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Il quadro politico italiano è chiaro e.....

  Lettera di Rino Formica al Direttore del Foglio del 1 Febbraio 2012

Caro Direttore,

O fantasia istituzionale o neocolonialismo.

Il quadro politico italiano è chiaro e drammatico.

Ogni piccolo errore di valutazione ci butta fuori rotta.

Proviamo a sintetizzare:

1.Il Governo Monti non può essere rovesciato senza creare un

grave danno economico e sociale al Paese.

2-La caduta del Governo Monti provocherebbe il collasso di

ogni residuo prestigio internazionale dell’Italia.

3-Dopo il Governo Monti vi sono le elezioni nel caos.

4-Se il Governo Monti fosse sfiduciato durante il semestre bianco

della Presidenza della Repubblica (ottobre 2012/primavera

2013) vi sarebbe il caos senza elezioni.

5-Il Governo Monti è chiamato ad assumere impegni in sede

internazionale di grande rilievo politico. Si tratta di decisioni che

vincoleranno le presenti e le future generazioni.

6-La essenza politica del Governo Monti è nella natura stessa

delle decisioni da assumere.

7-Il Governo Monti nasce fuori dalla volontà dei partiti, ma non

confligge con il dettato costituzionale, perchè è stato

legittimato dal Parlamento con un largo voto di fiducia.

8-Il Governo Monti vive in Parlamento da precario, perchè non

vi è il sostegno vincolato dei partiti.

9-Con un Parlamento nervoso e con i partiti in permanente crisi

esistenziale il Governo Monti non ha vita facile.

10-Il Governo Monti ha un consenso largo in Parlamento perchè i

partiti sono deboli nel Paese. Ha un consenso oscillante nel

Paese perchè il sostegno dei partiti è visto come limite e non

come forza. Il discredito morale dei partiti e del suo personale

politico con il passare del tempo si carica di inediti e

sconvolgenti episodi.

Da questi dieci punti si può capire quanto sia difficile tenere in

piedi un quadro politico che può dissolversi.

Tenere in piedi il Governo, rispettare la democrazia

parlamentare, riformare lo Stato, superare la recessione,

rinnovare il sistema politico, sono i cinque obiettivi da perseguire

se non vogliamo uscire dal terreno democratico.

Proviamo ad indicare alcuni momenti essenziali di iniziativa

politica:

1-Rendere operante l’art. 67 della Costituzione (art.67 . Ogni

membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le

sue funzioni senza vincolo di mandato.)

2-Il sostegno al Governo Monti deve poggiare su una grande

area di parlamentari liberi dalla disciplina di partito nel voto.

3-Portare i partiti fuori dal gioco parlamentare ed immergerli nel

Paese, al fine di aprire una grande stagione di rinnovamento dei

partiti da concludersi con i congressi entro il gennaio del 2013.

Il ciclo dei partiti carismatici e personali del ventennio è

concluso.

Bisogna elaborare nuove soluzioni. Partiti con più

partecipazione, più democrazia, meno soldi e meno gestione

nell’esercizio del potere dello Stato.

4-modificare la legge elettorale con le soluzioni prodotte dalla

proposta di Referendum Passigli.

5-Approvare subito una legge ordinaria che introduca il

referendum consultivo su gli impegni europei vincolanti la

sovranità fiscale e di bilancio.

6-Dare ai Presidenti delle Camere poteri regolamentari transitori

per rendere agevole il lavoro parlamentare in presenza di una

inedita geografia delle Assemblee.

La sostituzione dei gruppi parlamentari di partito con due aree

variabili di parlamentari (maggioranza ed opposizione) è una

novità assoluta che richiede fantasia nell’applicazione dei

regolamenti.

E’ fantasia pura?

Può darsi, ma l’alternativa è un Governo sostenuto dai partiti in

declino e da istituzioni ritenute inservibili da una crescente

opinione pubblica avversa ai partiti.

Il vincolo estero, ha bisogno di un sistema politico forte,

altrimenti è neocolonialismo.

I paesi coloniali per tornare sovrani devono fare le guerre o le

rivoluzioni.

Non è una bella prospettiva.

Rino Formica