" SPECIALE  NOTIZIE " 
Mercoledì 30 Novembre 2005

 

"I socialisti non voteranno per chi rinnega la storia socialista e i sui protagonisti"

 

 

 

Dichiarazione di Daniele Delbene, Presidente Nazionale Costituente Pse e membro Esecutivo Nazionale Socialismo è Libertà, in merito alla Relazione di Enrico Boselli, alla Direzione dello SDI del 28 Novembre, di cui riportiamo alcune frasi :

“……Voglio ancora una volta ricordare che l’unità socialista non può essere considerata in sé una prospettiva nella quale rinchiudere tutto il nostro impegno politico. Noi siamo oggi nella Rosa nel pugno.

Non credo che la Rosa nel pugno debba essere solo una somma tra i socialisti uniti e i radicali perché in questo caso avrebbe un futuro incerto e una vita breve.La Rosa nel pugno è il nuovo soggetto politico nel quale noi vogliamo coinvolgere tanti cittadini alla ricerca di una vera e propria novità che sappia interpretare le aspirazioni di innovazione di modernizzazione e di laicità del Paese. .Non ci interessa ripercorrere a ritroso la storia del movimento socialista, nei suoi momenti gloriosi come nei suoi momenti di crisi. Se così facessimo, non sapremmo neppure interpretare il lascito della nostra stessa tradizione che si è fondata sempre sulla ricerca di forti innovazioni.  Noi non vogliamo ricostruire un partito socialista post-craxiano, né vogliamo ricostruire un partito socialista postnenniano e neppure post turatiano, perché né Turati né Nenni, né Craxi, quando hanno guidato i socialisti, si sono posti il problema di ripercorrere il passato ma hanno guardato sempre e con coraggio all’avvenire…..” [ E. Boselli ]

 

Delbene :<< Non vi è futuro senza storia . La storia con le sue battaglie, le sue conquiste e le sue sconfitte, fa parte di ognuno di noi e della nostra formazione politica. Quella rappresentata da Turati, da Nenni,da Craxi e da moltissimi altri, fa parte della storia del Partito Socialista Italiano. Una storia da cui non si può prescindere se si vuole essere, tutt’oggi, socialisti. Essere socialisti, oggi, non significa guardare al passato, ma esserne, come ci hanno insegnato i nostri predecessori, una moderna e rinnovata continuità politica. Se così non fosse, saremmo dirigenti politici di forze senza radici e senza futuro. Se così non fosse, oggi, agli stessi Ds  non si potrebbe lamentare di non essere del tutto socialisti perché carenti del confronto con la storia socialista italiana. Se così non fosse, il nostro impegno politico non sarebbe necessario perché già colmato da una miriade di dirigenti senza colori e senza cuore. Noi socialisti non siamo stati cancellati neppure dagli avvenimenti dei primi anni ‘90, sicuramente non lo saremo da nuovi soggetti politici che non siano una chiara continuità storico-politica del movimento socialista. Resteremo socialisti, eredi di un secolo di storia, collocati con un chiaro riferimento nel Partito Socialista Europeo e nell’Internazionale Socialista, contraddistinti dalla capacità di affrontare le sfide del nuovo millennio per raggiungere un sempre maggiore progresso sociale. E’ proprio nell’alveo del Socialismo Europeo che dovremo spendere le nostre energie per costruire un grande Partito del Socialismo anche in Italia . I voti socialisti non andranno a chi rinnega la storia socialista e i suoi protagonisti.>>