"L´Internazionale due e mezzo" 28-03-2019 -da "La Rivoluzione Democratica" di Ferdinando Leonzio
La Seconda Internazionale era stata fondata a Parigi il 14 luglio 1889,
nel centenario della Rivoluzione francese, come organo di coordinamento dei
partiti socialisti, socialdemocratici e laburisti, sorti nelle varie nazioni. Ad
essa si deve la proclamaziíone del 1° maggio come giornata internazionale dei
lavoratori. La Seconda Internazionale riuniva socialisti di tutte le tendenze,
ma la dottrina prevalente nel suo ambito era il marxismo ed il partito-guida era
il Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD). Essa era diretta dall´Ufficio
Socialista Internazionale con sede a Bruxelles.
Fra i suoi teorici figuravano Friedrich Engels, Georgij Plechanov, Karl Kautsky,
Paul Lafargue, Otto Bauer, Eduard Berstein, Antonio Labriola, Rudolf Hilferding,
Rosa Luxemburg, Lenin.
Fine ultimo („programma massimo“) dell´Internazionale era la creazione di una
societá senza classi, passando per obiettivi intermedi („programma minimo“),
come l´antimilitarismo, il suffragio universale, la legislazione cosciale, la
giornata lavorativa di 8 ore.
Nei suoi congressi di Stoccarda (1907) e di Basileia (1912) essa si schiero´ con
fermezza contro ogni eventuale guerra. Ma quando la guerra scoppio´ davvero
(agosto 1914), i suoi principali partiti (1) attuarono una politica di
collaborazione con i rispettivi governi, detta di
union sacrée (unione sacra, per la
difesa della propria patria) che si concretizzo´ soprattutto votando i crediti
di guerra per finanziare le spese militari.
Il duro colpo cosí inflitto all´internazionalismo spacco´ i socialisti fra
quelli che si erano fatti travolgere dalla furia bellicista, considerati „la
destra“ del movimento operaio internazionale, e quelli che vi si opponevano (2).
Gli antibellicisti non rimasero comunque inattivi e promossero due conferenze
internazionali dei socialisti contrari alla guerra: la prima a Zimmerwald
(5-8/9/1915) (3) e l´altra a Kienthal (24-30/1916) (4), in Svizzera.
Ma nell´ambito di questi ultimi ben presto pero´ si verifico´ una
differenziazione fra coloro che propugnavano una pace immediata e senza
annessioni („centristi“), per porre cosí fine alla carneficina che vedeva
scannarsi fra loro i lavoratori delle opposte coalizioni in guerra, e quelli
che, guidati dal russo Lenin, caldeggiavano la trasformazione della guerra
imperialista in guerra civile, in rivoluzione socialista („sinistra“) (5).
Quando, nel novembre 1917, i bolscevichi (la corrente maggioritaria del POSDR)
conquistarono il potere nell´ex impero zarista, promossero la costituzione
(2-3-1919) di una nuova Internazionale detta Terza Internazionale o
Internazionale Comunista (6) (IC) o anche Comintern.
Dopo la guerra anche i socialdemocratici „collaborazionisti“ (o socialisti „di
destra“) cercarono di costruire una propria organizzazione. Dopo le conferenze
preparatorie di Berna (febbraio 1919), Amsterdam e Lucerna (agosto 1919), col
congresso di Ginevra del luglio 1920, per impulso soprattutto del Partito
Laburista britannico, rimisero in piedi la Seconda Internazionale.
C´erano, pero´, anche molti socialisti che non si rassegnavano alla spaccatura
del movimento socialista, che rischiava, come dimostravano le forti polemiche
tra le due Internazionali, di diventare irreversibile, con grave pregiudizio
degli interessi del proletariato.
Essi non condividevano né il dogmatismo parlamentaristico della Seconda
Internazionale né quello rivoluzionaristico della Terza, sempre piú appiattita
sugli interessi della Russia Sovietica. Bisognava, invece, considerare le
particolaritá politiche di ciascuna realtá nazionale, in quanto non esisteva una
sola, ma piú vie per la costruzione del socialismo.
Per iniziativa principalmente dell´austriaco Friedrich Adler (1879-1960) (7),
che ne diventerá il leader, dopo una conferenza preparatoria tenutasi a Berna
dal 5 al 7 dicembre 1920, dirigenti provenienti da tredici partiti socialisti si
riunirono a Vienna tra il 22 e il 27 febbraio 1921 e fondarono l´Unione dei
Partiti Socialisti per l´Azione Internazionale (IASP), detta anche Internazionale
di Vienna, spregiativamente soprannominata dai comunisti (8) „Internazionale
due e mezzo“, in quanto essa si collocava politicamente tra la Seconda e la
Terza (9).
Suo scopo dichiarato era quello di superare la frattura politica e organizzativa
del movimento operaio e di ristabilire l´unitá del proletariato. Insomma, si
voleva, in concreto, organizzare un congresso comune di tutte e tre le anime del
socialismo internazionale che doveva sboccare nella loro successiva
riunificazione.
La Conferenza adotto´ in merito una Dichiarazione sui metodi e
l´organizzazione della lotta di classe, che – a suo avviso - dovevano essere
determinati dalle particolari condizioni economiche, culturali e sociali e dai
rapporti di forza esistenti in ogni Paese. Posizioni - come si vede – di puro
buon senso, che pero´ non avranno fortuna.
Dei partiti da cui provenivano i partecipanti alla costituzione
dell´Internazionale di Vienna i piú importanti erano:
Il Partito Operaio Socialdemocratico d´Austria (SDAPO).
Esso era stato fondato nel 1889 per iniziativa soprattutto di Victor Adler
(1852-1918). Lo SDAPO inizialmente aveva appoggiato la dichiarazione di guerra
alla Serbia, che aveva dato inizio alla prima guerra mondiale, ma poi si era
spostato rapidamente su posizioni pacifiste. Fra i suoi esponenti i piú noti
erano Karl Renner (1870-1950), che alla fine della guerra divenne cancelliere e,
il 12 novembre 1918, proclamo´ la repubblica, e Otto Bauer (1881-1938), uno dei
massimi esponenti della corrente socialista dell´austromarxismo, che alla
morte di Victor Adler, divento´ leader indiscusso dei socialisti
austriaci.
Altro esponente di spicco fu Friedrich Adler, figlio di Victor, leader della
sinistra del partito e direttore del giornale Der Kampf (La Battaglia),
divenuto famoso per aver ucciso, il 21 ottobre 1916, il primo ministro austriaco
Karl von Sturgkh, da lui ritenuto responsabile del proseguimento della guerra.
Condannato prima all´ergastolo e poi a 18 anni di carcere, Adler fu amnistiato
dopo la proclamazione della repubblica e divenne vicepresidente del partito
socialdemocratico.
Nel febbraio 1934 lo SDAPO sará messo fuorilegge dalla neonata dittatura
clerico-fascista di Engelbert Dollfuss (10).
Il Partito Socialdemocratico indipendente di Germania (USPD).
Quando fu evidente che la direzione maggioritaria di destra dell´SPD, che aveva
imposto la votazione dei crediti di guerra nel parlamento tedesco, aveva ormai
accantonato i principi basilari su cui era sorto il partito:
l´internazionalismo, il pacifismo e la lotta di classe, l´opposizione interna
contraria alla guerra, una parte della quale era stata espulsa dal partito nel
marzo 1917, si riunì nella conferenza di Gotha del 9 aprile 1917 e decise di
costituire un proprio partito, l´ USDP, a cui aderirono i „centristi“
kautskiani, i „revisionisti“ di Bernstein ed anche gli spartachisti (11), che
rappresentavano l´estrema sinistra dell´SPD.
Leader del nuovo partito era Hugo Haase (12), ma l´USPD poteva contare anche
sull´adesione di grosse personaliá del socialismo tedesco, come Karl Kautsky,
Eduard Bernstein, Kurt Eisner, Rudolf
Hilferding, Georg Ledebour, Franz Mehring.
Nel suo congresso dell´ottobre 1920 l´ala sinistra dell´USPD (237 voti) lascio´
il partito e confluí nel Partito Comunista Tedesco; la corrente di „destra“ (156
voti), nel 1922 rientro´ nell´SPD, tranne un piccolo gruppo.
Il Partito Laburista Indipendente (ILP).
Esso era stato fondato nel 1893 con l´obiettivo di perseguire la proprietà
collettiva dei mezzi di produzione e di scambio. Nel 1906 si affilio´ al Partito
Laburista (LP) britannico, conservando tuttavia la sua libertá d´azione e
continuando la sua attivitá politica. Infatti, di fronte alla prima guerra
mondiale, conservo´ la sua posizione pacifista. Dopo la rivoluzione russa
rifiuto´ l´adesione alla Terza Internazionale e aderí all´Unione di Vienna,
rimanendo però nel Labour Party, come sua ala sinistra. Nel 1932 l´ILP si
stacco´ dall´IOS per formare, assieme ad altri partiti, il Centro Marxista
Rivoluzionario Internazionale. La conseguente rottura col Labour comportò
l´inizio del suo declino. Riuscì comunque ad inviare volontari a difesa della
Repubblica durante la guerra civile spagnola (13). Dopo la seconda guerra
mondiale l´ILP si schiero´ per la decolonizzazione e contro l´armamento
nucleare. Nel 1975 si trasformo´in Indipendent Labour Publications, una
specie di gruppo di pressione in seno al Labour.
La Sezione Francese dell´Internazionale Operaia (SFIO)
La SFIO era scaturita dalla fusione, avvenuta nel 1905, tra il Partito
Socialista di Francia (PSDF), che riuniva le correnti più intransigenti del
socialismo francese, e il Partito Socialista Francese (PSF), che rappresentava
quelle riformiste. Suoi principali esponenti erano Jules Guesde, Paul Lafargue,
Edouard Vaillant, Jean Jaurés.
La SFIO prese subito posizione contro il colonialismo e il nazionalismo
guerrafondaio, ma allo scoppio, nel 1914, del conflitto mondiale, voto´ i
crediti di guerra, nonostante il recente assassinio (31-7-1914), da parte di un
nazionalista, del suo leader più prestigioso Jean Iaurés, attivissimo pacifista
e fautore di uno sciopero generale congiunto franco-tedesco onde impedire lo
scoppio del conflitto.
Su posizioni pacifiste si porto´ anche Jean Longuet (1876-1938), leader della
minoranza della SFIO attestata su posizioni internazionaliste e che aveva il suo
punto di forza nel giornale La Populaire.
Nel dopoguerra ebbe luogo il congresso di Tours (25-30/12/1920), in cui Longuet
guidò il “centro marxista”, collocandosi tra la maggioranza favorevole alla
trasformazione della SFIO in partito comunista e la minoranza riformista,
guidata da Léon Blum, propensa a ricostruire l´organismo socialista. Longuet
alla fine decise di rimanere nella vecchia casa. Nel 1921 egli partecipo´alla
fondazione della Internazionale di Vienna e nel 1923 al congresso di fusione tra
centristi e riformisti da cui sorse l´IOS (14).
Il Partito Socialista Svizzero (PSS).
Il Partito Socialista Svizzero era stato fondato a Berna il 21 ottobre 1888
dalla “Conferenza Operaia Svizzera”, con sede prima a Zurigo e poi a Berna. Nel
congresso di Aarau del 1904 esso adotto´ un programma marxista elaborato dal
giudice cantonale Otto Lang. In seguito si schiero´ decisamente per il voto alle
donne e per una legge elettorale proporzionale. Nel 1917 si rifiuto´ di
approvare le spese militari. Nel 1921, avendo il PSS rifiutato le 21 condizioni
di Mosca per l´adesione alla Terza Internazionale, l´ala sinistra si scisse e
formo´ il partito comunista. Nel 1931 il PSS diventerá il primo partito della
Svizzera.
Esponente di spicco fu Robert Grimm, uno dei principali organizzatori delle
conferenze di Zimmerwald (1915) e di Kienthal (1916) in cui egli si oppose alla
sinistra leninista. Esponente del “centro marxista”, nel 1921 fu uno dei
fondatori dell´Internazionale di Vienna.
Il Partito Operaio SocialDemocratico Russo m (POSDR
menscevico).
Il POSDR era stato fondato col congresso di Minsk del 1898 di unificazione di
vari gruppi socialisti russi (15).
Fin dal 1903 si manifestarono al suo interno due anime: quella bolscevica (=
maggioritaria), guidata da Lenin, favorevole a un partito formato da
“rivoluzionari di professione” e all´opzione rivoluzionaria e quella menscevica
(= minoritaria), con leader Martov, fautrice di un partito di massa, sul modello
delle socialdemocrazie occidentali, e a uno sviluppo graduale della società e
del movimento socialista russi. A partire dal 1912 le due correnti si
atteggiarono come due distinti partiti con lo stesso nome (16), fino a quando i
bolscevichi, ormai al potere, nel 1918 cambiarono il nome del loro partito in
Partito Comunista Russo (b).
Col congresso del 1920 i menscevichi si schierarono contro la dittatura
bolscevica. Nel febbraio 1921 il POSDR (m) fu tra i fondatori
dell´Internazionale di Vienna. Nel marzo successivo, essendosi schierati per la
rivolta dei marinai di Kronstadt, duramente repressa dal governo bolscevico, i
menscevichi furono messi fuori legge. Alcuni di loro andarono in esilio e si
raggrupparono a Berlino attorno a Martov e al giornale Messaggero socialista.
Nel 1933 si spostarono a Parigi e nel 1939 a New York.
Il Partito Socialista Indipendente di Romania, formato da socialisti
rivoluzionari in polemica sia col riformismo della Seconda Internazionale che
col burocraticismo accentratore della Terza.
Successivamente altri partiti si aggiunsero all´Internazionale di Vienna, fra
cui:
Il Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE).
Il PSOE fu fondato il 2 maggio 1879, per impulso principalmente del tipografo
Pablo Iglesias (1850-1925), che nel 1886 pubblico´ l´organo del partito El
Socialista e nel 1888 fondo´ anche il sindacato UGT (Unione Generale dei
Lavoratori), di cui fu presidente fino alla morte. Il PSOE, secondo partito
socialista dopo il Partito Socialdemocratico Tedesco, nel 1889 partecipo´ alla
fondazione della Seconda Internazionale, dove rimase fino alla sua disgregazione
in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale.
Fra i suoi esponenti più prestigiosi sono da ricordare Largo Caballero
(1869-1946), leader della corrente marxista rivoluzionaria e successore
di Iglesias alla testa del PSOE e dell´UGT; Indalecio Prieto (1883-1962),
giornalista e leader della corrente moderata; Juan Negrin (1883-1962),
professore universitario di fisiologia.
Nel 1919 la Federazione della Gioventé Socialista, che raggruppava l´ala più
radicale del partito si scisse e aderì alla Terza Internazionale comunista. Il
PSOE, invece, non volle accettare le famose 21 condizioni di Mosca e,
nell'aprile 1921, decise di aderire all'Internazionale di Vienna (17).
Il Partito Socialista Rivoluzionario di Russia (PSR)
Il PSR russo, erede del populismo ottocentesco, nacque nel 1902 dalla fusione di
vari gruppi socialisti rivoluzionari locali. Il suo maggior teorico era Viktor
Cernov (1873-1952), editore del giornale Russia Rivoluzionaria.
Il PSR ebbe grande seguito nel mondo contadino e inizialmente non disdegno´ il
metodo del terrorismo politico. A differenza dei socialdemocratici del POSDR,
sia bolscevichi che menscevichi, esso non considerava il marxismo l'ideologia
ufficiale del partito e sosteneva che i contadini, più che gli operai
dell´industria, erano la classe rivoluzionaria.
Dopo aver avuto un ruolo importante nella fallita rivoluzione del 1905, i
socialrivoluzionari parteciparono a quella di febbraio del 1917, ma si divisero
tra un´ala destra, sostenitrice dei governi provvisori e un´ala sinistra,
inizialmente alleata dei bolscevichi.
Alle elezioni dell´Assemblea Costituente i socialisti rivoluzionari ottennero il
57%, ma le loro divisioni e lo scioglimento dell´Assemblea vanificarono il loro
successo.
La rottura dei socialrivoluzionari di sinistra coi bolscevichi avvenne nel 1918,
in seguito alla firma del trattato di Brest- Litovsk (3-3-1918) tra la Russia
sovietica e gli Imperi centrali, dai socialrivoluzionari non condiviso e portò
alla loro dispersione, specialmente in seguito all´attentato alla vita di Lenin
da parte di Fanja Kaplan (30-8-1918), nonostante la loro infruttuosa opposizione
alla dittatura bolscevica.
Nel 1923 Il PSR aderì all'Internazionale di Vienna, assieme alla quale poi
confluì nell'IOS, dove opero´ fino al 1940, cioè fino alla dissoluzione
dell´organizzazione.
Apice, ma anche fallimento dell´azione dell´Internazionale “due e mezzo” fu
l´organizzazione della conferenza di Berlino (2-5/4/1922) alla quale
parteciparono rappresentanti delle tre internazionali. Ma le rivalità e le
accuse reciproche tra i rappresentanti della Seconda e della Terza
Internazionale segnarono la fine di ogni rapporto fra le due e decretarono
l´irrealizzabilità di ogni progetto di riunificazione.
Di conseguenza l´Unione di Vienna dovette prendere atto della cruda realtà e
rinunciare alla speranza di riunificare tutto il movimento operaio
internazionale.
Come logica conseguenza di ciò, essa decise di sciogliersi e di confluire,
assieme ai partiti della Seconda internazionale (quella, cioè, fra le altre due,
che garantiva la democrazia interna)e di confluire in un nuovo organismo
unitario (18). E, in effetti, a partire dal dicembre 1922 l´Internazionale di
Vienna e quella di Londra avviarono consultazioni per pervenire a un congresso
socialista internazionale. Esso ebbe luogo ad Amburgo (25-5-1923) (19) e si
concluse con la costituzione dell´Internazionale Operaia Socialista (IOS),
che avrà sede a Londra, dal 1925 a Zurigo e, infine, dal 1935 al 1940 a
Bruxelles.
Alcuni partiti e gruppi, pero´, rifiutarono il ricongiungimento coi
collaborazionisti nell'IOS.
Essi tennero una prima conferenza a Berlino (20), dal 28 al 30 dicembre 1924,
che si concluse con la costituzione di un Ufficio Internazionale
d´Informazione dei partiti socialisti rivoluzionari, con sede a Vienna, che
si contrapponeva sia all'IOS che al Comintern; una nuova conferenza ebbe luogo,
all'inizio del 1926, a Parigi, dalla quale scaturì un Ufficio allargato a
nuovi aderenti (21), di cui fu eletta segretaria Angelica Balabanoff e che
stabilì a Parigi la sua nuova sede (22). I comunisti definirono questa nuova
organizzazione di socialisti di sinistra „l´Internazionale due e tre quarti“.
Gli aderenti al Bureau di Parigi si
consideravano i continuatori dell´Internazionale di Vienna e reclamavano l´unità
del movimento operaio, specialmente nella lotta contro il fascismo. Ma
l´esiguità delle loro forze non consentirà mai loro di poter incidere
concretamente sulla realtà.
All'inizio degli anni ´30 il Bureau
di Parigi si evolverà nel Centro Marxista Rivoluzionario Internazionale.
Un discorso a parte merita il socialismo italiano:
1 – Il Partito Socialista Italiano (PSI), dopo aver subito, nel gennaio 1921, la
scissione comunista, nel suo XIX congresso (Roma, 1-4/10-1922) delibero´
l´espulsione dei riformisti.
2 – Questi ultimi costituiscono, subito dopo il congresso, il Partito Socialista
Unitario (PSU), il quale sarà sciolto dal regime fascista (6-11-1925) e si
ricostituirà (29-11-1925) col nome di Partito Socialista dei Lavoratori Italiani
(PSLI), che in esilio a Parigi cambierà ancora nome (18-12-1927) in Partito
Socialista Unitario dei Lavoratori Italiani (PSULI).
3 – Il neocostituito PSU aderí all´ Internazionale di Vienna e con questa, dopo
il congresso di Amburgo del 1923, all'IOS, di cui divento´ la sezione italiana..
4 – Il PSI invece continuo´ le trattative con l´IC. Ma quando, in occasione del
suo XX congresso
(Milano, 15-17/4/1923) Il „Comitato di Difesa Socialista“ (organizzato da Arturo
Vella e Pietro Nenni) conquisto´ la maggioranza, fu accantonato ogni discorso di
adesione all´IC.
5 – Il PSI, che si era tenuto distante dall´Internazionale di Vienna, quando
quest´ultima conflui´
nell´IOS e una minoranza rifiuto´ tale confluenza, il PSI partecipo´, nel
dicembre 1924 a Berlino, alla conferenza di quella minoranza, cioè dell´Ufficio
Internazionale d´Informazione, in cui vennero stabiliti i principi ispiratori
del socialismo rivoluzionario.
6 – Il PSI partecipo´, a Parigi ad una seconda conferenza (inizio 1926) con cui
l´Ufficio trasferì la sua sede a Parigi ed elesse, come sua segretaria, Angelica
Balabanoff (23).
7 – Nel periodo dell´esilio nel PSI si verifico´ una nuova spaccatura fra i
favorevoli alla fusione col PSULI (Nenni) e i contrari (Balabanoff). Col
convegno di Grenoble (16-3-1930) i due gruppi si separarono definitivamente in
due distinti partiti che si chiameranno ambedue PSI.
8 – Il PSI massimalista (PSIm) della Balabanoffo rimase nell´ufficio di Parigi e
ne seguí la vicenda.
9 – Il PSI di Nenni col congresso di Parigi (19-20/7/1930) si fuse col PSULI e
prese il nome di PSI/IOS. Tale unificazione nell´IOS, naturale per i socialisti
del PSULI, che giá ne facevano parte, per quelli del PSI di Nenni fu una
necessità realistica per avere il sostegno dei partiti fratelli.
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1.
SPD (Germania), SPO (Austria), SFIO (Francia), Labour Party (Gran Bretagna).
2.
PSI (Italia), PSS (Svizzera), POSDR (Russia) piú minoranze di quasi tutti i
partiti.
3.
La delegazione italiana era composta da A. Balabnoff, Lazzari, Modigliani,
Morgari, Serrati.
4.
La delegazione italiana era composta da Balabanoff, Dugoni, Lazzari, Modigliani,
Morgari, Prampolini, Serrati.
5.
La “sinistra” rivoluzionaria leninista aveva 6 delegati su 38 a Zimmerwald e 19
su 44 a Kienthal.
6.
I bolscevichi avevano adottato il nome „comunista“ per il loro partito (al posto
del precedente „socialdemocratico“); nome poi esteso a tutti i partiti che
avevano lo stesso orientamento del PCRb e che aderivano all´IC.
7.
Friedrich Adler (1879-1960), fisico, era figlio di Victor, noto esponente del
socialismo austriaco. Friedrich divenne leader dell´ala sinistra del Partito
Socialdemocratico Austriaco. Nel 1921 fu tra i fondatori dell´Unione di Vienna.
Dal 1923 al 1939 fu segretario dell´IOS.
8.
Pare che l´espressione derisoria (1921) sia da attribuire al comunista sovietico
Karl Radek (1885-1939).
9.
Illustri esponenti, tutti appartenenti all´area “centrista” del socialismo
internazionale, ne erano Karl Kautsky (Germania), amico di Engels, ritenuto il
massimo teorico marxista del suo tempo; Otto Bauer (Austria), esponente di primo
piano del Partito Socialdemocratico Austriaco, di cui era stato segretario dal
1907 al 1914, e fondatore della rivista teorica
Der Kampf (La Battaglia); Jean
Longuet (Francia), giornalista, nipote di Karl Marx (figlio di sua figlia Jenny
e del comunardo Charles), esponente della sinistra internazionalista della SFIO
e direttore del giornale La Populaire;
Robert Grimm (Svizzera), prestigioso dirigente del Partito Socialista Svizzero e
principale esponente del Movimento di Zimmerwald. Egli, pur in dissenso con le
posizioni di Lenin, fu il principale organizzatore del suo viaggio di ritorno
(1917) a Pietrogrado.
10.
Alla fine della seconda guerra mondiale i socialisti austriaci ricostruirono il
loro partito col nome di Partito Socialista d´Austria (SPO).
11.
La “Lega Spartachista”, costituita da socialisti rivoluzionari, contava tra i
suoi principali esponenti Karl Lieknecht, Rosa Luxemburg, Leo Jogiches, Paul
Levi, Clara Zetkin. Nel congresso del 30-12-1918/1°-1-1919 tale gruppo,
staccatosi dall´USPD, fondo´ il Partito Comunista Tedesco.
12.
Hugo Haase (1863-1919), politico e giurista dell´ala revisionista dell´SPD, nel
1897 fu eletto deputato. Nel 1911 divenne presidente (assieme a Bebel) del
partito e nel 1912 del suo gruppo parlamentare. Di fronte alla guerra assunse
posizioni pacifiste e nel 1917 fu eletto presidente dell´USPD. Durante la
rivoluzione tedesca del novembre 1918 formo´ un governo provvisorio assieme al
leader dell´SPD Friedrich Ebert, ma, indignato per la dura repressione dei
rivoluzionare, alla fine del 1918 lascio´ il governo. Morì il 7-11-1919 per le
conseguenze di un attentato (8-10-1919) organizzato da un malato di mente.
13.
Fra di essi lo scrittore George Orwell (1903-1950).
14.
La SFIO proseguirà la sua attività fino al 1969, anno della sua confluenza nel
nuovo Partito Socialista.
15.
Non vi poterono partecipare né Lenin, né Martov, allora deportati in Siberia.
16.
POSDR (b) e POSDR (m). Altri importanti esponenti menscevichi, oltre Martov,
erano Martynov, Axel´rod e Abramovičh.
17.
Con la vittoria fascista di Franco il PSOE sarà messo fuori legge e i suoi
esponenti perseguitati, per cui dovrà limitarsi ad un´attività clandestina. Dopo
la morte del dittatore e il ritorno alla democrazia emergeranno nuovi
prestigiosi dirigenti come Felipe Gonzáles e José Luis Rodriguez Zapatero che
riporteranno il PSOE al governo della Spagna democratica.
18.
Nel settembre 1922, anticipando cosí le decisioni dell´Unione di Vienna, l´USPD
tedesca si era riunificata con la SPD e con ciò, di fatto, era uscita
dall´organizzazione di Vienna, che ne risulto´ notevolmente indebolita.
19.
Vi erano rappresentati 42 partiti di 30 Paesi, di cui solo due non europei: il
Partito Socialista degli USA e la Confederazione Operaia Socialista di
Palestina.
20.
Vi parteciparono: la minoranza dell´USPD che si era rifiutata di entrare
nell´IOS, i socialisti rivoluzionari russi e lituani, il Partito Socialista
Indipendente di Romania, il Bund polacco.
21.
Il Partito Operaio Norvegese e il Partito Socialista Comunista Francese.
22.
Da allora l´Ufficio fu definito anche come il
Bureau di Parigi.
23.
Il 15-1-1928 la Balabanoff sará eletta anche segretaria del PSI.
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