GUERRA AL TERRORE?
Formica: la strategia di Renzi è
quella delle vacche di Fanfani
Intervista a
Rino Formica su Il Sussidiario.net del 27 novembre 2015
“Fino a
che era un Paese di frontiera tra Occidente e blocco sovietico, l’Italia
poteva avere una sua politica estera autonoma. Oggi non è più così, e per
riempire questo vuoto Renzi è la persona giusta al posto giusto perché è
il re delle chiacchiere e il condottiero di un esercito immaginario”. E’
il commento di Rino Formica, politico socialista negli anni 80 e 90, dopo
la visita di Matteo Renzi in Francia per discutere di lotta al terrorismo
insieme a François Hollande. L’Italia continuerà a essere presente in Iraq
con due Predator, un velivolo per il rifornimento in volo e quattro
Tornado. Per il momento invece non fornirà alcun supporto all’intervento
degli alleati in Siria.
Formica, che cosa si aspetta Hollande dall’Italia?
Hollande si aspetta che l’Italia
faccia parte attiva della coalizione per l’intervento in Siria contro lo
stato islamico. Quando si tratta di dire tutto e il contrario di tutto,
Renzi è sempre uno specialista. E’ probabile che abbia assicurato
l’intervento attivo e il coordinamento. La vera questione da capire è
quale sia la linea di politica estera dell’Italia, cioè se noi siamo
protagonisti di una politica estera autonoma o se facciamo parte di una
coalizione. E quindi nel secondo caso come vediamo la politica estera di
coalizione.
Lei come vede la coalizione europea contro l’Isis?
L’Europa non ha una politica
estera, e non a caso la Mogherini in tutta questa vicenda è scomparsa. Si
è ricomposta una politica estera che accomuna Francia, Regno Unito e
Germania. In questo momento c’è un centro dominante, che è appunto quello
del triangolo Parigi-Londra-Berlino
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