I SOLA
CAPO RIZZUTO - «Anche attraverso il contributo dei compagni dello Sdi
aderenti alla costituente nazionale Pse, nei prossimi giorni solleciterò
la creazione di una corrente nazionale interna al Partito che si chiamerà
"Per il Partito del Socialismo" e la convocazione di un
congresso nazionale». Lo ha scritto in un comunicato di ieri il sindaco
di Isola Capo Rizzuto, Luigi Rocca. «Visti i deludenti risultati
elettorali e avendo già manifestato pubblicamente prima delle elezioni
la mia contrarietà all'unione con i Radicali per motivi di carattere
politico, preso atto degli attuali contrasti tra il gruppo dirigente
nazionale dello Sdi e dei Radicali scrive Rocca sollecito il
gruppo dirigente dei Socialisti democratici a prendere atto
dell'ennesimo fallimento politico, preceduto da il Patto Segni, Dini, Il
Girasole , l'Ulivo, e a porre quindi le proprie dimissioni».
E «concorde con quanto sostenuto nei giorni scorsi da Daniele Delbene,
presidente della costituente Pse, in merito alla necessità di aprire la
questione socialdemocratica nella sinistra italiana in alternativa ad un
generico partito democratico privo di valori e ideali ben definiti,
sollecito lo Sdi a divenire interlocutore di questo percorso politico di
cui dovrebbe essere l'attore naturale».
In un'altra nota di ieri Rocca «plaude all'iniziativa promossa da
Salvatore Migale, sindaco di Cutro, che nei giorni scorsi ha proposto la
convocazione di una riunione tra gli amministratori di alcuni comuni del
comprensorio, per stipulare un patto di solidarietà e collaborazione».
«Solo lavorando in sinergia tra di noi scrive Rocca sarà
possibile portare a termine soluzioni rapide e incisive per il bene
collettivo della popolazione e dell'intero territorio».
Tra le proposte da portare avanti, si evidenzia in particolare
l'importanza dell'attuazione del progetto "Force.
da
IL
Riformista del 06-07-2006 |
Domani
l'esecutivo dello Sdi, segnato da fibrillazioni interne
contro il gruppo dirigente ed esterne contro i radicali
|
Mamma
Del Turco, vuole una segreteria under 40
|
Il
caso di Luigi Rocca
Sindaco di Isola Capo Rizzuto
• da Il
Riformista del 6 luglio 2006, pag. 6
Si
chiama Luigi Rocca, e ai più non dice niente, soprattutto a
quelli che fanno politica a Ro ma. Nei suo piccolo, però, anche Rocca
fa politica. Per la precisione, è il sindaco socialista di Isola Capo
Rizzuto, un bel paese costiero e turistico in provincia di
Crotone. Ebbene, un paio di giorni fa, incalzato com'era contro
la Rosa nel pugno, il nostro non ce l’ha fatta piu. Ha preso
carta e penna e ha scritto un comunicato in qualità di
“componente del direttivo regionale dello Sdi calabria”. I
suoi toni risultano perentori. Chiede “le dimissioni di Enrico
Boselli visti i deludenti risultati elettorali”, pretende “la
convocazione di un congresso nazionale”, sollecita “la creazione
di una corrente nazionale interna al partito” in opposizione
all'attuale gruppo dirigente dcl lo Sdi, autore - secondo il
sindaco di Isola Capo Rizzuto – “dell'ennesimo fallimento
politico: l'accordo con i radicali”.
Naturalmente,
Rocca non ha un gran peso nel partito. Conta nè più nè meno
dei tanti amministratori di comuni minori che lo Sdi riesce ancora
a conservare nonostante Tangentopoli. F pero sono proprio i
Rocca, i tanti mini-cacicchi socialisti, a consentire alla
nomenclatura romana di poter vantare un minimo di consenso
elettorale sul territorio nazionale. Anzi, in particolare sono
appena sei le regioni dove il partito di Enrico Boselli si
afferma in maniera relativamente importante. In Lombardia, Toscana,
Abruzzo e Puglia lo Sdi ha buoni riscontri elettorali. In Calabria e
Campania i risultati sono invece ottimi. Guarda caso, da queste
sei regioni, tranne forse la Lombardia, stanno partcndo i
fendenti piu critici per l'alleanza con i radicali, anche da
socialisti più pesati elettoralmente di Rocca.
Una
paio di esempi. Il consigliere regionale campano dello Sdi Felice
Iossa, uno che a Napoli prende un sacco di voti, sostiene che «non ci
sarà mai la possibilità di contaminare noi socialisti, da
sempre bravi a sollevare le questioni che interessano la maggior
parte degli italiani, con i radicali, che rappresentano un
elite e quindi la minoranza». E ancora “Penso che i socialisti debbano
riprendere la strada maestra che fu segnata dai congressi di Genova
e Fiuggi, e battersi perché in Italia possa nascere un partito
democratico e riformista”.
Passiamo
in Toscana. Qui il segretario regionale Pieraldo Ciucchi non esita a
dire che “la crisi della Rosa nel pugno è figlia
dell’esperienza di questi mesi, essendo finita per apparire una cosa
totalmente radicale anche per la corresponsabilità del gruppo
dirigente socialista, che si è reso latitante. Al di là di
tutto, pero, “il primo male di cui soffre la Rosa è
l'egemonismo, il protagonismo radicale che fornisce di sè una rappresentazione
quasi padronale”.
Insomma, in vista dell'esecutivo nazionale convocato per
domattina all’hotel Palatino di Roma, dal territorio non arriva
una bellissima aria in direzione dei radicali, di Boselli e di
gran parte del gruppo dirigente di San Lorenzo in Lucina.
Per di più. s'annuncia dall'Aquila un Ottaviano Del Turco ancor
piu combattivo, a maggior ragione dopo le dimissioni di Roberto Villetti
da capogruppo della Rosa. Da sempre critico per l'alleanza con
Marco Pannella, il governatore abruzzese è pronto a rilanciare il
tema dell'unità socialista. Soprattutto sta pianificando una
proposta dirompente per il gruppo dirigente dello Sdi,
la seguente: costituire una cabina di regia composta di quattro,
massimo cinque persone, che affianchino l'attuale segreteria. Una
cabina, però, nella quale indicare esclusivamente i “migliori
socialisti under 40, quelli che secondo il governatore dovrebbero prendere
le redini del partito nel giro di un anno, in un
congresso che sancirebbe il termine di una fase di
transizione dal vecchio al nuovo. Poi sabato e domenica Del Turco
potrebbe andarsene a Tivoli, al quarto congresso dei giovani
dcllo Sdi, per godersi una scontata standing ovation. |
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DOCUMENTO
DALLE REGIONI 06-07-2006 |
Dimissioni
di Boselli e Corrente Nazionale
Dissidi
anche dalle Direzioni Regionali dello SDI della Liguria
, Toscana,Emilia Romagna, Molise
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In
merito all'attuale dibattito che imperversa nello Sdi - Rosa nel Pugno
e sulle prospettive della sinistra italiana, sentiamo la necessità di
esprimere alcune considerazioni. Siamo completamente in sintonia con
quanto affermato da Daniele Delbene Presidente della Costituente
Nazionale Pse in merito alla necessità di aprire la questione
socialdemocratica nella sinistra Italiana, in alternativa ad un
generico partito democratico dalle derive moderate, contribuendo così
alla costruzione di un grande Partito del Socialismo che superi
l'anomalia italiana rispetto agli altri paesi Europei dove la sinistra
d'ispirazione socialista trova rappresentanza nell'internazionale
socialista e nel PSE. In qualità di Dirigenti dello SDI, ritroviamo,
in quanto affermato dal compagno Luigi Rocca della Direzione Regionale
dello SDI Calabrese, la giusta rotta che i Socialisti Democratici
devono perseguire: lo SDI deve divenire l'interlocutore naturale per
maturare la questione socialista nella sinistra Italiana. Per fare
questo,
l'attuale classe dirigente nazionale, responsabile di alleanze
incoerenti e prive di un significativo progetto politico e
dimostratesi tutte fallimentari, dovrebbe trarre le giuste
considerazioni e porre le proprie dimissioni lasciando spazio ad una
nuova classe dirigente di trentenni. Pertanto in sintonia con Delbene
e con Rocca, convinti di esprimere il comune sentimento di migliaia di
militanti dello SDI, ci faremo promotori della nascita della corrente
nazionale, interna allo SDI , " Per il Partito del
Socialismo" e solleciteremo da subito un congresso Nazionale .
FEDERICO PEZZOLI
Direzione Regionale SDI LIGURIA
ANDREA PANCALDI
Direzione Regionale SDI EMILIA ROMAGNA
STEFANO AMOROSO
Direzione Regionale SDI MOLISE
SANDRO D'AGOSTINO
Direzione Regionale SDI - TOSCANA
ALBERTO BIANCHI
Direzione Provinciale SDI Prato (Toscana )
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DAL
CORRIERE DELLA SERA DEL 7-07-2006 |
Rosa,
offensiva socialista: la guida vada agli under 40
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Del Turco
«lavora» sui nomi di sindaci e dirigenti locali sdi. Amato
e la soglia del 3%: sì ai radicali, i diritti sono limitati.
Luigi
Rocca, chiede le dimissioni di Boselli
•
da Corriere della Sera del 7 luglio 2006, pag. 14
Dentro
la crisi della Rosa nel pugno, crisi di crescita si
dice, è il giorno dei giovani. Ma è anche il giorno dei
giochi scoperti. Si riuniscono l'esecutivo dei Socialisti Democratici
e la direzione nazionale dei Radicali. Restare assieme?
I radicali sono più convinti, nella base socialista c'è
maggiore scontento. Tutto questo in un momento di
gioia: il ministro Amato ha dato ragione al partito sulla questione
degli otto senatori non eletti a favore di altri candidati dell'Unione.
Pannella ne aveva fatto oggetto dell'ultimo sciopero
della fame. La risposta di Amato a un'interrogazione non
cambierà le cose, la decisione finale spetta alla
Giunta per le elezioni del Senato ma, dice Daniele
Capezzone, « il parere di un così fine giurista è
importante e decisivo». La Rosa nel Pugno ha perso
gli otto senatori perché sono stati cancellati i partiti sotto
il tre cento anche nelle Regioni in cui era scattato il
premio di maggioranza. Ha detto Amato: «E' possibile che
se fossi stato allora ministro dell'Interno avrei discusso con
l'amministrazione questa interpretazione molto
opinabile» perché si risolve «in limiti a diritti
politici fondamentali» visto che qui «un limite
all'elettorato passivo ha finito per essere imposto».
Torniamo
ai giovani. La proposta viene da Ottaviano Del Turco,
presidente della regione Abruzzo. Vuole una «cabina
di regia» che affianchi la segreteria dello Sdi, con
i migliori under 40, classe dirigente del futuro prossimo. Gianluca
Quadrana, 33 anni, segretario della Federazione giovanile
socialista, è uno di questi giovani. Dice: «Questa
del ricambio giovanile è la proposta dell'ultimo minuto...».
Aggiunge che è d'accordo con il segretario Boselli
quando parla di costruire una federazione tra socialisti e
radicali: «Poi, occorre trovare un linguaggio comune per
arrivare al partito unico». E questo linguaggio è «lo
zapaterismo all'italiana»: diritti sociali, liberta
economiche, flessibilità, diritti sindacali e poi
pensioni, scuola, sanità e trasporti pubblici. In questo
fine settimana Quadrana, consigliere comunale a Roma
con oltre duemila preferenze, lascia la segreteria al suo
vice Francesco Mosca, consigliere comunale a Genazzano, Comune
dei Castelli Romani.
Ecco,
i giovani socialisti del futuro vanno cercati soprattutto dentro
i Comuni, perché è lì che si fanno le ossa. Così
Tiziana Medici, consigliera a Polla, Salerno, esperta di
bandi europei delle comunità montane e responsabile donne
nella Fgsi o Federico Minghi, che gestisce alberghi e
negozi in provincia di Siena e può diventare presidente dei
giovani di Confindustria della zona. O, ancora, Luigi
Rocca, 27 anni, sindaco, il più giovane d'Italia, a Isola Capo
Rizzuto, Crotone, che ha chiesto le dimissioni di Boselli, visti
i deludenti risultati elettorali e la convocazione di
un congresso.
«Benvenuto
fra di noi, Ottaviano Del Turco! — dice Daniele Capezzone,
segretario dei Radicali —. Questo rinnovamento giovanile
noi lo mettiamo in atto da sempre. Io ho 33 anni,
Marco Cappato 35. Rutelli divenne segretario radicale
a 26 anni, Giovanni Negri lo stesso». E poi i neodeputati Marco
Beltrandi, classe 1969 e Donatella Poretti, classe
'68...
Oggi
i due partiti che convivono nella Rosa si riuniscono separati
per parlare l'uno dell'altro. All'esecutivo Sdi Boselli presenterà
la proposta di una federazione con i radicali, in una
linea di consolidamento della Rosa nel Pugno, con
salvaguardia delle diversità. Ma il partito registra
agitazioni. Alcuni segretari regionali vorrebbero
ridiscutere a fondo l'accordo con i radicali. Quattro
membri delle direzioni regionali di Liguria, Emilia, Toscana
e Molise hanno chiesto le dimissioni del gruppo dirigente.
I radicali, invece, rilanceranno una fusione dei due
partiti. «Nessuna bicicletta, ma un nuovo soggetto» spiega
Capezzone.
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