Rino Formica: Il voto sarà una bomba
come il referendum sulla Repubblica

Intervista a Rino Formica su "Il Manifesto del 29-09-2016

«Il referendum sarà una bomba, sarà come quello sulla Repubblica. Scaverà nel tempo e porrà il problema della postdemocrazia dei partiti: senza democrazia o con più democrazia?». Domanda lancinante, e Rino Formica non ha dubbi: vincerà il No. Il socialista più volte ministro, uomo dalle celeberrime definizioni fulminanti – «la politica è sangue e merda» – è presidente onorario del comitato dei ’socialisti per il No’. Ma la «bomba» non è una profezia apocalittica da tifoso di un fronte. La «bomba» viene sganciata alla fine di un alto volo su molte «quistioni» (lo dice come lo diceva Gramsci).La principale: «La contro-riforma Renzi-Boschi rende irreversibile l’effetto disastroso dell’erosione del principio, di rigidità costituzionale», insomma, tradotto, punta «a tornare allo Statuto Albertinouna costituzione flessibile, che poteva essere modificata con legge ordinaria e che consentì di cambiare la forma di stato.
Tant’è che con lo statuto Albertino morì lo stato liberale e s’impose il fascismo» tutto a sua volta per modificare la prima parte della Carta, «quella di norme valoriali che ha una sua ideologia politica di fondo: è una terza via. Che vincola i governi all’equità nella distribuzione, a una politica fiscale progressiva».     >>>

Cosa le fa credere che vincerà il no?
Il fronte del no è un minestrone di tante verdure diverse. Ma ormai la somma delle difficoltà del paese formano un agglomerato così vasto che alla prima occasione si può creare un rovesciamento, non senza sbocco, ma al buio.

Anche lei vede il rischio dell’autoritarismo?
No, uno peggiore: l’assenza di democrazia totale, l’anarchismo.

E se invece vincerà il no ci sarà il caos di cui parla Confindustria?
Ma no.Non dimentichiamo che ai vertici delle istituzioni, e dietro, in Italia c’è sempre l’antica millenaria saggezza.

Del presidente Mattarella?
Del mondo cattolico. E siccome non si può fare il papa re, ci sarà un governatore papalino. La grandezza della Chiesa è l’intercambiabilità dei personaggi dove quello che viene dopo non è mai in continuità con quello di prima perché è la scelta ad hoc per il tempo. La loro regola è ’c’è un tempo per’.

Ma Renzi non è uno della stessa parrocchia?
Ma no, Renzi viene da un mondo minore, di periferia. I toscani ....[CONTINUA - CLICCA QUI]