LA VICENDA DELLA SCALA MOBILE E QUELLA DEL JOB ACT
Formica: c'è di mezzo un abisso
Lettera di Rino Formica al Direttore dell' "Avanti!
online" (05-11-2014)
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Caro Mauro,
la storia ci dice che lotta politica e lotta sociale sono intrecciate e l’una entra nella
vita dell’altra.
La sinistra democratica (anche liberale) e socialista nei paesi del capitalismo maturo non può ignorare le forze
sociali che non possono vivere senza il lavoro ( occupati o disoccupati). Anzi senza il loro sostegno si priva del suo nucleo vitale e vincente.
Questo assunto non vuole trascurare i momenti di successo e quelli di sconfitta.
Quando si apre il duro ciclo del dopo-sconfitta, la sinistra deve stare attenta a non umiliare le generose forze sociali, vinte ma non domate.
Renzi, classica espressione dell’ ignoranza politica al comando, pensa che con la sconfitta della sinistra sociale (reale) e con la dissoluzione (apparente) della
destra politica, può nascere il partito totalizzante della nazione! |
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Come vedi la differenza tra le nostre battaglie su la scala mobile e quella di Renzi con la stupida affermazione che il
lavoro è un dovere e il profitto è un diritto, c’è di mezzo un abisso.
Nel 1984 i socialisti cercarono il consenso sindacale ( e lo ottennero perché tutta la Cgil era concorde, lo impedì
Berlinguer), nel 2014 (trent’anni dopo) Renzi ha cercato la vittoria nella sconfitta del sindacato come si è storicamente
formato in Italia.
Le lezioni di Rigola andrebbero spiegate al Signor Renzi.
La discussione è degenerata perché si parte da un errore culturale: la lettura degli eventi deve essere solo soggettiva e non
anche oggettiva.
Conta il gesto del singolo e non conta la forza collettiva dei molti.
Tutti i regimi totalitari (comunismo, fascismo, nazismo) hanno tentato di cancellare il pensiero politico per poterlo sostituire con il linguaggio.
Attivismo ed attualismo come pensiero politico.
Ma c’è sempre un momento in cui la cultura politica riemerge e travolge i regimi.
Fraternamente
Rino Formica |
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