“La
domanda che più intriga oggi è sapere quanto di quello che fu pensato in
quei laboriosi mesi di attività di Pietro Nenni ministro per la
Costituente abbia trovato collocazione, e se sia accaduto, nella Carta
Costituzionale e quanto sia stato efficace l’operato di quel Ministero.
È lo spirito della Ricerca e degli approfondimenti intorno a quello che
può ritenersi un pontile concettuale tra le aspettative di risorgenza
democratica maturate nella fase precedente e in quella successiva alla
costruzione dell’impianto costituzionale. È impossibile negare che vi è
uno scarto, registrato dalla coscienza civile del Paese e dalla
storiografia, tra “spirito” e “materia” della Costituzione; una
differenza che il Paese ha pagato in termini di adeguamento del proprio
modello politico alle esigenze sempre più contraddittorie della
“governabilità” ma che ha superato, perché guidato da uno straordinario
gruppo dirigente e da forze politiche cresciute in una dura lotta per le
libertà. Non casualmente, al venir meno di quella “risorsa” politica
generale che, pur nella conflittualità anche aspra tra i partiti, si può
definire unitaria per il suo riconoscersi in un quadro costituzionale
condiviso, sono entrati in crisi tutti i fattori che, guidati con
perizia e saggezza dai partiti, hanno costruito il nuovo tessuto
costituzionale dell’Italia repubblicana. Ripensare, rileggere,
ricostruire con gli opportuni strumenti scientifici quei momenti di
storia nazionale ha l’ambizione di rappresentare un contributo, assai
utile per quanto rispettosamente modesto, alla ripresa di quel
sentimento nazionale senza il quale la nostra Costituzione perderebbe
l’anima, oltre che lo spirito.” Dalla Presentazione di Gianvito Mastroleo, Presidente della Fondazione “Giuseppe Di Vagno VERSIONE DIGITALE: chi volesse acquistare la versione digitale può farlo cliccando qui. |