"ULTIME NEWS" 
23 Settembre 2004  - da Stampare e distribuire -

 
SOCIALISMO E' LIBERTA'
ASSEMBLEA-CONGRESSO NAZIONALE
 
Il 25 e 26 Ottobre a ROMA
 
 
PROPOSTA : << l’ Associazione si trasforma in un movimento di pensiero e di azione politica per unire i socialisti interessati ad intervenire per scuotere la sinistra da un lungo letargo.>>
 

            

 
 News .......  :  I  SOCIALISTI DELLA LOMBARDIA A CREMA
 
Un'occasione per i socialisti della Lombardia
 
FORMICA IN LOMBARDIA
 
 
Si svolgerà Sabato 2 Ottobre alle 14.30 a Crema presso la sede dell'Istituto Musicale Folcioni, Piazza Moro 3, l'Incontro organizzato dall'Associazione Socialisti Rifomisti di Crema con il Presidente Nazionale di Socialismo è  Libertà On. Rino Formica. All'incontro sono inviati i socialisti di tutta la Lombardia, l'evento si propone di creare un punto di partenza per una forte e radicata organizzazione Lombarda.

INVITO:

Associazione "Socialisti Riformisti" di Crema invita a partecipare :

INCONTRO PUBBLICO

Tutti affermano di volere unire i Socialisti e porre le basi per la costruzione di un nuovo Partito Socialista Italiano. Di fronte a tanti progetti , è il momento di fare chiarezza e di distinguere tra quelli che mirano ad una formazione solo servente il centro , da  quelli che aspirano ad una forza con propria capacità di azione e giudizio.

Sabato 2 ottobre alle 14.30 a Crema presso la sede dell'Istituto Musicale Folcioni, Piazza Moro 3, ne parliano con :

On. Rino Formica

Presidente Nazionale Associazione Socialismo è Libertà


 Per informazioni contattare Virginio Venturelli 348-4974169
 
 
 News .......  :  INIZIATIVE DALLE REGIONI CAMPAGNIA
  
Costituente Pse e Socialismo è Libertà al Lavoro
 
FECONDAZIONE
RACCOLTA FIRME IN CAMPANIA

 

 

Domenica 19 Settembre 2004

Si è svolta Domenica 19 Settembre organizzata dalla Costituente PSE, Socialismo è Libertà e dalla Costituente Riformista Campana la raccolta firme per il referendum abrogativo della legge 40-04 sulla Procreazione medicalmente assistita a Salerno . Hanno partecipato e organizzato l'iniziativa  Fabio Picone e Marco Lamonica.

 

 News .......  :  INIZIATIVE DALLE REGIONI SICILIA
   
PALERMO : Socialismo è Libertà si riunisce
 

Incontro degli iscritti di Socialismo è Libertà , Giovedì 23 settembre,  in via Benedetto Gravina 56 all ore 16,30 in vista dell'Assemblea Congresso Nazionale di Socialismo è Libertà .
 
 
 
 INTERVENTI.......  SOCIALISTI
 
Riempiamo questo vuoto di politica
 
 

 

<< Proponiamoci un programma da sottoporre agli italiani, incontriamoci fra socialisti divisi con singole battaglie concrete, riempiamo questo vuoto di politica... >>
 

Coloriamo l’Associazione,

Le ultime novità in casa socialista sanno di molto vecchio.

Ciclicamente (l’estate è finita) assistiamo alla nascita di nuove associazioni (l’ultima la Giovane Italia della Craxi), nuovi proclami e, a volte, anche a qualcosa di buono, mi riferisco alla bella trasmissione di qualche giorno fa, presentata da Claudio Martelli (che mi e ci consiglia di mettere sul tavolo la cultura socialista invece di occupare il tempo nella costruzione di castelli di carta).

            Oggi, per noi giovani (il tempo passa e comincio a sentirmi grande) possiamo provare insieme ad abbozzare a colorare l’Associazione Socialismo è Libertà, in vista dei cambiamenti che avverranno in breve tempo (così pare).

Colorarla significa farla uscire delle fosche tinte della politica, significa liberarla dal pantano della perenne polemica fra socialisti, significa anche costruire lenti diverse per coloro che guardano all’Associazione con occhiali distorti, intravedendo nel riformismo il grigiume del vestito di un dirigente in giacca e cravatta, per fargli scoprire le tonalità forti di noi uomini liberi.

            Non so dare risposte su che via percorrere, ho una sola certezza: dobbiamo abbandonare la discussione su che casa politica costruire. Non  interessa più a nessuno se confluire in una Casa dei Riformisti (per uccidere definitivamente la politica), o litigare per una Casa comune dei Socialisti.

Proponiamoci un programma da sottoporre agli italiani, incontriamoci fra socialisti divisi con singole battaglie concrete, riempiamo questo vuoto di politica.

Una nuova stagione politica è alle porte. Abbiamo perso tutto, non l’energia, non le idee; ci resta la storia e un futuro da colorare.

Io concludo, e  credo di poterlo fare leggendovi quanto scrissi a Rino Formica quando ufficialmente, più di un anno fa, mesi fa, iniziava la nostra avventura:

“… Di sicuro avverto difficoltà, ohimè, ballerine nei nostri ambienti non ne circolano più; i nani sì quelli son rimasti e dovremo farne i conti. … Ai nani di cui parlavo, a chi si dedica alla sterile polemica che non merita ascolto, immiserendo il generoso lavoro di compagni delle province di tutta Italia,  vorrei dire tante e troppe cose, ma so che non mi ascolterebbero. Loro, zerbini con i potenti, forse, neanche capirebbero, allora lascio che il mio pensiero sia comunicato dalla parola di un maestro del Diritto Commerciale, Cesare Vivante  - (solo gli stolti non lo ascolterebbero!) - che sulle pagine della nostra Critica Sociale scriveva:

 “L’unico modo per rendere immortale la vita è di fonderla con le altre vite che vivono nella nostra età, di continuarla nelle altre vite che piglieranno il nostro posto sovra la terra; di prodigare ad esse i frutti della nostra esistenza, di identificare le voci dell’anima nostra con quelle dell’anima collettiva. Allora, nel sentimento che la vita continua, le energie del lavoro divengono spontaneamente più intense e più liete, perché non si lavora pei subiti successi, coll’ansia tormentosa di non raggiungere il premio, ma serenamente, fiduciosamente, per maturare risultati lontani, a lunga scadenza, come se non si dovesse mai morire, ed è questo il lavoro più eletto … Allora nel sentimento che la vita continua, … la morte si consola colla visione di una immortalità più virile e più pura di quella che abbiamo appreso dalla fede e dalla poesia. …”.

Cari Compagni,

Al lavoro, la strada da percorrere è ancora lunga.

   
Sandro D'Agostino - Resp. Org. Costituente Nazionale PSE - Membro Coord. Socialismo è Libertà

 

 Brevi News .......  :  CURIOSITA'
CURIOSITA'  
 
Miss Italia è Socialista ?

 

 

Cristina Chiabotto ( 18 anni di Borgaro Torinese )
è la nuova Miss Italia 2004.
Sarà socialista la nuova Reginetta Italiana ?
Sicuramente di famiglia si infatti il padre Giuseppe è socialista e per diversi anni è stato consigliere Comunale.
 

 
 
 
 
 
 Inviaci le tue lettere per la pubblicazione a :
domanisocialista@libero.it
 

 Lettera 1

 
Sono d'accordo con il pensiero di Rino Formica
 
Cari Compagni di Socialismo è Libertà,
ho letto con molta attenzione la ultima news letter inviatami.
Come non essere d'accordo con il pensiero politico del On. Rino Formica?
Le argomentazione e i giudizi storico-politici sono esposti in maniera tale che è impossibile non esserne d'accordo.
Pertanto, per quanto può valere il mio giudizio, concordo pienamente nella scelta che è stata fatta di dare vita ad un movimento nella speranza che socialisti, "vecchi" e "nuovi" si riconoscano su battaglie che vale la pena ancora combattere (come non pensare alla legge sulla fecondazione assistita?)!
Grazie per l'impegno che date per la nascita di un soggetto politico che non sia sub-alterno a nessun altro partito (UNITI NELL'ULIVO, GIRASOLE da una parte, FORZA ITALIA dall'alltra) ma che sappia elaborare, DA SINISTRA, un programma di governo al passo con i tempi della new economy me che al contempo sia attento alle istanze degli "ultimi".
Grazie di cuore.

Fraterni saluti.

Massimo Lotti
 

 Lettera 2

<< Purtroppo non è cambiato nulla nel corso della storia se non in peggio.. >>

Caro Direttore,

Per anni i films del Far West ci hanno raccontato dei bravi e buoni “visi pallidi” e degli indiani cattivi, per poi capire che era una bugia. Quando Kennedy fu ammazzato ci raccontarono che un folle aveva sparato, per poi capire che era una bugia. In Vietnam, ci dissero, bisogna fermare il comunismo dei comunisti che mangiano i bambini e che era una minaccia per il mondo intero, anche per quei paesi democratici governati da chi, poi,  permise di compiere in quelle terre atroci nefandezze, per poi capire che era una bugia.L’elenco sarebbe lungo come lunga la lista degli orrori.

Per un momento si è sperato che tali atrocità avessero insegnato qualcosa, un qualcosa che avrebbe reso gli uomini più saggi e quindi arrestato le follie, e quindi le ingiustizie, le prevaricazioni, e quindi le guerre.

Il nuovo millennio vede la luce, nonostante gli errori e gli orrori del passato, in un mondo senza luce e senza speranza per quel mondo che in tanti volevano migliore.

In un scenario mondiale dove si consumava e si consuma una tragedia senza fine costituita dalla fame, dalle povertà, dagli sfruttamenti, dalle varie guerre, in un mondo sempre più incattivito e disumanizzato qualcuno avrà pensato che mancava la ciliegina sulla torta.

L’11 settembre con l’attacco alle torri gemelle, cuore della grande mela, si concretizza l’alibi per chi aveva, forse,  già deciso la guerra in Iraq.

Come in passato ci raccontano dell’orco cattivo minaccioso contro la democrazia “radicata” in paesi dove ancora esiste la pena di morte, gli emarginati, le ingiustizie, le manipolazioni mentali, gli sfruttamenti, le prevaricazioni ecc. ecc. Tutto questo solo e solamente per il profitto, tutto questo perché pochi ometti possano godere e sguazzare in enormi ricchezze vomitose. Come è vero quel “ed è cambiato niente?”  che conclude “L’ora di tutti” della brava Maria Corti. No, purtroppo non è cambiato nulla nel corso della storia se non in peggio, se si considerano i mezzi e le conoscenze del presente.

Il grande movimento pacifista mondiale, però, ha dimostrato più consapevolezza nelle masse, nonostante le bugie, ma al tempo stesso persiste l’impotenza di arrestare gli egoismi e le follie di una manciata di miliardari.Giorni fa, nella arena del Santa Lucia,  alla fine della proiezione del film dossier di M. Moore dal titolo Fahrenheit 9-11 si è udito un applauso, non mi era mai capitato in un cinema di sentire, oltre lo sdegno, un applauso a cui ho subito partecipato. La pellicola di Moore credo che per molti di noi non sia stata una sorpresa ma spero che per molti sia stimolo di riflessione, per quei qualcuno che erano e forse sono ancora convinti che le scelte dell’amministrazione Bush erano e sono state giuste. Il documentario del regista statunitense pone l’evidenziatore sulla verità, quella verità che è come un pugno nello stomaco quando attraverso un frammento del filmato ti sbatte in faccia la reazione del Presidente degli Stati Uniti d’America, quando seduto fra i banchi di una scuola elementare gli viene comunicato l’attacco alle torri. Egli continua a maneggiare un libro di favolette senza alcuna emozione o sorpresa, senza reazione. Quella pellicola ti sbatte in faccia corpi sventrati e martoriati, sia americani sia iracheni. Quella pellicola ti sbatte in faccia gli affari del petrolio (e non solo) e l’amicizia tra la famiglia di Bush con i Bin Laden e i miliardari Sauditi, quella pellicola ti sbatte in faccia l’america disoccupata che va ad arruolarsi per poter avere uno stipendio e sopravvivere, quella pellicola ti sbatte in faccia l’attuale consapevolezza di molti americani ( e non solo..) d’essere stati fregati dalle menzogne.Quella pellicola ti sbatte in faccia il mondo governato da pochi e piccoli ominidi con i cappelli da sceriffo o dai bandana in testa, tra una partita a golf ed una passeggiata in barca, mentre il mondo, tutto il mondo sta andando a farsi benedire.  Ho ancora nelle orecchie l’eco dell’applauso alla fine del dossier di Moore, un applauso che risuona come un grido di dolore. Moore adombra la scena delle torri facendo sentire solo lo schianto, certamente non per censura ma per pudore e rispetto per i tanti morti e contro la spettacolarizzazione avvenuta sulle reti televisive che raccontavano solo quello che i “padroni” della terra hanno voluto che si vedesse e dicesse, contro le propagande ipocrite e bugiarde.

Intanto gli orrori continuano, gli ultimi drammatici  eventi accaduti nella scuola di Beslan è un altro 11 settembre, è un altro 11 marzo.

Attraverso le reti televisive i vari politici continuano a parlare di terrorismo in modo generico senza formulare una doverosa domanda : perché? Perché succedono queste cose terribili?

Se si va a scavare nella storia della Cecenia si scopre<< che è una antica popolazione inglobata nell’impero da Pietro il Grande. Nel 1936 nasceva la Repubblica autonoma della Ceceno-Inguscezia, alla fine della seconda guerra mondiale l’URSS non solo disfaceva la repubblica Cecena ma ne deporta i ceceni negli Urali e nel Kazakistan,  in seguito fu ricostituita come Repubblica Socialista Sovietica Autonoma ma sempre sotto la Repubblica Socialista  Federativa Sovietica. Il crollo del muro, la dissoluzione della federazione, diede vita a molte tendenze nazionalistiche e quando nel ’91 salì al potere Yeltsin e Gorbaciov si dimise da capo  del partito molte repubbliche dichiararono la loro indipendenza, fra queste la Cecenia che però, diversamente da altre repubbliche, non fu riconosciuta dal governo di Mosca.Per questo piccolo paese fu l’inizio di lotte poiché il piccolo paese era diventato per Mosca (e lo è ancora) strategicamente importante per la scoperta presso Malgobek di notevoli giacimenti di petrolio e gas naturale>> già! Petrolio e gas, come anche i disordini e i morti in Bolivia hanno come causa enormi giacimenti di gas naturale, mentre la popolazione è priva di riscaldamento vi è il progetto di esportare questa ricchezza negli Stati Uniti e in Messico da cui il maggiore beneficiario sono le multinazionali.

Qualsiasi atto di violenza da qualsiasi parte provenga è da condannare, chiamiamolo anche terrorismo ma come dobbiamo definire chi provoca con le prevaricazioni e gli affari tutti questi morti e questi orrori? Quanti altri 11 settembre? A quante altre scuole di Beslan dobbiamo assistere?

A parte gli orrori il resto è stato ed è, purtroppo, tutto una miserabile bugia

Anna Prato - Socio Fondatore Associazione Nazionale “Socialismo è Libertà” Lecce

 Brevi News .......  :  CULTURA & STORIA
 
CULTURA & STORIA
 
Riccardo Lombardi

 

 

Riccardo Lombardi nacque a Regalbuto (Enna) il 16 agosto 1901. Dopo aver cominciato gli studi di ingegneria all'Università di Catania, nel 1919 si trasferì a Milano dove, l'anno successivo, si iscrisse al Politecnico. Tra la fine del 1919 e l'inizio del 1920 aderì, insieme al fratello Ruggero, al Partito popolare italiano, orientandosi verso il gruppo della sinistra. Confluì quindi nel Partito cristiano del lavoro, fondato dagli esponenti di questa tendenza alla fine del 1920. Nel 1922 conseguì la laurea in ingegneria industriale. Dopo aver partecipato ad alcune azioni degli Arditi del popolo, nel 1923 collaborò con il giornale della sinistra cattolica, "Il Domani d'Italia". Proprio in questi anni Lombardi maturò il suo distacco dalla cultura cattolica per avvicinarsi al pensiero marxista. Impiegatosi stabilmente presso un'impresa privata, nella seconda metà degli anni Venti continuò l'impegno politico, partecipando all'attività clandestina, a fianco sia di esponenti dell'antifascismo democratico sia di esponenti comunisti.
Nel 1928 conobbe Ena Viatto, una giovane militante comunista, che divenne la compagna della sua vita. Agli inizi di agosto del 1930, a seguito di un volantinaggio davanti ad alcune fabbriche, fu scoperto ed arrestato dalla milizia fascista; fu rilasciato alla fine di agosto dopo aver subìto violenti percosse che gli lesionarono un polmone, creandogli problemi di salute per tutta a vita. 

Interrotti i rapporti con il Partito comunista, nel corso degli anni Trenta conciliò l'attività professionale con una limitata azione clandestina nelle file di "Giustizia e Libertà". Fino dalla sua costituzione nel 1942, fece parte del gruppo dirigente della sezione milanese del Partito d'Azione. L'anno successivo partecipò come delegato del Pd'A alle riunioni del comitato dei partiti antifascisti, poi Clnai. Agli inizi del 1944 entrò nella segreteria del Pd'A per l'Alta Italia, assunse la direzione dei "Nuovi quaderni di GL" ed entrò nel comitato direttivo dell'Unione tecnici italiani. 

Il 25 aprile 1945 fece parte della delegazione del Clnai che si incontrò a Milano con Mussolini, cui fu richiesta la resa incondizionata. Il giorno dopo assunse, su incarico del Clnai, la carica di prefetto di Milano, che mantenne fino a dicembre quando, essendo stato nominato ministro dei Trasporti nel primo governo De Gasperi, si trasferì a Roma. Nel 1946 fu eletto prima in una segreteria a tre e poi segretario unico del Pd'A, carica dalla quale si dimise l'anno successivo; guidò comunque la confluenza della maggioranza del partito nel Psi. 

Nelle elezioni del 2 giugno 1946 fu eletto deputato nel collegio unico nazionale. Svolse parallelamente un'intensa attività sindacale, mettendo in primo piano le esigenze occupazionali. Nel 1947 fu nominato presidente dell'Ente siciliano di elettricità; negli anni Cinquanta si occupò sistematicamente, alla Camera, del controllo delle risorse energetiche e fu poi uno dei principali sostenitori della nazionalizzazione dell'energia elettrica (1962). Nel 1948 assunse la presidenza dell'Azienda tramviaria milanese, carica che conservò fino al 1953. Nel corso del XXVI congresso nazionale del Psi (gennaio 1948) fu eletto membro della Direzione del partito. Al congresso successivo, indetto dopo la sconfitta elettorale del 18 aprile 1948, risultò vincitrice la corrente autonomista, della quale Lombardi era uno dei massimi esponenti: fu allora nominato direttore dell'"Avanti!". Mutati nel XXVIII congresso (maggio 1949) i rapporti di forza all'interno del partito, Lombardi perse sia la direzione dell'"Avanti!" che la carica di membro della Direzione nazionale. Ricoprì nuovamente tale carica dal 1953 fino alla sua morte, mentre diresse una seconda volta il giornale socialista dal dicembre 1963 al luglio 1964. 

Nella prima metà degli anni Cinquanta rivestì un ruolo di primo piano nel movimento internazionale dei Partigiani della pace, dal quale uscì nel 1956, dopo l'intervento sovietico in Ungheria. Nel 1977 promosse la costituzione dell'Istituto per la cooperazione politica economica culturale internazionale - Icipec, di cui assunse la presidenza. Nel 1979 emersero sempre più nette le divergenze di Lombardi con Bettino Craxi, allora segretario del partito. In un tentativo di mediazione tra gli autonomisti e la sinistra del partito, Lombardi fu eletto presidente del Psi nel gennaio 1980, ma due mesi dopo si dimise dalla carica. Negli anni successivi continuò, dall'opposizione, la sua battaglia politica. Candidato al Senato nelle elezioni del 1983, non fu rieletto. Morì a Roma il 18 settembre 1984.
 
* Bibliografia da Fondazione Turati.
 
 
  MOMENTI SOCIALISTI DALL'ESTATE
 
 
Alcune Foto dei Compagni alla Festa Provinciale della Spezia di Socialismo è Libertà e Costituente Pse 15 Agosto 2004