"Siamo ormai all'ultimo miglio di un caos
che dura da 20, 25 anni. Anzi, per l'esattezza, è cominciato tutto nel
1989. Vede, io seguo con attenzione questi episodi, ma il problema
italiano è molto più complesso rispetto a questi episodi. Al momento il
sistema italiano è saltato per aria: da un punto di vista geopolitico,
nei suoi equilibri di potere, e sul versante economico". Il grande Rino
Formica, memoria storica di un'Italia distratta, per tante volte
ministro della Repubblica, non lascia spazio a progetti di rilancio, a
svolte immediate e salvifiche. Non è proprio il momento di cullarci in
illusioni. Gli ultimi episodi di cronaca politica e giudiziaria lasciano
senza respiro. La vicenda romana del sindaco Marino, le contorsioni e
gli allargamenti della maggioranza che approva le riforme
costituzionali, la continua scoperta di scandali e di conseguenti
inchieste giudiziarie. "Mi viene in mente — dice Formica — la
controversia che ci fu tra Aldo Moro e Henry Kissinger nel momento della
politica di distensione. Moro sosteneva che la politica di distensione
internazionale non poteva non avere influenza anche sul livello
nazionale. Kissinger replicava che la distensione era un nuovo
regolamento dei rapporti di divisione. Nel 1989 è saltato lo schema di
Kissinger e l'Italia non si era preparata a quella distensione. Non si
era preparata alla svolta di un'epoca".
In fondo noi
vivevamo con una buona tutela, ma non abbiamo pensato a quello che
sarebbe avvenuto…
No, molti esponenti della
classe dirigente ci avevano pensato. Ma non erano riusciti a fare grandi
riforme. Anche perché le riforme autentiche, le grandi riforme rompono
appunto, sempre, gli equilibri di potere.
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