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Prende nuovo e diverso capo la questione giustizia

di Rino Formica su Critica Sociale del 25 Luglio 2011

La politica è morta, la giustizia è malata, la società soffre.

Prende nuovo e diverso  corpo la questione giustizia che in questi ultimi trent’anni è  stata influenzata da interferenze politiche.

Lo scontro tra garantismo e giustizialismo vedeva in campo due contrastanti legioni: i garantisti che si richiamavano al principio costituzionale del giudice “ soggetto solo alla legge”; i giustizialisti che si appellavano ad una forzata interpretazione della norma  costituzionale per invocare il diritto del giudice a leggere la legge in stretta connessione con l’evoluzione politica e sociale della società.

Questa discussione si sta esaurendo perchè i pregi ed i difetti delle due interpretazioni producono assoluzioni e condanne in tutte le aree politiche. E’ in via di esaurimento il sostegno assoluto e acritico di una parte politica ad una tendenza partigiana della magistratura.

Bene  ha fatto il Presidente della Repubblica a porre la questione giustizia come crisi della giustizia all’interno di una più vasta crisi di sistema.

Ciò vuol dire una cosa semplice: non bastano più le sentenze per modificare le leggi, e le leggi per correggere le sentenze.

L’attuale giustizia è un elemento di freno e di disorientamento nel processo di sviluppo e di crescita civile della società.

Parlamento e C.S.M. non possono più essere camere in conflitto tra di loro, ma insieme devono ridisegnare i confini tra politica, giustizia e società per correggere le disastrose invasioni di campo prodotte dal caos politico del “novismo” anni novanta.

Ecco un bel tema posto dal Capo dello Stato.

Spetta al Parlamento e al CSM svolgerlo.

Ne  saranno capaci?

Vedremo!