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Formica : "una preziosa indiretta ammissione della Bindi"

Lettera di Rino Formica a Il Foglio del 29 Luglio 2011

Caro Direttore,

Girare intorno ai fatti con le parole e con gli arzigogolo  è  l’ultima risorsa di chi ama superare la soglia della prudenza.

L’on. Bindi ha precisato che non è stata a scuola dai gesuiti (peccato perchè avrebbe fatto meglio dei “numerari” dell’Opus Dei) e che non è guardiana della rivoluzione ma solo della sua coscienza (peccato perchè pensavo che la sua fosse una coscienza rivoluzionaria).

La on. Bindi per la risposta sul merito del riferimento storico a cui ho fatto ricorso (citando fonte e personaggi), mi ha rimandato ad una lettera al Foglio del 25 febbraio 2010. Vado a rileggere l’antica nota scritta in polemica con un articolo di Barbara Palombelli, e trovo la cronistoria della sua campagna elettorale nelle europee (la cosa non ci interessa), e trovo anche una preziosa indiretta ammissione:”Ho sempre ringraziato tutta la DC per aver scommesso sulla mia candidatura e per averla sostenuta”.

Questa frase è esattamente quanto ha sostenuto  Geronimo (“Strettamente Riservato”).

Con la mia “letterina” su la selezione etnico-politica oltre che etico-politica tra socialisti ed altri (la Bindi ha giurato recentemente su la purezza di ex-fascisti, ex comunisti, ex democristiani ed ex tutto con esclusione degli ex socialisti), volevo affermare una questione ovvia ed incontrovertibile: quando si è in una comunità naturale (la famiglia) o in una comunità convenzionale (associazioni, partiti, corporazioni, comunità religiose e altro) non si  può cogliere l’eredità con il beneficio dell’inventario. Si è eredi di una storia e di una matrice di vita. Non oserei mai dire che la Bindi sia uguale al libertino Pomicino, ma non è corretto dire che erano separati in casa.

Tutto quì.

Chi seleziona e sceglie nella propria storia le sorgenti più convenienti offende se stesso e non la sua storia che è e resta quella che è.

Fraterni saluti

                        Rino Formica

P.S.- Nella lettera al Foglio del 25 febbraio 2010, l’on.Bindi dice di aver dato una querela e di essere stata risarcita. Non sappiamo contro chi ha sporto querela, nè su quale argomento sia stata data. Io so che Pomicino non  è mai stato querelato e che l’editore del libro non mi risulta che sia stato invitato a modificare quanto pubblicato nel libro (Geronimo Strettamente  riservato).

Ne abbiamo abbastanza per capire come andarono i fatti, ma non chiediamo alla Bindi di fare un passo indietro. Perchè siamo e restiamo garantisti ma non ottusi innocentisti.

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