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Ieri, 1 marzo, il socialista barese
Rino Formica, più volte ministro della Repubblica ai tempi
del pentapartito, ha compiuto novant’anni. Formica,
esponente di primo piano nella scena politica locale prima
e nazionale poi, negli anni della cosiddetta prima
Repubblica, è annoverabile insieme ad altre autorevoli
figure della Sinistra autonomista e riformista nazionale,
quali ad esempio Turati, Saragat, Nenni e Pertini, come
uno dei padri nobili del Socialismo italiano nel secolo
scorso.
Un’autorevolezza politica, ma
soprattutto intellettuale, di cui gli hanno anche dato
atto, nonostante sia fuori dal panorama politico attivo
nazionale da ben ventitre anni, alcune importanti testate
giornalistiche, con editoriali o servizi televisivi a lui
dedicati, oppure con interviste, in occasione del
novantesimo compleanno. Il socialista Formica è sempre
stato considerato una personalità politica non facile da
decifrare, sia per gli alleati che per gli avversari. ...->>>
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Però, per oltre un decennio, negli
anni successivi all’uccisione del democristiano Aldo Moro, è
stato tra i politici pugliesi che più hanno dato lustro alla
propria terra, assicurando sempre, dai diversi ruoli di
governo ricoperti nel corso degli anni, sviluppo e benessere
ad una realtà del Mezzogiorno, come la Puglia,
bisognevole di riferimenti parlamentari esperti e carismatici,
che non fossero subalterni o gregari di alcuno nei centri
decisionali romani. E Formica sicuramente è stato tra questi
in Parlamento, al Governo e nel partito. Anzi, l’ex ministro
da autentico “Socialista” seppe sempre coniugare pensiero ed
azione, coerenza e passione, contribuendo a tenere alto il
livello della politica che - come è noto - spesso è destinato
a scadere in mera gestione del potere, con tutto ciò che
questo comporta. Ma per Formica la Politica, quella alta, è
sempre stata intesa evidentemente come “Arte” da praticare con
la “P” maiuscola e da contrapporre a quella praticata, che non
esitò a definire con una sua frase ormai celebre: “la politica
è sangue e merda”. Infatti, a portare definitivamente la
figura di Formica nel Pantheon del socialismo nazionale nella
seconda metà degli anni Settanta fu, più che la base
elettorale socialista di Puglia, l’intuizione dell’allora
giovane neo segretario del Psi...[CONTINUA
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