La finalità politica del
processo avviato il 12 marzo non può però essere solo
demandata alla buona volontà dei compagni e delle
compagne dei vari territori, l’organizzazione dal
basso di Socialisti in Movimento deve essere
supportata con l’elaborazione di un Programma per il
Socialismo nel XXI secolo, da definire entro fine anno
in una apposita Convenzione Programmatica e che dovrà
avere quali riferimenti la Democrazia, il lavoro, e
l’equa redistribuzione della ricchezza prodotta, a
partire da una scelte politiche utili per rilanciare
una Programmazione Economica e produttiva necessaria
per far crescere l’occupazione, ed in particolare
quella giovanile e femminile.Le compagne ed i compagni
socialisti riuniti a Torino rivolgono poi un grande
ringraziamento al compagno Besostri ed agli avvocati
che hanno sostenuto i ricorsi contro leggi elettorali
liberticide. Se oggi la politica nazionale è in
movimento è soprattutto grazie al loro lavoro, ed al
sostegno dei tanti socialisti autonomi al loro
impegno.
La sentenza della Consulta del 2014 sul
Porcellum è stato il primo stop ad una deriva
autoritaria, e la vittoria al referendum de 4 dicembre
2016, ed ancora di più la recente sentenza del 25
gennaio sull’Italikum, hanno infine segnato un
discrimine netto tra uno Stato autoritario ed una
Repubblica democratica, in cui la rappresentanza di
tutte le idee politiche deve avere la piena agibilità
politica.
Per questi motivi i circoli del Piemonte
che aderiranno a Socialisti in Movimento si dichiarano
sin d’ora disponibili a sostenere la raccolta di firma
avviate per una legge elettorale proporzionale.
Sempre Avanti! per costruire una nuova Idea di
Socialismo per il XXI secolo
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BASTA LO SDEGNO
UMANITARIO PER LA SIRIA?
Non è certo la prima volta
che i belligeranti in Siria usano armi chimiche. Ed è
anche possibile che sia stato, come talvolta anche in
passato, il brutale governo di Assad ad usarle. Ma è
anche possibile che siano stati i ribelli, come anche
in passato, ad usarle.
Si sta parlando di un Paese
massacrato da sei anni di feroce guerra civile,
bombardato senza riguardi per le popolazioni da grandi
e medie potenze, alla mercé di milizie efferate che
usano come scudi umani i civili stessi, e praticano
doppi e tripli giochi nelle alleanze con la
compiacenza a geometria variabile delle suddette
potenze (Russia, USA, Gran Bretagna, Francia, Arabia
Saudita, Iran, Turchia, ecc.).
Pare quindi
strumentale e assai poco legittimo l’inopinato raid
USA di ieri notte in risposta all’ultimo crimine
perpetrato con armi “proibite” (come se le “altre”, i
bombardamenti a tappeto sulle città, le mine antiuomo,
le cluster bombs, le popolazioni sequestrate,
deportate, stuprate, schiavizzate e sterminate fossero
più accettabile ordinarietà).Lo sdegno umanitario
sembra invece, ancora una volta, l’ipocrita pretesto
per continuare ad alzare la posta di quel “grande
gioco”, nello scontro indiretto che le suddette
potenze continuano a praticare in quella sventurata
regione.
Vorremmo che l’Unione Europea non fosse
più soltanto una mediocre ed evanescente sigla di una
unione che si limita a guardare e, all’occorrenza, a
schierarsi supinamente dietro le svolte, peraltro
sempre più imprevedibili, del suo grande fratello
alleato.
Vorremmo che l’Europa assumesse una vera
e credibile iniziativa di pace, proprio interponendosi
tra le contraddizioni delle due superpotenze, non con
moralistiche declamazioni di pace, ma con la lucida
consapevolezza di voler aprire una via nuova, per una
mediazione realistica in grado di riportare
definitivamente la pace per tutta la regione. “Il
resto è silenzio”, come diceva Amleto morendo.