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La sconfitta di
Angela Merkel alle elezioni regionali a Berlino non nasce
da un voto anti-migranti, bensì da uno sfaldarsi ormai
generalizzato dei partiti politici tradizionali che non
risparmia nessuno e da una protesta contro un modello di
Unione Europea basata su una cessione di sovranità senza
nessun contrappeso”. E’ quanto osserva Rino Formica, ex
ministro del Lavoro e per due volte ministro delle
Finanze.
Al voto di Berlino
l’Spd è risultato il primo partito con il 21,6%, seguito
dalla Cdu con il 17,6%, Linke con il 15,6%, i Verdi con il
15,2%, Alternative fur Deutschland con il 14,2% e Fdp
(Partito Liberale Democratico) con il 6,7%.
Formica, perché gli elettori
tedeschi hanno punito la Merkel? Ad avere
fatto perdere la Cdu non è stato il problema dei migranti
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Lo stesso partito anti-migranti,
Alternative fuer Deutschland, ha preso il 14,2%, mentre
nessuno degli altri partiti è contrario ai rifugiati.
Significa che l’86% degli elettori non è contrario ai profughi
bensì è disgregato e non vede nelle forze politiche la
capacità di fare sintesi per gestire una fase del tutto
ignota.
Qual è la causa di questa
disgregazione? Il vero punto di crisi per quanto
riguarda il sistema politico delle grandi storie nazionali
europee è che il bipartitismo classico appartiene al passato.
Finora le alternative politiche si concentravano su due grandi
partiti: uno di ispirazione socialista e uno di ispirazione
moderata-liberale-cristiana. Questo schema non ha retto al
passaggio dalle politiche nazionali a quelle sovranazionali.
Tutte le decisioni politiche importanti non appartengono più
agli Stati nazionali, bensì a un concerto di forze di
carattere sovranazionale.
Eppure partito socialista, cristiano-democratico, liberale
ecc. non appartengono forse tutti a delle grandi famiglie
europee? [CONTINUA
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