|
News.... dalle Regioni : CAMPANIA |
Sèl,Forum
Socialista a Salerno
|
|
Si svolgerà, il giorno 13 dicembre 2004, c-o l’Hotel Mediterranea via Salvatore Allende a Salerno, il Forum Socialista promosso dalla Costituente Riformista che fa parte del Movimento Socialismo è Libertà e che vede tra i suoi esponenti l'ex-Ministro Carmelo Conte. All'incotro pernderà parte l'On. Rino Formica. |
News.... dalle Regioni : SICILIA |
SèL Catania: Grande Successo
|
|
“C'e'
futuro per il socialismo libero?" questo il tema di un
incontro promosso da Socialismo
é Libertà
il 4 dicembre scorso all'hotel Nettuno di
Catania, moderato dal giornalista Salvatore
Parlagreco e che ha visto la presenza dell'On.
Rino Formica,
Presidente
nazionale del movimento Socialismo è Libertà,
del Sen.
Emanuele Macaluso, direttore
de la rivista “
Le Ragioni del Socialismo” e di
Daniele Delbene Presidente Nazionale Costituente
PSE. Senza toni nostalgici
e reducistici che hanno caratterizzato altre manifestazioni
socialiste, i protagonisti del convegno hanno tutti
sottolineato come la crisi della seconda repubblica
favorisce il riemergere di una forza socialista
all’interno di una sinistra spuria, che passa il tempo
alla ricerca di soluzioni nominalistiche più che di
confronti programmatici ed ideali. |
Socialisti che intendono guardare al futuro e alle nuove generazioni come afferma Rino Formica “per affrontare i problemi del paese c’è bisogno di una politica di sinistra autonoma, revisionista e non integralista, che non ceda nulla della sua sovranità propria a storie, tradizioni ed esperienze altrui che rivendicano peraltro orgogliosa continuità e superiore diversità. Ma oltre ad una politica, dobbiamo lavorare anche per far crescere una forza organizzata, una classe dirigente meno interessata a valorizzare un passato che non ritornerà e più pronta a cogliere le contraddizioni nuove prodotte da antiche e recenti fratture sociali e politiche”. Nel corso del dibattito Macaluso ha criticato la classe dirigente del suo partito, i Democratici di Sinistra, nel concepire l’unità del centrosinistra in una federazione riformista affermando che “il tema di unire tutte le forze che comunque si riconoscono nel Partito socialista europeo è reale, ma non si identifica col progetto previsto dalla mozione di Fassino. E' altra cosa. Occorre discuterne nei Ds, con lo Sdi e con tutta la diaspora Socialista che si riconosce nel socialismo europeo. |
|
|
Temo che volendo il più auspicabile si rinunci al meno possibile”. L’esigenza di un confronto nella sinistra è avvertito da Daniele Del Bene a capo in Italia di un agguerrito gruppo di giovani e meno giovani che si riconoscono nella Costituente Partito Socialista Europeo:”in effetti da molti anni stiamo lavorando per un superamento della diaspora socialista, non perchè crediamo nella visione nostalgica del ritorno al passato e nemmeno perchè pensiamo che la ricomposizione socialista possa essere un punto di arrivo |
Al
contrario, un punto di approdo comune per l'area socialista
tradizionale sarebbe un punto di partenza per un progetto molto più
ambizioso”. Di un progetto più ambizioso ha infatti fatto
riferimento nel suo intervento Antonio Leanza,
animatore del incontro, il quale ha
affermato che “oggi l’aggregazione della sinistra e dei
riformisti è possibile, non deve essere posto come mero fatto
elettorale ed opportunistico, ma si deve
pervenire alla creazione di un aggregazione delle forze della
sinistra, senza mettere in soffitta le proprie identità, ma
richiamandosi al socialismo europeo.
La nuova frontiera
dei socialisti è il partito socialismo europeo”. |
|
News.... dalle Regioni : LOMBARDIA |
Un primo passo per i
Socialisti in Lombardia
|
News.... dalle Regioni: PIEMONTE |
Molti
giovani e presenze dalle varie province. Si è svolta, il 28
Novembre, a Vercelli ( vedi foto sopra )
una prima riunione per la costruzione di un Coordinamento
Regionale del neonato Movimento Socialismo è Libertà.
Seguirà una prossima riunione Regionale a Torino per i primi di
Gennaio. Per informazioni contattare Giovanni Tressoldi Cell. 338
3403631. |
Brevi News.... dalle PROVINCIE : PAVIA - BERGAMO - RAGUSA |
Socialismo
è Libertà
Anche
a Pavia
Lorenza Birindelli è stata nominata
responsabile per il Coordinamento Provinciale di Pavia
del Movimento Socialismo è Libertà. Per i primi
giorni di Gennai è in programma a Pavia una
iniziativa di respiro Regionale.
Tra
i promotori dell'organizzazione Provinciale, tra gli
altri è presente Marco Meloni attuale
Consigliere Comunale a Pavia.
|
Socialismo
è Libertà
Riunione
a Bergamo
Si
svolgerà a Bergamo il giorno 10 Dicembre 2004 la prima
Assemblea coordinamento Provinciale del
Movimento Socialismo è Libertà. Durante l'Assemblea
si provvederà alla nomina dei coordinatori e
all'illustrazione del progetto programmatico. Per
informazioni consultare il nuovo sito internet
dell'Associazione
provinciale.
Bergamasca
: www.socialistibergamo.net
.
|
Socialismo
è Libertà
incontro
a Ragusa
Venerdì
3 dicembre alle ore 17,30 si è svolto a Ragusa,
presso il Centro Studi Feliciano Rossitto, in via
Ducezio 10, un incontro sul tema : Il Socialismo nel
nuovo secolo ha cui è intervenuto il Presidente di
Socialismo è Libertà Rino Formica.
|
SèL
: "Molto bene"
l'incontro
a Sazana
|
News.... Nazionali : COSTITUENTE NAZIONALE PSE |
Direzione
Nazionale
Costituente
PSE
ROMA-
Si svolgerà Mercoledì 15 Dicembre la
Direzione Nazionale della Costituente Nazionale Pse.
L'incontro si svolgerà presso la sede di Via dei
Pontefici, 3 ( incrocio Via del Corso ) alle ore 12.00.
Per informazioni contattare Nicola Carnovale Cell. 340 1410446
|
|
LETTERE
:
Scrivici : domanisocialista@libero.it
|
Lettera 1
APPELLO
AI SOCIALISTI DI SQUINZANO
Sarebbe
il caso di dire: era ora!
Ai socialisti di Squinzano, come riportato il 24 novembre 2004,
dalla stampa, si uniscono
con forza e determinazione tutti i socialisti di Spongano.Il dissenso
gridato con forza dai compagni di Squinzano è condiviso da tanto
tempo da chi si riconosce nei valori e negli ideali del vero
socialismo.Già negli anni scorsi compagni della base avevano
denunciato con una critica certamente non distruttiva ma solo con
spirito costruttivo per rimuovere
un, ormai, stagnante immobilismo ed odorante di naftalina di un
Partito e di dirigenti che si definiscono socialista, protesi solo a
garantire e tutelare orticelli personali.E’ ora, quindi, di gridare
con forza che il vero potere sta nelle mani o meglio nell’animo
della base socialista stanca di servire una dirigenza sorda ed
insensibile alla necessità di dare visibilità e crescita ad un
soggetto socialista tanto necessario ai grandi e gravi problemi cui
versa il territorio ed il Paese intero.E’ ora, quindi, che la base e
tutti coloro che si riconoscono nei grandi ideali e valori del vero
socialismo si incontrino in una grande assemblea territoriale
( da estendere a livello nazionale)per un confronto con chi sta
da troppo tempo usando il socialismo come marca per sponsorizzare,
alla bisogna del momento, solo la propria persona e le personali
aspirazioni.E’ ora, quindi, che la base si riappropi del socialismo
e dire basta alle egemonie verticistiche che mortificano il
socialismo.Nella consapevolezza e certezza
che su tutto il territorio nazionale sono sentiti e condivisi i
sentimenti e gli umori espressi, invitiamo tutti i socialisti ad una
grande assemblea in data da destinarsi.E’ ora, compagni, di ridare
senso e dignità al vero socialismo, uniti e convinti alla
affermazione del sociologo Bauman che dice :
Ora è indispensabile il socialismo non come modello
alternativo di società ma come un coltello affilato premuto contro le
eclatanti ingiustizie della società, una voce della coscienza
finalizzata a indebolire la presunzione e l’autoadorazione dei
dominanti>> tutti i socialisti di Spongano, e non , gridano il
loro basta ai dirigenti di una orchestra da troppo tempo afona e
stonata.I Socialisti, i veri socialisti hanno iniziato la loro lotta
democratica tanto tempo fa per il conseguimento di conquiste sociali
importanti , e adesso è
arrivata l’ora , quindi, di ricominciare a lottare.
Claudio
Marti,
in
rappresentanza dei Socialisti di Spongano
|
Lettera 2
C'E' QUALCHE "RIVOLUZIONE CONSERVATRICE" DI TROPPO?
Ci troviamo per
un attimo e come per incanto negli Stati Uniti d'America.Ma
stavolta si parla di Kerry.
Emanuele Macaluso,
dalle colonne del Riformista del 9 Novembre ci consegna un
contributo tutto da leggere sul coraggio dello sconfitto sfidante alla
Casa Bianca nell'aver sostenuto, in campagna elettorale, principi
e valori decisamente meno conservatori di quelli " di
condanna " dei matrimoni gay, dell'aborto e della
fecondazione assistita che hanno visto Bush protagonista.La
maggioranza degli americani sembra aver risvegliato lo spirito
"puritano" dei padri fondatori, abbracciando un certo
conservatorismo...
Forse dice il vero il
prof. Antonio Landolfi che recentemente, in un suo intervento al
congresso di Socialismo è libertà tenutosi a Roma, riprendendo
una riflessione dell'on. Rino Formica sull'ingerenza della Chiesa
nella politica, ha sostenuto che questa tendenza parte proprio
dagli U.S.A.
E allora, sembrerebbe
che " se si vuole vincere le elezioni, occorre adeguarsi a
quel sentire maggioritario". Ma
questo : " è giusto o sbagliato?".E ancora: "
Kerry ha sbagliato a sostenere con coraggio principi decisamente
più liberali perchè ha perso? E infine: " Chi perde,
sbaglia sempre?".
Non lo crede Macaluso
e, in tutta onestà, non lo crediamo neppure noi.
Un caro saluto.
Elena Orlando,
Catania
Lettera 3
IL
PROGETTO DI PRODI & C. :
Cari compagni,
vedere Prodi , parte della
Sinistra e parte di Socialisti al suo seguito, a Firenze qualche mese
fà alla prima convenzione del Listone, tra coriandoli, strisce
filanti, e grandi scenografie su di un palco, tutto per un solo uomo
mi ha ricordato tanto le grandi campagne elettorali appena passate
negli stati uniti. Altro che Partito Riformista quello vuole si un
solo Partito, ma suo e di stampo democratico e moderato. Sarebbe stata
la fine della Sinistra come la intendiamo noi, furtunatamente è
fallita prima quell'operazione. Ora il futuro può essere nostro : un
futuro Socialista !
Francesco Lobianco
|
Lettera 4
CARTA COSTITUZIONALE
E LIBERTA' DI STAMPA
Caro
Direttore,
I
padri fondatori della Repubblica Italiana scrissero la
Costituzione basata sui principi fondamentali , sui doveri e i
diritti dei cittadini. Leggerla mi ha sempre emozionato, pensare
a quegli uomini che la scrissero, dopo anni di fascismo e di
guerra, pensare al loro entusiasmo, alla loro determinata volontà
di trasformare l’Italia, oppressa dalla miseria, dai lutti,
dalla censura, in un Paese libero e democratico mi emoziona
ancor di più. Chissà gli affanni, i sacrifici, le sofferenze
patite e subite prima di dichiarare questo Paese una Repubblica
basata sul lavoro la cui sovranità appartiene (o dovrebbe
appartenere…) al popolo a cui si riconosce e si garantisce i
diritti inviolabili e si richiede l’adempimento dei doveri
inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.Dopo
la seconda guerra mondiale la Carta Costituzionale, pur non
attuata al cento per cento, è stata
comunque un importante punto di riferimento, un abaco
forte e garante per poter costruire, sia pure con fatica, le
colonne per quel Paese libero e democratico per cui tanti sono
morti, per cui tanti hanno lottato per renderlo realtà.In
questi ultimi tempi pericolosi
picconatori minacciano la Costituzione, ce lo dicono i
fatti, basti pensare all’art. 11 che recita o recitava : -
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà
degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali. Ma, forse l’età che avanza mi
rende smemorata e distratta , qualcuno ribadirà o ci ricorderà
che l’Italia in Iraq è presente come portatrice di
pace(…almeno così alcuni dicono…) . Un altro articolo, a me
caro, è l’art. 1 che fa riferimento al lavoro, ma qui è
meglio stendere un velo pietoso.I frenetici o famelici
picconatori , a quanto si legge oggi sulla stampa, hanno
preso di mira un altro articolo che fa o che faceva o che
avrebbe potuto attribuire al paese Italia gli aggettivi di
democratico e di libero, , l’articolo sotto tiro è
l’articolo 21 della Costituzione
della Repubblica Italiana (G.U. n° 298 del 27 dicembre 1947,
ed. straord.) che recita o recitava: << -
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di
diffusione.>>Articolo 21 che, ce lo dicono sempre i fatti,
mai come in questi ultimi tempi, è stato troppo spesso
imbavagliato ora , come riportato da Nuovo Quotidiano di Puglia
oggi 18 novembre
2004 << nelle colonne dal titolo “Giornalisti cacciati
dal lavoro a rischio la libertà di stampa”>>, la Camera
dei deputati, si legge, ha
approvato il ddl (disegno di legge)“norme in materia di
diffamazione, di diffamazione con il mezzo della stampa o con
altro mezzo di diffusione, di ingiuria e di condanna del
querelante, che modifica la legge n.47 dell’8 febbraio
1948”.
(
Continua a fianco ) ->
|
Chissà
perché d’un tratto mi viene in mente (cito solo due esempi
delle tante dette e affermate…) quando rappresentanti
istituzionali come l’On. Bossi dichiarò che con la bandiera
italiana si sarebbe pulito “l’innominabile” o ancor meglio
quando l’attuale Presidente del Consiglio Berlusconi Silvio sul
quotidiano La Repubblica del 5 settembre 2003 dichiara rivolto ai
magistrati: << Per fare quel lavoro devi essere mentalmente
disturbato, devi avere delle turbe psichiche. Se fanno quel lavoro
è perché sono antropologicamente diversi dal resto della razza
umana»Un grande dilemma m’avvolge portandomi a formulare una
domanda : se il ddl che parla di ingiuria e diffamazione fosse
stato già applicato i succitati onorevoli
le affermazioni e le dichiarazioni
riportate le avrebbero potute esprimere? E quanto avrebbero dovuto
o dovrebbero pagare di risarcimento?Mi chiedo, anche,
se passerà il ddl in
questione Emilio Fede potrà ancora “offendere”
l’intelligenza degli italiani? Quegli stessi italiani che pagano
un canone potranno ancora essere offesi o meglio ingiuriati dalle
troppe trasmissioni-spazzatura che passano le reti nazionali?
(come mangime per polli d’allevamento…) Mentre si censura
Biagi, Santoro, Guzzanti ecc. ecc.Bando alle battute e alle ciance
prima che arrivi la censura lasciatemi dire che si vive un momento
storico dove i principi, i diritti e i doveri degli italiani
vengono frullati in una poltiglia con lo sfondo di
una democrazia pestata pesantemente, gravemente ferita ed
emaciata, in questo caso dal sopraggiungere
della censura dal sapore acre, amaro soprattutto ingiurioso
verso coloro che lavorarono e firmarono la tanto amata
Carta Costituzionale della Repubblica al fine di rendere questo
Paese veramente libero, veramente democratico quando c’erano una
volta gli statisti con il sogno della democrazia.L’art. 21 così
come ci è stato consegnato dai padri fondatori della costituzione
è l’essenza della democrazia, picconarlo ancora
vorrà dire che una “malattia” molto grave si sta
insediando nel Paese. A rischio la libertà di stampa? Spero non
ci si rassegni e non lo si permetta, mai, questo lo si deve agli
italiani, a chi ha scritto l’articolo 21 come e soprattutto
doverosamente a giornalisti
ammazzati,
non
da un ddl che forse, però, e
ancora peggio in uno Stato così detto democratico,
ma
dallo
squadrismo fascista, dal terrorismo rosso, dal terrorismo
internazionale, dalla mafia e dalla camorra, giornalisti come :
Giovanni Amendola, Piero Gobetti, Carlo Casalegno, Walter Tobagi,
Ilaria Alpi, Maria Grazia Cutuli, Antonio Russo, Mauro De Mauro,
Mario Francese, Giuseppe “Pippo” Fava, Giancarlo Siani,
Giuseppe
“Beppe” Alfano,
Carmine
Pecorelli…giornalisti azzittiti perché scrivevano (
“troppo” per qualcuno…), per professionalità, per dovere di
servizio, per una
grande coscienza civile e democratica e soprattutto perché
costituivano e costituiscono quella gran maggioranza di uomini e
di donne che ci rendono orgogliosi di essere italiani.Il
Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia,Franco
Abruzzo, ha dichiarato: “Oggi i giornalisti, che fanno inchieste
sono vittime di un altro terrorismo, quello delle querele
miliardarie”
Anna Prato - Socio Fondatore Socialismo è Libertà - Lecce |
L'ANGOLO della
CULTURA & della STORIA
|
Il
Centenario della nasciata di Guido Calogero
|
Luigi Rocca
La
ricorrenza del centenario della nascita di Guido Calogero,
invita noi Socialisti a riflettere su una figura importante
del pensiero filosofico del Novecento nonché uno dei
maggiori teorici della democrazia.In quest’ epoca in cui
gli estremismi ed i fondamentalismi di ogni genere sembrano
essere ritornati alla ribalta; dove l’economia è ormai
dominata dalla legge del più forte e non da quella del
mercato e della concorrenza; dove la visione progettuale
della politica ha lasciato il passo alla lotta primitiva per
l’accaparramento del potere, la lezione di Calogero sulla
democrazia integrale e sull’etica del dialogo torna
prepotentemente di attualità.Siamo oggi spinti, da un
processo culturale e storico, a considerare, in maniera
superficiale, la democrazia come un sistema politico
universale ed eterno che, una volta instaurato in un dato
territorio, siamo certi garantirà i diritti dell’uomo
meglio degli altri sistemi politici che storicamente si sono
rivelati fallimentari.Calogero ci insegna che non esiste, in
concreto, la democrazia lì dove non vi è un cittadino
democraticamente educato ad essa, giacchè l’individuo per
natura tende ad essere sopraffattore e non a ricercare il
dialogo difronte alle conflittuali esigenze quotidiane.Ecco
il dialogo, vissuto come una scelta etica e non come una
necessità naturale, e quindi come testimonianza di uno
sforzo volontario che ci spinge a tener conto degli altri
per la soluzione dei problemi che riguardano tutti.
|
Perciò Calogero ci parla di una democrazia del colloquio, della reciprocità, convinto com’è che il sistema democratico non sia, come asseriva Norberto Bobbio, un semplice problema di procedure giuridiche, ma soprattutto un fatto di costume, di cultura che affonda le proprie radici nella comunicazione libera, collettiva ed assidua fra cittadini che scelgono volontariamente di convivere insieme dandosi delle regole comuni.Scrive lo stesso Calogero in “L’abbicci della democrazia”: “L’unità della democrazia è l’unità degli uomini che per, qualunque motivo, sentono questo dovere di capirsi a vicenda e di tenere reciprocamente conto delle proprie opinioni e delle proprie preferenze”.Tutto questo evidenzia come sia necessaria ai fini di un maggiore sviluppo della cultura democratica un’educazione pubblica, ed un luogo, la scuola lontani entrambi da ogni logica precostituita sia essa di natura religiosa, scientifica o filosofica.Ma una democrazia integrale, ci suggerisce Calogero, non si realizza soltanto sulle libertà costituzionali e sull’uguaglianza giuridica, bensì anche sulla giustizia economica senza la quale l’individuo non è messo nelle condizioni di poter usufruire di quelle libertà che lo Stato gli garantisce formalmente.Perciò la lezione di Calogero, a riguardo, diventa un monito, per noi Socialisti e per la Sinistra tutta, a tenere sempre presente che la libertà politica e la giustizia economica sono elementi legati da una connessione indissolubile dove al progresso dell’una deve necessariamente seguire il progresso dell’altra e viceversa, affinché la qualità della democrazia non ne abbia a risentire in termini di integrale equilibrio. Rocca Luigi - Resp. Filosofia e Storia Socialista Costituente Nazionale Pse |