Socialista dei tempi eroici, addirittura ex trotzkista, e quindi anche un po' socialista dei tempi preistorici, assolto (dopo ben 17 anni di processi) da tutte le accuse che gli erano piovute addosso all'epoca del grande safari giudiziario detto Tangentopoli, l'ultraottantenne Rino Formica è l'uomo che negli anni della Milano e dell'Italia da bere, quando Enrico Letta era bambino e il Cavaliere aveva ancora qualche capello in testa, definì la politica «sangue e merda». Oggi, una repubblica più tardi, Formica è dell'idea che, sangue e merda restando, sia arrivato anche «il momento della resa dei conti». Ma non per Berlusconi e per il partito di plastica, come tutti credono, o fingono di credere
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