. Possono farlo ritrovando le ragioni di una antica e nuova identità , costruendo un comune programma e una unità d'azione .
Si è svolto
a Cesena, presso l' Hotel Casali, il giorno 30 Gennaio, un
incontro promosso dalla Lista Socialisti Insieme .
All'incontro che nel
suo invito recitava la seguente frase :<< In Europa, in Italia, nel
governo delle città quel che occorre è esattamente quel che manca: un
riformismo moderno all'altezza delle contraddizioni e delle sfide attuali,
e un forte soggetto laico-socialista capace di ingaggiare la lotta sui due
fronti - contro la nuova destra e contro la vecchia sinistra - entrambi
portatori di una visione ideologica e conservatrice della societa'
>> sono intervenuti l'On. Rino Formica Presidente
di Socialismo è Libertà, il Consigliere Comunale Socialista Dr. Gilberto
Gallone e il Sindaco di Cesena Giordano Conti.
Lettera 1
Boselli hai mai provato a chiudere gli
occhi ?
Caro Direttore,
Come riportato dalla
stampa il 20 u.s. si è svolto un incontro con Enrico Boselli organizzato
dallo SDI presso l’Hotel President di Lecce.
Numerosi i socialisti
che hanno potuto ascoltare l’invito all’unità del centrosinistra e
soprattutto dei socialisti dopo il forum dei giorni scorsi. Forum che ha
riaperto un dialogo tra i dirigenti nel compiacimento di socialisti, come la
sottoscritta, facenti parte della base o meglio della società civile che,
invece, non ha mai smesso di praticare e da auspicare in nome della
responsabilità che ognuno di noi ha o dovrebbe avere verso la grave
situazione in cui versa il nostro Paese e il resto del mondo.Esiste in
internet un sito, dei giovani e meno giovani socialisti riformisti, (facenti
parte nella gran maggioranza di quella società civile e della base) dove uno
dei tanti comunicati recita: “…siamo convinti che la stragrande
maggioranza dei cittadini sia socialista, ma non sa d’esserlo…"
segue una tabella dove elenca un certo numero di definizioni di cosa
vuol dire “essere socialisti”, ne riporto alcuni : 1) Essere socialisti
non è essere chiusi mentalmente dietro steccati ideologici,2) Essere
socialisti è essere aperti e capaci di valutare ciò che ci sta attorno senza
preconcetti”, 3) Essere Socialisti è essere liberi di pensare e realizzare,
4) Essere socialisti è guardarci attorno pensando che ciò che ci circonda è
parte di noi, 5) Essere socialisti è guardarci attorno senza restare inermi
d’innanzi a ciò che ci circonda, 6)Essere socialisti è reagire a ciò che
ci circonda non con le repressioni, ma con le proposte, 7)Essere socialisti
non è solamente proporre, ma soprattutto trovare il compromesso più congruo
alla realizzazione della proposta al fine di un mondo dei cittadini e non di
alcuni cittadini del mondo, 8) Essere socialisti è essere capaci di
rispettare le idee e le proposte altrui, 9) Essere socialisti è essere liberi
nel rispetto e nella tutela della libertà altrui, 10) Essere socialisti è
essere coscienti che la libertà altrui e il rispettarla è la nostra libertà,
11) Essere liberi solidali e giusti è essere socialisti, 12) Avere la capacità
di chiudere gli occhi e pensare a cosa significa essere socialisti può
aiutarci a scoprire di essere nati socialisti.Se all’incontro tenutosi il 20
u.s. ne avessi avuto l’opportunità al Presidente Boselli avrei voluto
chiedere se ha mai chiuso gli occhi pensando a tutti i punti sopra elencati e
se lo ha fatto riaprendoli come si è o si sarebbe definito. Ma questa
opportunità non c’è stata poiché, a mio parere, è errore di tutti i
dirigenti, quando si organizzano questi incontri, non riservare spazio
all’ascolto, spazio per lasciare parlare l’elettorato, la base, la società
civile. Queste mie riflessioni non vogliono essere critica distruttiva ma solo
riflessiva, poiché pur appezzando la richiesta all’unità del
centrosinistra e dei socialisti nell’interesse dei salentini e degli
italiani non posso fare a meno di far notare all’On. Boselli che ha elencato
i disastri provocati dall’attuale governo che, per esempio, se il Paese vive
nel dramma di faccende e faccenducole di tale gravità da far pensare a noi
semplici cittadini il rischio di una Italia poggiata su di un vulcano pronto
ad esplodere come è successo in Argentina , che se l’economia salentina e
del Paese tutto è quella che è,e se la scuola, la sanità, il lavoro sono
oggetto di “distruzione di massa” da parte di chi ci governa , credo che
“qualcuno”, in riferimento ai punti sopra numerati, ha mancato di
rispettarli o onorarli. La sottoscritta condivide, sia come socialista sia
come cittadina e persona ciò che hanno scritto quei giovani compagni quando
affermano”…. “…siamo
convinti che la stragrande maggioranza dei cittadini sia socialista, ma non sa
d’esserlo…Ma, aggiungo, più di non sapere d’esserlo al momento non
esiste un partito, un grande partito socialista cui fare riferimento,
nonostante il “suo” ,on. Boselli , sia organizzato. Mi spiace dirlo ma la
percentuale attuale che si registra è da prefisso telefonico per motivi
arcinoti e per i quali tanti compagni andandosene hanno costituito movimenti,
associazioni e quant’altro. Dico questo umilmente per far riflettere,
umilmente riflettere i vari dirigenti di schegge e scheggine e dire loro che i
socialisti di base e della società civile aspettano unità costituita da vere
coscienze socialiste, programmi che non siano il fine di traguardi elettorali
personali ma come recita il punto 5 Essere
socialisti è guardarci attorno senza restare inermi d’innanzi a ciò che ci
circonda.
Infine On. Boselli o meglio compagno Enrico quella numerosa presenza di compagni, da lei apprezzata all’Hotel President, e come lei ha dichiarato ha determinato in tutti questi anni a tenere viva l’idea socialista e la passione che caratterizza i socialisti, chiede soltanto che questi due elementi essenziali siano presenti nelle coscienze di tutti i dirigenti, per fare in modo di ribaltare democraticamente la disastrosa situazione in cui vivono milioni d’italiani e miliardi di esseri umani E’ per quei compagni presenti e soprattutto per coloro che non ci sono più, come Giorgio Pavesi un compagno romano scomparso prematuramente e di recente, che cito poiché fa parte di quei compagni che non sono famosi ma che fino all’ultimo inviava le sue e-mail concludendole sempre con : Viva il Socialismo. E’ per loro e per tutti coloro che vivono nel disagio che è responsabile obbligo : Essere Socialisti. Se ciò avverrà l’Italia ed il mondo intero, forse, ha ancora possibilità di speranze o meglio ancora di certezze. Buon lavoro Presidente.
Anna Prato - Socio Fondatore Socialismo è Libertà - Lecce
Lettera 2
Io Socialista, non votero per
chi sta a Destra e nemmeno per chi si confonde con Dc ed ex-Pci .
Mi dispiace per i socialisti, ma io un
socialista iscritto da 30 anni non voterò per nessuno di voi !
Purtroppo devo ammettere il mio rammarico per
come entrambe le formazioni che socialiste si sono dimostrate, la mia
speranza, come sono sicuro quella di tantissimi compagni in tutta Italia,
era quella di poter vedere alla Europee i Socialisti uniti .Sicuramente
questo comportava qualche rinuncia, ma evidentemente ai gruppi dirigenti le
rinuncie fanno venire il mal di pancia.Con grande delusione ormai comprendo
che mai più vedrò nascere un partito socialista da questi gruppi dirigenti
ai quali importano soltanto i seggi. Come possono i socialisti stare alleati
del centro-destra? Come possono i Socialisti confendersi con Democristiani e
ex-Comunisti senza sapere oltretutto dove andare a finire ?
Solo per voi giovani possono ancora spendermi,
gli altri non mi chiedano più voti perchè non ne riceverano !
Franco Neri
Lettera 3
Una
voce dalla Toscana
Concordo….!: << Voglio l'unità socialista al fine di avviare un revisionismo nella sinistra italiana atto alla costruzione di un grande e genuino Partito Socialista come esiste in tutta Europa. Non mi interessano i tricicli Prodiani e tantomeno prospettive socialiste legate al centro destra >> Osservo però: In
Toscana l’argomento del giorno sono le attività relative allo Statuto
regionale, con le questioni dell’aumento dei posti in Consiglio e le
primarie di partito per eliminare il voto di preferenza in primissimo piano.
Grandi ed importanti questioni, sostenute da interessi evidenti: l’aumento
dei posti in Consiglio ,ad esempio,consentirebbe ai Partiti maggiore
“spazio “per piazzare propri uomini,ed aumenterebbe l’effetto
“clientela”sia per l’interno che per l’esterno dei Partiti stessi;
d’altro canto appare scontato l’argomentare che la lotta elettorale per
conquistare la preferenza costituisce un dispendio notevole di mezzi
finanziari, che il risultato elettorale è già attualmente condizionato
dall’inserimento in lista così come deciso dal Partito di appartenenza,
mentre la competizione tra appartenenti alla stessa lista costituisce
elemento di frizione interna non gradito né auspicabile obiettivamente.Si
portano a sostegno delle tesi “soloni”più o meno ufficiali ,più o
meno addottorati ,ma si dimentica di osservare ,anzi si tende proprio a far
dimenticare ,a sorvolare argomentazioni di base elementari che
dovrebbero frenare certe istanze riformatorie.Da tempo infatti, anche
per l’omaggio alla “politica di professionisti “ i partiti politici si
sono andati differenziando sempre di più dalla previsione contenuta nell’
art. 49 della nostra povera e bistrattata Costituzione Repubblicana,
attualmente ancora vigente.”Tutti
i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per
concorrere con metodo democratico a determinare la politica del Paese”.
Cosa abbia a che fare
un partito dei nostri giorni con
tale previsione,soprattutto se venisse applicata
l’abolizione del sistema preferenziale per la votazione dei
candidati,forse neppure un
accademico girotondino sarebbe
in grado di spiegarlo……… Non
va negato che dal 1948 le cose
appaiono un tantinello cambiate,e ci
mancherebbe……Ma è una realtà inconfutabile che i
partiti politici odierni sono
diventati squadre
di èlite tese principalmente a perpetuarsi,
indipendentemente da ogni altro fine o principio guida , poco
inclini ad ascoltare la cittadinanza e le sue esigenze od istanze; mentre
l’eletto,dal canto proprio , deve riguardarsi subito dal rischio sempre
latente che eventuali sue proposte-magari basate su istanze degli elettori -
possano contrastare con “l’ordine stabilito”
e mettere a periglio
il consistente stipendio
che a certi professionisti
viene garantito ,secondo un virtuoso collegamento di equipollenza economica
tra deputati,docenti
universitari e magistrati. Ed
difatti la cittadinanza appare distaccata dalla politica ,come dimostra il
consistente aumento elettorale del partito….degli
astenuti ; mentre chi
cerca di sollecitare,incitare,contrastare,rivendicare,non trova altro sbocco
che scendere in piazza ed
associarsi…a qualche girotondo! Il vero insegnamento di questi
episodi piazzaioli appare però
negletto e tenuto in sospetto dai professionisti
della politica :
chi mai
cerca di sostenere e spiegare che in tutta questa frègola di
riformismo e democraticità il percorso delle cose(e delle idee,soprattutto)
dovrebbe essere quello proveniente dal basso,dal popolo appunto,e non
quello proveniente dal livello istituzionale sopraelevato? Il confondere il
riformismo con il vecchio assunto antidemocratico e totalitario della
intellighenzia
che sola può pensare e provvedere alle esigenze del
popol
bruto appare veramente un’oscenità , giustificabile solo come
tentativo di mantenere l’assetto costituito per interessi di èlite . Ma
certo simile assunto deve essere
considerato assolutamente estraneo ad ogni cultura che pretenda
di definirsi riformista.
Le oligarchie si difendono
, e lo stanno facendo anche contrastando l’apparizione di nuove
formazioni politiche ,si chiamino partiti o movimenti ,o girotondi ; del
resto questo è successo anche in campo sindacale,dove la Triplice ha sempre
negato l’esistenza di formazioni Cobas o comunque Autonome ,costrette a
tavoli separati di trattativa .Il riformismo quando nasce da esigenze
diffuse distribuisce,mentre
l’ordine oligarchico sottrae spazio
e risorse per mantenersi.
Per questo da noi non vedo
esserci più politica, ma
difesa delle posizioni,con demonizzazione
dell’avversario e perdita di ogni stimolo a costruire (dal basso,si
diceva) idee politiche funzionali al governo del Paese , per evidenziare i
“bisogni” delle masse ,le regole
di giustizia e i traguardi di
valore economico e sociale su cui orientare le risorse disponibili. E
mentre in economia il valore
dell’elemento umano si va delineando
come equipollente, o addirittura superiore
al valore
dei mezzi strumentali o dei
materiali, in questo nostro mondo
nel quale la rapida innovazione
tecnologica richiede
istruzione sempre più diffusa,formazione continua e soprattutto educazione
in senso globale (non globalizzante) ,manca in ambito politico il senso di
una educazione globale come
idonea ad incorporare le conoscenze, le attitudini ed abitudini locali e ad
un tempo di più vasta area,non solo spaziale ma anche temporale. Si tende
invece a sventolare sempre nuove bandiere e a ricercare non solo consenso
,ma anche ubbidiente ,con il movimentismo e la clientela. E’
l’educazione diffusa e quindi la potenziale spinta
democratica dal basso che possono consentire di sventolare legittimamente la
bandiera del riformismo :le gestioni oligarchiche dei problemi non portano
lontano ,né in politica né in economia…..Mentre si retribuiscono i
professionisti della politica con livelli sempre
più esagerati (benefit a parte ) , seguiti ed imitati dai tanti comis di
contorno ,e si moltiplicano le collocazioni
di rispetto(presidenze e consigli) nei
livelli centrali come in quelli locali (tra servizi vari,società
partecipate e non ,aziende locali
, società di coordinamento ,la costellazione appare
veramente imponente! ),
si arriva a registrare “incidenti” tipo Cirio o Parmalat
, di cui nessuno degli addetti
si accorge mai, sinchè…..Forse taluno , nel sistema bancario era troppo
occupato a dare energiche limature a debiti eccellenti…….Creiamo nuovi
enti di controllo ,ma eliminiamo quelli vecchi!! Puccio Cartoni , Fiorentino |