"ULTIME NEWS" 
30 Luglio 2003  - da Stampare e distribuire -

" Boselli basta con la poca chiarezza "
 
 

RINO FORMICA DISDICE

L'INCONTRO FISSATO

CON BOSELLI

 

 

Caro Enrico,

 come avevo previsto le dichiarazioni e le prese di posizioni pubbliche unilaterali rendono inutile ogni incontro ricognitivo.

 Ogni giorno vi è una proposta nuova e tutte sono da voi accolte.

Allo stato delle cose vedo in campo tre ipotesi: grande Ulivo (come una quercia!); un mezzo Ulivo dei riformisti (chi sono e chi li ha visti?); un nano Ulivo (simile al sottobosco).

 Sullo sfondo appaiono e scompaiono due subordinate: i socialisti allargati (Pse) e i socialisti senza fissa dimora (pochi e dispersi in tante piccole nicchie).

 La nostra proposta è un’altra: unità socialista per riaccendere il fuoco di un radicale revisionismo nella sinistra e per accelerare un ricambio delle elités dirigenti del paese in un quadro  istituzionale di superamento della fallita seconda repubblica e dei suoi soci di riferimento (Ulivo e C.d.L.).

 Mi era parso che questo concetto fosse espresso nell’ “Appello per l’Unità e l’autonomia dei socialisti” del vostro direttivo ultimo, allorché affermavate: “In vista delle elezioni europee, lo SDI è pronto,, nelle condizioni che si creeranno, a concorrere affinché sia in campo una lista socialista in grado di raccogliere tutti i socialisti. Per noi, è evidente che questa lista si deve collocare chiaramente nel solco della Storia, con una scelta netta contro la destra ed una piena riconferma della nostra adesione al socialismo europeo”.

Allo stato vi è poca chiarezza e molta confusione.

 Sarebbe imbarazzante incontrarsi per non capirsi.

 Meglio evitare.

 Fraterni saluti e buone vacanze.

Rino Formica


 

Lettera aperta ad

ENRICO BOSELLI

di Daniele Delbene

 

<<Un chiarimento a tutti i socialisti d’Italia >>

 Caro Enrico,

nei giorni scorsi durante la Direzione Nazionale dello Sdi, a seguito di  una lettera inviata da Rino Formica, in qualità di presidente dell´Associazione Socialismo è Libertà, proponevi un forum di autonomia socialista per agevolare un confronto tra le diaspore al fine di avviare un possibile percorso atto a superare le divisioni e con una possibile lista di unità socialista per le prossime Europee.
La tua relazione, infatti, poneva al centro questa iniziativa politica che è stata conseguentemente citata sui quotidiani e, in primis, dall´Avanti della Domenica.
Nei giorni successivi, sempre, sui quotidiani si è appresa una tua dichiarazione che manifestava un parere positivo alla creazione della lista dell´Ulivo alle Europee.

E' di oggi la notizia apparsa sul Corriere della Sera di una tua volontà alla creazione di una lista con DS e Margherita.
A seguito di queste diverse  dichiarazioni, il senso della mia lettera, è finalizzato ad avere un chiarimento sulla strada che i Socialisti Democratici intendono percorrere in vista delle Europee.
Sono convinto che i Socialisti non possono più permettersi di vivere alla giornata e tanto meno senza una chiarezza, sfido qualsiasi socialista d´Italia a dare una interpretazione precisa alle tue dichiarazioni che purtroppo sono in contrasto l´una con l´altra.
I socialisti, se vogliono tutelare al meglio il loro patrimonio storico e culturale al fine di renderlo protagonista dello scenario di domani, devono porsi un progetto e con coerenza perseguirlo senza, invece, creare situazioni di confusione tra quei pochi compagni rimasti.

Se in questi anni ci sono stati compagni che hanno continuato a militare e a definirsi socialisti è perché dentro di loro era presente ed è presente il desiderio di non veder vanificare un loro patrimonio politico per il quale hanno sacrificato buona parte della loro vita.

Nei confronti di questi compagni c´è bisogno di chiarezza e di onestà.

Ho sentito spesso, nei tuoi interventi, dichiarare che la sommatoria dei movimenti di riferimento del Socialismo Europeo non supererebbe il 20.-°, significa forse che una politica socialista è superata e di conseguenza inutile per il futuro del paese ?

Se così fosse, non vedo quale possa essere il ruolo dei Socialisti Democratici e tanto meno le motivazioni che dovrebbero spingere dei socialisti a portare il loro contributo politico e militante.

Sono convinto che l´esigenza di una politica non si possa constatare con la matematica, facendo delle somme elettorali, ovviamente i risultati elettorali sono il risultato di una politica, diviene difficile conoscere questo risultato nel momento in cui in Italia nello scenario politico è venuta meno.

I lavoratori, gli operai, le donne, che hanno lottato nel passato nel movimento socialista, lo hanno fatto per dare risposta a delle esigenze e non  per motivazioni tattiche e di interesse. 

I socialisti, se vogliono rivedere un proprio consenso elettorale, devono porsi di fronte alle grandi sfide della nostra società, tornarne ad esserne protagonisti con quella capacità che da sempre li ha contraddistinti.

Oggi più che mai c´è bisogno dei socialisti in Italia, in Europa e nel mondo, ma i socialisti devono ritrovare forse il loro spirito.

Rabbrividisco quando sento che l´obiettivo dei socialisti è semplicemente quello di eleggere qualche rappresentante e che, pur di fare questo, si è disposti a confondere i propri connotati culturali.

Scusami se sono così duro, ma ho bisogno di esprimere ciò che provo e ciò che sono sicuro provano, nel loro silenzio di rassegnazione, migliaia di compagni.

Non vogliamo ricreare un partito socialista per il gusto di farlo e tanto meno perché nostalgici del passato, ma perché  vogliamo dare ai nostri figli una società dove quella giustizia sociale per più di un secolo inseguita possa esserne la bussola.

Nei prossimi mesi avremo le elezioni Europee e forse l´ultima possibilità  a nostra disposizione.

Se riteniamo di aver ancora un ruolo da svolgere per il futuro, mettiamoci in gioco e, se dovessero esserci, abbandoniamo gli interessi personali.

Nella speranza che la strada indicata nell'ultima Direzione dello Sdi sia quella attualmente perseguita, ti chiedo di chiarirla a tutti i socialisti d´Italia.

Fraterni saluti .


Daniele Delbene 
- in qualità di Presidente della Costituente Nazionale Pse e membro del Coordinamento Nazionale di Socialismo è Libertà.

DALLE REGIONI

DALLA GAZZETTA DEL SUD

 Rosario Olivo: il centrosinistra non è pronto per decidere il candidato alla Provincia
Prima si pensi alla Regione
«Questa politica non dà spazio ai giovani»


 << Largo ai giovani, ma non quando sono vecchi. In Calabria c'è un vuoto, circolano persone nella politica, e mi ci metto anch'io, che dovrebbero avere il compito fondamentale di portare i giovani al timone. Servono energie nuove e un atto di generosità non guasterebbe». A dirlo è Rosario Olivo, già assessore e presidente della Giunta regionale, deputato e sottosegretario al Lavoro. Una vita in politica e nelle istituzioni, Olivo è un socialista della prima ora rimasto fedele all'ideale laburista anche dopo la confluenza del movimento guidato da Valdo Spini nel partito della Quercia. Sarà che in arrivo ci sono i primi nipotini (le due gemelle attese dalla figlia per agosto), sarà la sua forte fede religiosa (è valdese), fatto sta che Rosario Olivo è tutto proiettato sulle nuove leve e pensa che per i politici calabresi sia «tempo di fare attività pionieristica». Così solo su questo punto mette da parte l'inguaribile aplomb e l'atteggiamento schivo che tanto lo fa apprezzare in un mondo di “narcisi”, e sbotta: «Si corrono dei rischi ma proviamo. Vedo giovani che se incoraggiati possono dare una boccata d'aria nuova. Hanno slancio e grandi motivazioni, credono nel volontariato. Potrebbero rigenerare i partiti. Noi non siamo indispensabili». Individuato come possibile candidato del centrosinistra alla presidenza della Provincia e successivamente messo in discussione da una parte della coalizione, Olivo è comunque l'uomo in cui la stragrande maggioranza del centrosinistra si riconosce per tentare di ribaltare i pronostici che sulla carta danno ancora favorito il presidente in carica Michele Traversa. Ma lui si chiama fuori «senza voler fare tatticismo» dal balletto delle indecisioni e dei veti incrociati.
– Niente Provincia allora? «Non sono interessato. Non ho sollecitato alcuna candidatura, anzi sono stato io oggetto di sollecitazioni. Ci sono state diverse prese di posizione a mio favore ma preferirei non riattizzare le polemiche. Sì, vorrei che su questa vicenda calasse un po' di silenzio».
– Ma un candidato ci dovrà pur essere. «In questo momento nel centrosinistra non si è pronti, anche perché prevale la vicenda della leadership regionale. C'è un discorso più ampio da fare, che include la candidatura alla presidenza della Regione. Dobbiamo rivedere un po' tutto».
– È una presa di distanza? «Sa qual è il problema? Che faccio politica fin da ragazzo ed è un male stare troppo a lungo sulla scena. Un tempo quella del politico era una professione impegnata. Quando la politica c'era. Adesso attraversa una fase di crisi, non esiste la partecipazione di larghi strati intellettuali. Le decisioni sono prese da oligarchie ristrette, le risorse umane sottoutilizzate. E si discute di cose che non fanno vibrare più la gente».
– Dunque? «Un esame di coscienza va fatto e in modo radicale. Non siamo attrattivi se è vero che i giovani non si avvicinano. C'è troppo politichese in giro. E troppa litigiosità nei partiti. Dobbiamo confrontarci sui problemi, non indulgere in liti da cortile. Anche perché contiamo poco».
– Cioè? «Dovremmo avere consapevolezza dello scarsissimo peso che abbiamo a livello nazionale e cercare momenti unificanti sulle cose di valore. Se qualcuno vuol fare il gradasso continui pure, ma in realtà contiamo poco».
– Di chi la colpa? «Forse anche di una certa mentalità su cui ci siamo adagiati tutti e che invece va contenuta nei limiti fisiologici».
– Parla di clientelismo e raccomandazioni? Parla dei giovani traditi e delusi nella loro aspettativa meritocratica? «In effetti tutto ciò più che una mentalità è una religione. Tanto che si dice: se non hai un santo in paradiso...».

 (domenica 27 luglio 2003)
 

CASERTA «Socialismo è libertà» : aderiscono
Farinari, Pettrone e Santangelo

In linea con l’iniziativa nazionale nata dalla esigenza di riunire tutti i socialisti italiani promossa da Rino Formica, Claudio Martelli, Pietro Larizza ed altri, si è costituito a Caserta, alla presenza del senatore Ciccio Barra, il comitato provinciale dell’associazione nazionale «Socialismo è libertà». Il coordinamento è composto da Antonio Farinari, Franco Natale (consigliere provinciale), Arturo Napolitano, Domenico Ottaiano, Pietro Pettrone, Antimo Di Domenico, Mario Sapio, Luigi Stocchetti, Domenico Razzano, Franco D’Angelo e Mario D’Alessio. Tra le numerose adesioni vi è anche quella di Benedetto Santangelo. Ad essi è affidato il compito di coinvolgere tutti quei socialisti che, pur militando a vario titolo, in diverse formazioni politiche, si pongono come obiettivo la ripresa di un vero dibattito politico.


Da La Nazione

<<Socialismo è Libertà a Prato >>

PRATO — Stanno iniziando le adesioni per l'associazione culturale «Socialismo è libertà», fondata da Rino Formica e altri come Claudio Signorile, Luigi Angeletti, Enrico Manca, Claudio Martelli e Pietro Larizza. L'associazione si propone di riunire tutte le anime della diaspora socialista (dal Nuovo Psi allo Sdi, a chi è approdato a Forza Italia o ai Ds) in un'area riformista comune in vista delle prossime elezioni. Contattare Alessandro Mazzeo, 340-9821954.


 
IL RESTO DEL CARLINO
 
La rinascita dei Socialisti
 
GROTTAMMARE — Tornano i socialisti? Sembra di sì e nuovamente uniti. Questo il risultato della riunione a Grottammare, degli aderenti all'associazione nazionale «Socialismo e Libertà». Tra questi, l'on. Tiraboschi, gli ex amministratori di San Benedetto Federico Falaschetti e Costantino Braccetti, Divo Spinozzi, Giuseppe Pacetti (Uil), Pino Alati, eccetera. A conclusione dell'incontro hanno deciso di convocare un'assemblea provinciale per concretizzare il progetto di unità dei Socialisti e dei riformisti e di arrivare a un'unica lista socialista alle elezioni provinciali ed europee del 2004. Nell'incontro è stato dato atto al segretario dello Sdi, Boselli, di aver compiuto passi importanti per l'unità socialista e al nuovo Psi di voler concorrere alla fine della diaspora socialista.
 
 
 
ALTRI INTERVENTI SUL FUTURO SOCIALISTA
Lettera 1

 

<< Socialisti abbiamo una dignità <<

di Sandro D'Agostino

 

 
 
Qualche mese fa, leggendo la Gazzetta Politica annotavo una frase di Leo Longanesi che appariva adatta a definire la condizione di noi socialisti; la massima è la seguente: “Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi”.

Quando decidemmo d’essere partecipi dell’edificazione di un grande progetto socialista attraverso Socialismo è Libertà fu proprio una idea forza espressa nelle lettere di Rino Formica che mi colpì, egli esprimeva nelle sue missive una forte tensione verso la libertà che era quello che io cercavo. La mia adesione, il mio lavoro di questi anni è stato fatto con grand’umiltà e tanta passione, con una forte ricerca di libertà, con la voglia di risvegliare il popolo socialista disperso e distratto, svogliato e abbandonato.

Ecco perché, contrariamente a quanto avevo in mente, ho deciso di non scrivere una lettera aperta ai segretari dei partiti socialisti affinché questi possano offrire ai loro militanti un’opportunità di riscatto attraverso liste unitarie alle prossime elezione europee.

Sarò presuntuoso ma penso che il dramma socialista stia tutto nell’incapacità della cosiddetta “base” di scegliere il proprio percorso e quindi scrivo direttamente ai compagni che vorranno leggere due righe scritte male, ma con tanto amore per la nostra causa.

Qualche anno di politica attiva mi spinge a capire e a non condividere i giochi elettorali dello SDI e del NPSI; non capisco e non condivido il silenzio dei molti compagni che incontro, e che qualunque sia il partito di appartenenza, manifestano una forte esigenza di unità dei socialisti ma poco fanno a livello loca per invertire la rotta da capitani senza brevetto alla guida di piccole barche, destinate a rubare la scia di imbarcazioni più grandi.

Il principale obiettivo di Socialismo è Libertà resta quello di edificare sulle macerie di ciò che di materiale è rimasto ai socialisti, abbiamo una grande forza che è la nostra povertà, non abbiamo beni da tutelare, abbiamo idee e passioni, abbiamo ripreso a sognare ma ad occhi ben aperti e con i piedi per terra.

Dopo il dietrofront della dirigenza SDI, che nelle sedi ufficiali si esprime nel senso di favorire la creazione di un forum socialista (che felicità quando Boselli rubò la nostra idea!!!) per poi realizzare capriole creative pur di non scontentare l’amico Prodi e sostenere l’orgia dei falsi riformismi prima, e  appena passati tre giorni, dopo gli schiaffi ricevuti da chi riformista non è e con i socialisti non ci vuole stare, l’orgia si trasforma in rapporto a tre dove margherite e rose possono solo essere di contorno e abbellimento ad una quercia un po’ malandata dai caldi estivi. Certo sotto l’ombra si trova buon riposo e ospitalità ma non è quello che vogliamo.

Una pubblicità simpatica in questi giorni della RAI dice: “Noi abbiamo altri programmi”, lo stesso diciamo noi pur senza televisioni a servizio (abbiamo rifiutato le gentili concessioni che Berlusconi poteva offrire). Stiamo realizzando delle assise in cui presenteremo le nostre tesi programmatiche, scenderemo fra le gente, saremo guerriglieri, e come armi useremo la nostre idee.

A qualcuno parrà un’utopia la nostra, per noi che non sappiamo fare calcoli e che, come gli innamorati spendiamo tutto per la nostra causa, per la causa del socialismo, è un dovere e una passione ciò che stiamo facendo.

Oggi avere un sussulto di dignità, lavorare per la rinascita di un partito socialista non è più questione semplicemente politica, non  è lo è per un giovane di ventiquattro anni come me e non lo è ancor di più per chi da una vita ha militato con il PSI,  non lo è per i dirigenti dei micro-partiti attuali, oggi  ci troviamo difronte ad una questione di dignità, ad questione di libertà. O scomparire con un seggio in parlamento, o scegliere di esserci con la nostra storia, il nostro cuore, forse con grandi difficoltà, ma esserci ed esserci da socialisti.

Cari compagni, a voi la scelta.

 Sandro D’Agostino - Resp. Org. Costituente PSE - Direzione Naz. Socialismo è Libertà

 


Lettera 2

 

Pezzoli :I Socialisti dicono Basta

di Federico Pezzoli

 

 
 
 Sono pienamente in sintonia con quanto espresso da Daniele Delbene, è troppi anni che i socialisti mancano di un progetto e lottano per il solo mantenimento di simboli elettorali

E' ora che la base socialista torni ad essere protagonista delle proprie scelte politiche.

Siamo vicini alle elezioni Europee ed in Europa esiste il Partito Socialista Europeo, non esistono Ulivi e tanto meno Case dei Riformisti, i socialisti in Italia non possono che presentarsi come Socialisti.

Presentare simboli differenti sarebbe come mettersi in discussione da soli, quasi da ritenere il ruolo dei Socialisti in Europa e nel mondo ormai superato.

Più semplice è ovviamente per i Ds e ancor di più per la Marcherita che in Europa siede nel Ppe insieme a Forza Italia e Udc e che quindi hanno bisogno di assumere vesti diverse...

 Il ruolo dei socialisti non è superato, al contrario sempre più necessario dinnanzi alle grandi sfide della società.

In Italia c'è bisogno di superare delle divisioni insensate e prive di motivazioni politiche, alimentate solamente dalla mancanza di contenuti politici e da situazioni personali.

Invito tutti i Socialisti a riprendersi il giusto spazio................

In Liguria attraverso l'Associazione”Socialismo è Libertà” stiamo lavorando a questo fine.

 Federico Pezzoli - Responsabile Regione Liguria Socialismo è Libertà


Lettera 3

 

 Forse l'Ultima partita per i Socialisti Italiani

di Nicola Carnovale

 

 

Cari compagni,

si sta giocando in questi giorni una partita che per noi socialisti italiani, che da troppo tempo solchiamo le scene della politica in maniera confusa e frammentaria, può rivelarsi di fondamentale importanza per il nostro prosieguo politico.

 

In Italia sembra ormai assodato un fatto: L’attuale governo di centrodestra non rappresenta più un futuro credibile, il sogno Berlusconi è ormai svanito da un po’ di tempo, lasciando al risveglio solo la consapevolezza che il peggio, purtroppo, deve ancora giungere.

Ma l’alternativa, che è rappresentata dal centrosinistra o di quel che resta dell’esperienza ulivista, così com’è, non va!

Il centro sinistra, continuamente scisso al proprio interno, è formalmente unito solo per la conquista del potere.

Tanto più, la sinistra in particolare, è in preda alle proprie contraddizioni interne ed incapace ancora di scegliere tra riformismo e massimalismo, scelta cari compagni che noi socialisti non dobbiamo fare. La nostra storia, 110 anni fa la fece.

Solo un disattento osservatore della politica non si accorgerebbe che nel centrosinistra manca un’anima, una vera anima riformista quale é stato il Psi e quale dovrebbe essere oggi “una” grande e forza socialista.

 

L’attuale sistema elettorale per l’elezioni di stampo politico, lascia poco spazio alla riaggregazione di tutte quelle forze che si rendono interpreti, con tutte le difficoltà del caso, di questo sentimento.

 

Una prospettiva che considererei molto allettante, è quella presentataci l’anno venturo con l’elezioni Europee, dove il sistema elettorale vigente è ancora il caro e vecchio proporzionale. La non collocazione negli schieramenti, aiuterebbe notevolmente la formazione di un’unica lista socialista alle Europee.

Una lista che possa rappresentare tutti coloro che, dopo 10 lunghi anni dalla ventata giustizialista sono e si sentono a pieno titolo socialisti. Figli di una cultura non certo minore. Ancor di più essa può essere di stimolo alle nuove generazioni, come punto di partenza per costruirein Italia, così come vi negli altri paesi, una vera forza laico-socialista-riformista.

 

Non posso non citare, alcuni autorevoli interventi sulla stampa di sole poche settimane indietro: l’articolo del compagno Martelli, che invitava, con molto pragmatismo e lungimiranza, di usare l’elezioni europee per i socialisti, come un congresso.

Non di meno importanza è l’input che proviene dai compagni del sindacato Uil, con la dichiarazione del loro segretario nazionale, il compagno Luigi Angeletti, che poneva in essere la ragione di una divisione dei socialisti, esortandone l’unità.

 

Tutti coloro che si esimono attualmente da questa proposta e da questa prospettiva unitaria si assumano le proprie responsabilità.

Se le assumono con i propri elettori e con la storia.

 

Il mio non vuole essere un riferimento casuale. Esso a delle mire ben precise.

Il Compagno segretario dello Sdi, Boselli, deve dire chiaramente ai suoi elettori ed ai socialisti che lavorano per una lista comune, se vuole seguire quest’ultima scia oppure appoggiare una lista de “L’Ulivo” o ancora peggio una lista unitaria con Ds e Margherita.

 

Compagno Boselli, spero si accorga che le sue ultime dichiarazioni, sono l’una il contrario dell’altra. Esse, oltre a creare confusione e delusione nel mondo socialista non aiutano in alcun modo la formazione di uno scenario politico che veda i socialisti uniti e cosa ben più importante, protagonisti della scena politica. Un protagonismo che nasce dalla consapevolezza della necessità, che nel nostro paese si necessità di una grane stagione riformista che possa far compiere all’Italia un definitivo salto di qualità.

 

Ma il mo invito va anche al compagno segretario del Npsi, De Michelis, affinché anch’egli segua la strada che porta all’unità socialista.

 

Bisogna essere cosciente di una cosa, senza pur dover essere pessimisti, questa potrebbe essere l’ultima possibilità per noi, non possiamo e non dobbiamo permetterci il lusso di fallire per errori che derivano molto spesso, dal protagonismo umano.

 

Guai a non lavorare in questa direzione. Perché cari compagni, bisogna capire che uniti non solo siamo più forti, ma facciamo anche paura.

I socialisti uniti, non sono il desiderio di nessuno. Per gli altri è meglio averci divisi e logorati, che uniti e coesi!

Il perché? Non sono certo Io a dovervelo dire.

 

Non si perdi tempo andando dietro a chimere elettorali della prima ora, come liste de “L’ulivo” o altro, la storia ci da una nuova possibilità…Non buttiamola come se niente fosse…il futuro è nelle nostre mani…

 

Non vorrei svegliarmi un bel mattino e pronunciare la frase del Nietzsche:

Cercavo uomini veri, invece ho trovato solo le scimmie dei loro ideali!!!

 

 Nicola Carnovale - Responsabile Provinciale Vivo-Valentia Costituente Pse

 


Lettera 3

 
  Cara Redazione,

Vorremmo che l'Associazione contribuisse realmente a realizzare quel grande
progetto che e' l'area laico socialista riformista oltre che per le Europee
anche per le Amministrative in primavera 2004;pero' le resistenze sono molte
in particolare a Prato,ma penso anche in Toscana,il Nuovo Psi non riesce
a sfondare e sta perdendo consensi a favore di Forza Italia,soprattutto
chi non scorda la distruzione del Psi dopo Tangentopoli e chi permane anticomunista;lo
Sdi forte della maggiore visibilita' grazie a Nencini e Boselli e forse
di essere rimasto in un'area di Sinistra,sta' reggendo di piu',ma l'appiattimento
di Boselli verso una soluzionedi Lista Prodi in Europa e di Lista Ulivo
per le amministrative lo fa diventare un partito legato da interessi ed
allontanare dal ns. progetto.
Questa e' l'attuale situazione alla quale l'Associazione dovra' far fronte
nei prossimi mesi e' alla quale spero riesca a dare una risposta;importante
e' a mio parere far conoscere il ns. progetto,tenete presente che sia a
Sinistra che a Destra se riusciremo a fare delle manifestazioni conoscitive
daremo molto fastidio;e' inoltre importante essere consapevoli che la ns.
attivita' e' la piu' credibile rispetto allo Sdi e al N.Psi ambedue succubi
della logica degli schieramenti e delle diatribe di partito.
In Europa sara' giusto seguire chi difendera' simboli e tradizioni socialiste
riformiste;alle Amministrative sara' giusto valutare in quale realta' e
come sara' possibile avere una rappresentanza forte,identitaria ed autonomista.
 
Sandro Mazzeo
 
 

Lettera 4

 
IL PRIMO INCONTRO NAZIONALE CON SOCIALISMO È LIBERTÀ

Dopo l’invito formale ad incontrarsi, rivolto dal Coordinamento nazionale dei Partiti socialisti regionali a tutte le forze socialiste organizzate e ai socialisti accasati in altri partiti, pubblicato su L’Avanti del 21 luglio 2003, si  è tenuto a Roma venerdì 18 luglio il primo incontro con l’associazione Socialismo e Libertà nello studio dell’On.le Rino Formica. Il gruppo autonomista era rappresentato dal coordinatore nazionale Claudio Nicolini, da due rappresentanti del PSR Lazio, E. Natalini e G. Minutilli, e da due del PSR Puglia, A. Spinelli e S. Favale; dall’altra parte l’ospite, l’On.le Formica. Dopo la presentazione delle proposte con le quali il neo costituito Coordinamento dei PSR si  presenta all’incontro con gli altri raggruppamenti socialisti, e prima di passare a individuare i temi che accomunano i socialisti della associazione ispirata da Formica e quelli del coordinamento autonomista, è stata giudicata come altamente positiva la iniziativa presa dal Direttivo nazionale dello SDI il giorno 17 luglio e mirata a costituire  per settembre un Forum al quale aderiscano tutti i socialisti. Era proprio quanto proponevano i Partititi socialisti regionali al momento della loro nascita: tutto sta a vedere come si concretizzerà. Le considerazioni comuni tra Formica e il coordinamento guidato di Nicolini hanno riguardato anche i “tempi del fare”: solo le grandi forze regolano i tempi, ha asserito Formica; noi dobbiamo essere buoni velisti e fare andare la barca anche senza vento; ogni tentativo di caricare di responsabilità i movimenti è scivolata su soggetto e identità socialista. La parola Autonomia però è stata sempre presente durante il colloquio, da ambo le parti, perché di parti si tratta, sia pure con tanta storia in comune e il desiderio di tutelare e valorizzare al meglio il patrimonio identitario dei socialisti. Altra concetto emerso con forza e unità è stato quello di fare concorrere a questo processo, che lentamente sta prendendo corpo, tutti coloro che si sentono di richiamarsi ai valori e alla identità socialista; uomini di ieri e di oggi, che ricostruiscano una base per coloro che vorranno difendere la bandiera socialista domani. Perché ciò accada, e si ponga fine alla diaspora, è necessario che si riprenda a parlare, dopo oltre dieci anni di silenzio o di discorsi  tenuti a piccoli gruppi e nel chiuso del partito, a tutti coloro che con noi vogliono dialogare; e nel “noi” si sono ritrovati gli autonomisti e Formica. La unità dei socialisti però non può avvenire come nel passato, con frustrazioni e lacerazioni; lanciato quindi il tema della RICOMPOSIZIONE, anche perché qualunque nuova sinistra deve fare i conti col nuovo centro che si è creato nella scena politica italiana. Per rendere produttiva questa azione di ricomposizione non serve, anzi è nociva, l’dea di togliere i compagni alle “altre” formazioni socialiste. I due gruppi hanno concordato sul fatto che occorre, invece, ricomporre insieme i socialisti isolati, che si sono messi da parte; poi il discorso va esteso a coloro che, nel frattempo, sono andati a ingrossare le fila di Forza Italia o dei Diesse; inutile andare oltre con coloro che hanno fatto scelte più marcatamente non socialiste, approdando nel PDRC o, pochissimi a dire il vero, persino in AN. Ad ogni calcolo numerico si è concordato di applicare una scrematura del 99,99%.... per non restare delusi. L’altra grande affermazione che ha accomunato i due raggruppamenti socialisti è stata quella della generosità: “lavorare per un Progetto e non per una Persona”, che è poi la molla che ha fatto scattare la scissione autonomista del 12 aprile, all’ultimo congresso celebrato dal N.Psi. E’ stato proprio Formica a volere sottolineare come i vecchi dirigenti non si devono fare avanti, perché rischiano di allontanare chi vuole tornare a lavorare per una idea socialista; 10 anni sono tanti e non serve tornare ai vecchi temi cari ai socialisti di ieri per sensibilizzare che si è accasato altrove: La umiliazione – e i socialisti ne hanno sopportate tante – se permane è un elemento di forza; se si esaurisce è un elemento di debolezza.  Sono queste le parole d’ordine che hanno accomunato le espressioni dei due gruppi e che non serve riportare nel dettaglio per non annoiare il lettore. Oltre alla ricomposizione, la ricucitura con grande disinteresse; non abili suonatori di tromba servono in questo momento alla causa socialista, ma abili ricamatori. Il sentimentalismo su cui contava G. De Michelis, d’altronde, non ha pagato se il risultato nazionale si è fermato all’1%. Con le recenti elezioni locali il desiderio di autonomia dei socialisti - non compresi a destra come a sinistra - ha fatto compiere un bel salto in avanti alle liste socialiste: quella della autonomia è quindi la strada maestra da seguire, quella che porta al riscatto dei socialisti. Certo non è la percentuale elettorale da rincorrere, ma vanno recuperati gli elettori che 10 anni fa si aggiungevano ai 500.000 appena raggiunti… e sono oltre cinque milioni. Anche perché la Politica si basa sì sulla forza delle idee ma va coniugata e congiunta con la presenza degli eletti. Idee e presenze altrimenti, senza consensi, nessuno dà ascolto ai socialisti. Occorre, quindi, conseguire una condizione materiale apprezzabile senza la quale ogni discorso rimane bello, ma fine a se stesso, perché ogni “contaminazione” tra forze politiche diverse è regolato dai rapporti di forza. Si è passati infine a esaminare le cose da fare nel prossimo futuro, insieme, Coordinamento dei PSR e  Socialismo è libertà, e in modo autonomo, per dare vita ad una attività organizzata con i colori socialisti. Se e quando ogni soggetto potrà diventare partito o costituire comitati elettorali è stato messo da parte proprio per non perdersi in inutili processi alle intenzioni di chicchessia. Se ci sarà un tavolo unico, come oggi c’è quello di scambio di idee tra il coordinamento dei PSR e Socialismo è Libertà, è stato detto, ognuno porterà a quel tavolo le proprie idee, le proprie personali ambizioni e le sottoporrà alla discussione generale. In conclusione quello che deve venire fuori non è la aspirazione dei singoli a candidarsi alle prossime elezioni europee, ma una iniziativa suggestiva che affascini chi la propone e chi sarà chiamato a portarla avanti. Né vale andare dietro più di tanto alla nascita dei circoli di F.I. intitolati a Craxi come il primo che ha aperto i battenti a Roma o a quelli che forse si preparano a organizzare a novembre altri soggetti politici. I socialisti si battono per la propria bandiera, con i propri colori. Gli altri, sono altra cosa!

                                                                                                         Salvatore Favale
 

 
 
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