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Caro D’Alema, non ti chiamo compagno perché vedo che i tuoi trascorsi hai cercato di cancellarli come fossero il sogno di una notte. Confesso che credo poco a chi, dopo essere stato per una vita sostenitore di una cultura politica, nel giro di un battibaleno non solo la dimentica, ma arriva a sconfessarla (in questo caso se ne sconfessano addirittura due). E’ legittimo rendersi conto di aver inseguito una via che si è dimostrata quella sì superata, è altrettanto legittimo cercare di guardare avanti. Quello che non è accettabile è che si pretenda, nonostante il proprio passato, di essere dirigente di una nuova organizzazione politica (IS) per poi essere tra i promotori della sua abdicazione. Hai gia dato un contributo al tuo paese: hai contribuito in prima persona alla disfatta della sinistra italiana e hai la responsabilità nella creazione di una delle più grandi anomalie politiche del nostro paese: il Partito Democratico. Un partito che evidentemente è in buona parte espressione dei tuoi pensieri: senza valori, senza ideali e senza prospettiva. Un partito che ha trovato la propria ragione di esistenza nell’anti-Berlusconismo e che senza questo è destinato ad implodere. Un modello partitico che oltre ad essere lontano anni luce dalle esigenze dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, di coloro che non riescono a guardare al proprio futuro e a quello dei lori figli, si è dimostrato in tante occasioni sensibile ad interessi opposti. Questo non sono io a dirlo, ma una buona parte dei militanti del PD e la loro insofferenza la si apprende ogni giorno. Quando affermi che la socialdemocrazia è ormai storia, vengono i brividi ad immaginare quale sia il futuro che proponi. Può
esistere una sola sinistra in grado di creare una coesione tra la
frenetica evoluzione della società e la necessaria giustizia sociale.
Può esistere una sola sinistra animata dalla ragione e non da semplici
utopie.Una grande sinistra socialdemocratica! Il
problema non è la socialdemocrazia, ma l’incapacità di alcuni uomini
che dirigono le organizzazioni d’ispirazione socialista! Uomini che in
molti casi hanno dimenticato le proprie ragioni di vita, le proprie
radici e quindi la capacità di comprendere le esigenze di una società
in continua evoluzione. Uomini dai pochi valori, affascinati dalla
globalizzazione economica, che hanno dimenticato quella sociale. L’Internazionale
Socialista e il Partito Socialista Europeo hanno al contrario bisogno di
rispolverare le proprie radici, di riscoprire le proprie motivazioni
fondanti e di mettere in “pensione” chi ha perso la fede! (o chi
non l’ha mai avuta). Sarebbe onesto e dignitoso che gli uomini
comprendessero da soli quando è il momento di dedicarsi ad altro. Caro
D’Alema, prima di essere posto in “pensionamento forzato”, sarebbe
opportuno che con dignità facessi con le tue gambe il giusto passo: dimetterti
da vice Presidente dell’Internazionale Socialista! L’Internazionale Socialista ha davanti a sè un grande ruolo politico per costruire un mondo migliore dove la giustizia sociale non rimanga una mera illusione. Lottare per la “costruzione degli Stati uniti del mondo“ deve essere l’ordine del giorno. “Governare l’economia mondiale per una sempre maggiore giustizia sociale globale “ deve esserne il proprio motto. Daniele Delbene |