Il PCI nasce e muore con Togliatti?
di Emanuele Ceglie - da "Pagina" della Fondazione Di Vagno
Recensione al libro di Franco Andreucci "Da Gramsci a Occhetto,
nobiltà e miseria del PCI 1921-1991"
"La storia della storiografia del PCI", per dirla con Franco
Andreucci autore del libro "Da Gramsci a Occhetto, nobiltà e miseria del PCI 1921-1991" (Della Porta Editori), è talmente ricca e la storia di questo partito
è così intrecciata con le vicende nazionali e mondiali di un periodo coincidente -grosso modo- con il Novecento, che un ulteriore lavoro di analisi e soprattutto di
sintesi di quella formidabile esperienza può essere tentato anche in volume di medie dimensioni, come quello del quale qui si vuole discutere. L'operazione, però, può
non risultare velleitaria solo alla condizione che a condurla siano uno specialismo e una cultura storica pari al compito specifico di identificare le linee fondative e i
principi ispiratori più interni, potremmo dire il "primo motore", lungo i quali si è sviluppata la lunga vicenda del comunismo italiano. Altrimenti, vale a
dire in assenza di questi pre-requisiti e di un tale "contesto" politico e scientifico, l'operazione sembrerebbe, per l'appunto, temeraria, quasi impossibile.
Invece all'autore è pienamente riuscita. Certo è che, ad aggiungere merito al merito, le conclusioni a cui lo storico giunge, il giudizio e la visione d'insieme del
libro, rappresentano un grado di ulteriore conoscenza e offrono nuovi e più pertinenti motivi di discussione da svolgersi, c'è da sperare, non solo tra gli
addetti.
Qual è il fuoco del libro, il suo centro gravitazionale? Il PCI è Togliatti. Il comunismo italiano si costruisce fino ad identificarsi nella complessità e ricchezza
del personaggio.[ continua qui ]
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