Formica, le primarie hanno ri-legittimato
Renzi.
Piano. E' un'elezione interna del
Pd: la comparazione va fatta con un'altra elezione
identica e solo con questa. Trattandosi di Renzi,
quella del 2013 nella quale Renzi batté Cuperlo e
Civati diventando segretario del partito. Anziché
abboccare a improbabili paragoni con le politiche,
oggi dobbiamo invece chiederci: Renzi è più forte o
più debole?
Ha vinto con il 70 per
cento dei voti. E l'affluenza dichiarata, quasi due
milioni di persone, non sono bruscolini.
Ma il risultato politico dice un'altra cosa. Renzi si
è personalmente indebolito perché ha perso mezzo
milione di voti, non solo: il partito, sotto il suo
triennio, ha perso un milione di votanti. E questi
votanti alle primarie sono elettori speciali.
E perché?
Perché si tratta di elettori militanti, cioè
produttori di altro consenso. Non sono semplici
elettori che decidono di votare Renzi o chi per lui,
come accadrebbe alle elezioni politiche, ma elettori
che si sentono impegnati da un'appartenenza al Pd, sia
pure in modo meno vincolante rispetto agli iscritti.
Potremmo ragionevolmente ipotizzare che ognuno di
questi voti si moltiplichi per tre o per quattro nelle
elezioni politiche generali.
Risultato?
Sono diminuiti gli elettori "aggreganti".
Vuol dire che Renzi non ha [CONTINUA
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